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Le nuove generazioni trainano la lettura in Italia

Presentato oggi a Bologna l’Osservatorio Kids di AIE in collaborazione con Pepe Research: dopo la pandemia la lettura nella fascia 0-3 anni arriva al 70%, in quella 4-14 anni raggiunge il 96%. Cresce il ruolo propositivo dei genitori, biblioteche scolastiche sempre più frequentate.



L’Italia uscita dalla pandemia è un Paese dove i libri sono ancora più presenti nella vita di ragazzi e bambini, anche di quelli più piccoli, e dove un numero crescente di genitori e insegnanti si impegnano nell’educazione alla lettura. Secondo gli ultimi dati riferiti ai primi mesi del 2023 e presentati oggi nel corso della Bologna Children’s Book Fair, nella fascia 4-14 anni sono il 96% i ragazzi e le ragazze che hanno letto almeno un libro non scolastico negli ultimi dodici mesi, contro il 75% del 2018. Nella fascia 0-3 anni, le letture ad alta voce di genitori e insegnanti, la manipolazione di libri tattili, cartonati, illustrati, animati, da colorare e altre forme di pre-lettura hanno coinvolto il 70% dei bambini e delle bambine. Erano il 49% nel 2018.

La consapevolezza delll’importanza della lettura

“Questa forte crescita può avere diverse ragioni – spiega Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) –. La prima è che le giovani coppie di genitori sono diventate più consapevoli del ruolo che i libri e la lettura hanno nello sviluppo del bambino fin dai primissimi anni. La seconda ragione è che manga, fumetti di super-eroi e altri prodotti seriali che prima non erano percepiti a pieno come lettura di libri adesso lo sono, e questo incide nelle risposte. Ma si intravedono anche i primi effetti delle campagne di promozione alla lettura infantile come #ioleggoperché”.

I dati fanno parte del modulo di approfondimento su bambini e ragazzi che ogni due anni l’Associazione Italiana Editori (AIE), con la collaborazione di Pepe Research, realizza all’interno dell’Osservatorio sulla lettura e i consumi culturali. L’approfondimento – una prima parziale anticipazione – è stato presentato oggi alla Bologna Children’s Book Fair, in un evento organizzato da AIE nell’ambito di Aldus Up, il programma finanziato dall’Unione Europea attraverso Europa Creativa. Dopo i dati illustrati da Peresson, sono intervenuti Beatrice Fini (Commissione ragazzi di AIE), Elena Pasoli (Bologna Children’s Book Fair), Nicoletta Gramantieri (Biblioteca Sala Borsa) e Carlo Gallucci (Gallucci editore), moderati da Cristina Mussinelli (AIE).

La lettura in Italia

Un mercato in crescita rispetto al prepandemia. Nel 2022 sono stati comprati 23,2 milioni di copie di libri per bambini e ragazzi, 2,6 milioni in più rispetto al 2019, anche se in lieve calo rispetto al 2021, quando erano stati 23,9 milioni. Dei 23,2 milioni di libri venduti nel 2022, 1 milione sono fumetti e manga, ovvero il 4,4%, in netta crescita rispetto all’1,5% del 2019. I libri per la prima infanzia (0-5 anni) sono quasi la metà, il 46,1%. Se guardiamo alla produzione, oggi il mercato dei libri attivi, cartonati, albi da colorare e altri prodotti riservati alla fascia dei piccolissimi per l’avvicinamento alla lettura rappresentano il 41% di tutti i titoli pubblicati ogni anno. Questi dati ci dicono che sono cresciuti in questi anni formati editoriali e generi – dal fumetto ai libri attivi con poche parole e tante immagini – che implicano forme di lettura diversi rispetto a quelli tradizionali.

Più lettori e più libri letti

Nel 2019, il 78% dei genitori dichiarava di aver letto un libro insieme a suo figlio negli ultimi dodici mesi. Nel 2022 il dato cresce all’84%. Questo è uno dei fattori di traino della lettura, oggi al 96% tra i 4 e i 14 anni e al 70% nella fascia 0-3 anni. Il 24% dei lettori legge 12 o più libri l’anno, il 30% da 7 a 11, il 21% da 4 a 6 e il 25% meno di tre. Dal 2018 a oggi la percentuale di chi legge più di 7 libri l’anno è cresciuta dal 26% al 54%. Quindi non solo sono aumentati i lettori, ma si legge più di prima.

L’8% dei lettori legge più di tre ore la settimana, il 58% da uno a tre ore, il 38% non più di un’ora. La fisicità del libro gioca in questa età un ruolo importantissimo: la lettura esclusivamente digitale riguarda infatti solo l’1% del campione, mentre una percentuale in crescita, il 48%, legge sia in modalità fisiche che digitali. La maggioranza, il 51%, continua però ad affidarsi solo ai libri a stampa. Tra le forme di lettura digitale che affiancano quella dei libri a stampa, l’ebook si attesta al 49%, le app. al 37%, le piattaforme come Wattpad al 17% e l’audiolibro al 14% (percentuali sul totale della popolazione, erano possibili più risposte).

La concorrenza del digitale, il ruolo dei genitori e delle biblioteche

La lettura e il libro sono un ambito dove il ruolo di guida e stimolo delle figure adulte sui ragazzi e bambini è forte e in crescita rispetto alle rilevazioni precedenti. Nella fascia 7-9 anni, scelgono i titoli autonomamente il 18% degli intervistati, erano il 37% nel 2018. Tutti gli altri sono guidati o accompagnati da genitori e insegnanti. Nella fascia 10-14, la percentuale di chi sceglie in autonomia è del 41%, era del 60% nel 2018.

Per quanto riguarda il piacere della lettura, il 20% del campione ha un giudizio molto positivo (voto 8-10), il 48% abbastanza positivo (voto 6-7). Il 32% ha un giudizio negativo. La lettura, d’altra parte, subisce la concorrenza della televisione in tenera età e, più tardi, delle attività svolte sullo smartphone (chattare su whatsapp, consultare i social network, utilizzare le app) nell’occupare il tempo libero dei minori. Ma è in forte crescita l’utilizzo e la frequentazione delle biblioteche da parte dei giovani. Quelle scolastiche, che hanno beneficiato negli ultimi sette anni della campagna #ioleggoperché con 2,5 milioni di nuovi libri donati su tutto il territorio, sono frequentate dal 41% dei giovani (26% nel 2018), quelle pubbliche dal 12% (erano il 13% nel 2018).

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