Letteratura, riflessione sulla contemporaneità, esteri, giocosi tentativi di comprendere l’animo umano e i suoi desideri più reconditi… Le novità editoriali del mondo della saggistica sono davvero interessanti a novembre. Scopriamone cinque da non perdere.
Cinque libri di saggistica in arrivo a novembre 2024
“Elogio dell’ignoranza e dell’errore” di Gianrico Carofiglio
Una delle novità più attese nell’ambito della saggistica italiana nel mese di novembre è il nuovo libro in cui Gianrico Carofiglio racconta il valore dell’errore in un mondo in cui troppo spesso esso viene stigmatizzato e depauperato della sua importanza.
Prendendo spunto da aneddoti, dalla scienza, dallo sport, da pensatori come Machiavelli, Montaigne e Sandel, ma anche da Mike Tyson, Bruce Lee e Roger Federer, Gianrico Carofiglio ci racconta la gioia dell’ignoranza consapevole e le fenomenali opportunità che nascono dal riconoscere i nostri errori.
Imparando, quando è possibile, a trarne profitto. Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama. Un’allegra celebrazione della nostra umanità.
Fin da bambini ci raccontano che se sbagli prendi un brutto voto; se sbagli non vieni promosso e non fai carriera, in certi casi addirittura perdi il lavoro; se sbagli perdi la stima degli altri e anche la tua. Sbagliare è violare le regole, sbagliare è “fallire”.
Per l’ignoranza, se possibile, i contorni sono ancora più netti: l’ignoranza relega alla marginalità. E quando si passa dalla definizione della condizione (ignoranza) all’espressione che indica il soggetto in quella condizione (ignorante), il lessico acquista il connotato dell’offesa.
In realtà, l’errore è una parte inevitabile dei processi di apprendimento e di crescita, e ammetterlo è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di menti aperte e personalità equilibrate. Così come osservare con simpatia la nostra sconfinata, enciclopedica ignoranza è spesso la premessa per non smettere di stupirsi e di gioire per le meraviglie della scienza, dell’arte, della natura.
“Una nazione bagnata di sangue” di Paul Auster
Arriverà in Italia a metà novembre il saggio in cui il compianto Paul Auster racconta l’America e una delle sue peculiarità culturali più particolari: il legame con le armi.
Perché gli Stati Uniti, la ricca, meravigliosa terra della libertà e delle opportunità, sono anche il Paese più violento del mondo occidentale? Paul Auster si è interrogato a lungo su questo paradosso e nell’ultimo libro della sua vita, quasi a ideale testamento, si è destreggiato tra ricordi privati e memoria collettiva per andare al cuore del dilagante fenomeno della diffusione di armi negli Stati Uniti e dei sanguinosi massacri che ne sono scaturiti.
Mute testimoni della scena del crimine, le fotografie di Spencer Ostrander accompagnano le sue parole ritraendo i luoghi delle stragi in tutta la loro normalità. Scatti in bianco e nero, senza alcuna presenza umana, perché di umano non è rimasto più nulla.
Pistole giocattolo e film di cowboy: per molti bambini cresciuti negli anni Sessanta, americani e non, erano questi gli ingredienti di un’infanzia passata a imitare gli assalti agli accampamenti Indiani e le sparatorie tra valorosi sceriffi e malvagi pistoleri.
Non meno diffusa era la consuetudine di imparare a usare un fucile per andare a caccia. Talentuoso tiratore fin dalla tenera età, Paul Auster ha conosciuto anche l’altra faccia delle armi – non strumenti di gioco o di pratica sportiva, bensì di distruzione – quando ne ha scoperto i segni indelebili all’interno della famiglia paterna: sua nonna aveva ucciso il marito, suo nonno, con due colpi di pistola. Questo episodio di inspiegabile violenza fornisce lo spunto per un’acuta riflessione critica su un’America dove la presenza di armi è ormai dilagante.
“Tecniche di nascondimento per adulti” di Carmen Gallo
Carmen Gallo, invece, ci porta in un mondo a cavallo fra l’età infantile e quella adulta, fra l’immaginazione e la realtà, raccontando in questa originale opera di saggistica l’arte del “nascondersi”.
Se da bambini nascondersi è una cosa normale, a metà tra il gioco e il desiderio di essere trovati, quando si è adulti la faccenda cambia completamente. Tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo sognato di scomparire, di lasciarci ogni assillo alle spalle, di stare nascosti da qualche parte a osservare il mondo intorno mentre fa a meno della nostra presenza.
Un pensiero che subito scacciamo, disorientati dalla voragine di possibilità che ci si aprirebbero davanti. Per affrontare questo potenziale spaesamento una guida risulta indispensabile: in “Tecniche di nascondimento per adulti”, con una prosa ironica che molto deve alla poesia Carmen Gallo ci svela i segreti dell’arte del nascondersi, offrendoci diverse prospettive e soluzioni per valutare l’eventualità di affrancarci temporaneamente dai nostri nemici, che siano in carne e ossa o immaginari.
Tenendo presente un solo avvertimento, però: a un certo punto il gioco finisce e si deve uscire tutti allo scoperto.
“L’età sperimentale” di Erri De Luca e Ines De La Fressange
Il quarto libro di saggistica in arrivo a novembre di cui vi parliamo è dedicato a questa strana, nuova vita, la cui forbice si allunga sempre di più, concedendoci di stare nel nostro corpo per più tempo del previsto.
Nessuna generazione prima di questa ha raggiunto la vecchiaia in così numerosa formazione e in uno stato così attivo, e questo – scrive Erri De Luca – la rende oggi un’età sperimentale. Un’occasione, dunque, la possibilità di scoprire qualcosa di nuovo di sé e degli altri, di allenare il corpo e la mente con maggiore consapevolezza e forse con più gusto.
Non invece il momento, come pensano in molti, di guardare soltanto indietro. “A che somiglia quest’età?” si chiede De Luca. “Alla risalita di un bosco di montagna. Nel fitto delle conifere entra poca luce, vedo giusto quello che mi sta stretto intorno, ma verso l’alto si diradano, si aprono radure, c’è più luce.
In questa età da cima del bosco vedo lontano, scorci di futuro, non il mio, quello senza di me. Il poeta Goethe morente pronuncia le sue ultime parole: ‘Mehr Licht’, più luce. Non è una richiesta, è la sorpresa di vederla splendere. Oggi vedo una gioventù che sente il proprio futuro tutt’uno con quello della Terra intera. Guarda lontano, avvista l’avvenire.
Anche io, anche i nuovi vecchi vedono più lontano, in cima al loro bosco.” Grazie anche al contrappunto di Ines de la Fressange, celebre stilista e amica dell’autore, L’età sperimentale è un libro e al tempo stesso un’occasione, per scoprire quante possibilità racchiude la terza età – ciascuno trovi la propria, e De Luca ne cita molte –, e tutto il vantaggio di aver guadagnato “lo slancio del tempo accumulato, potente catapulta del participio passato del verbo passare”.
“Capire il cuore altrui” di Antonella Lattanzi
Infine, un emozionante saggio di Antonella Lattanzi dedicato alla controversa figura di Emma Bovary, in arrivo il 12 novembre.
Viziata, egoista, capricciosa, indolente, arrivista. Oppure: paladina del Desiderio, la pulsione fondamentale che muove ogni essere umano, che in lei è totalizzante al punto da guidare ogni sua azione, dalle relazioni amorose al suicidio finale. Di tutte le eroine della letteratura poche sono in grado di dividere il parere dei lettori quanto Emma Bovary.
Antonella Lattanzi, una delle più grandi scrittrici italiane contemporanee, si è innamorata di Emma. Più di una volta, a ogni rilettura del capolavoro di Flaubert, in periodi diversi, e sempre cruciali, della sua vita.
Madame Bovary è il libro del suo cuore, ed Emma per lei quasi un’ossessione. Lo stesso desiderio inestinguibile che muove Emma, Lattanzi lo sente come proprio, tanto da farle pensare se non “Madame Bovary sono io” almeno “Emma è mia sorella”.
Seguendo il filo di questa affinità elettiva, Lattanzi, con il suo stile appassionato ed elegante, ci conduce in un viaggio nella psiche dell’eroina flaubertiana, un viaggio in cui la sua vita e quella immaginaria del personaggio si intrecciano, mostrandoci come l’opera e l’ossessiva cura di Flaubert per la scrittura illuminino un percorso che riguarda altri libri, film, canzoni, da Anna Karenina al documentario Deep Water, da Sotto il vulcano di Malcolm Lowry a Beppe Fenoglio.