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Niccolò Ammaniti, ”Sento di avere un numero limitato di parole da scrivere, non ne voglio sprecare”

DAL NOSTRO INVIATO A PIETRASANTA - Niccolò Ammaniti torna a Pietrasanta ad Anteprime senza un vero e proprio libro da anticipare...

PIETRASANTA – Niccolò Ammaniti torna a Pietrasanta ad Anteprime senza un vero e proprio libro da anticipare, anzi, annuncia nel finale dell’incontro: ‘Dieci giorni fa ho abbandonato un progetto a cui lavoravo da un anno e mezzo. Non riuscivo a portarlo avanti. Ma, ho già le prime 30 pagine di un nuovo romanzo e comunque nel prossimo anno non uscirà niente’.

 

METODO DI LAVORO – Sulla piazza di Anteprime, Ammaniti racconta un po’ del suo passato e di come lavora: ‘Quando ho l’ispirazione vivo stati di pura esaltazione che esprimo in maniera molto esplicita e mi applaudo proprio, e chi vive con me si rende facilmente conto che sono soddisfatto. Di contro, quando mi blocco mi sento l’ultimo degli uomini e urlo frasi del tipo ‘sono proprio una ‘pippa’. Devo dire che da questo punto di vista sono molto scostante. Però di quello che scrivo non butto via niente, come si fa con il maiale: anni fa avevo buttato giù un romanzo assurdo che era assolutamente impubblicabile. Da quel romanzo ho estratto vari racconti e addirittura, quando mi chiesero una sceneggiatura se ne fece anche un film. Non voglio buttare via niente di quello che scrivo: non rispondo neppure agli sms, perché non abbiamo a disposizione un numero infinito di parole di scrivere ogni giorno. Al massimo scrivo si o no’.

 

LA COSTANTE – E qual è la costante dei tuoi libri? ‘Credo che sia il tradimento: c’è sempre un tradimento nei confronti degli altri, in particolare tra genitori e figli. C’è nel padre che sequestra un bambino in Io non ho paura, che di fatto tradisce il figlio, c’è in Ti prendo e ti portò via nell’insegnante tradita, c’è in Io e te, con il figlio che si nasconde ai genitori’.

 

IL BLOCCO – La conversazione arriva sul tema del Festival di Anteprime, ovvero le anticipazioni sulle future uscite e Ammaniti gela un po’ il pubblico, annunciando di aver abbandonato un progetto a cui lavorava da più di un anno e mezzo ‘il romanzo che stavo scrivendo era impossibile e non riuscivo a portarlo avanti. In questo momento non ne sono capace. Magari ci riuscirò tra qualche anno. Mi sono bloccato sulla descrizione di un tramonto che non riuscivo a scrivere come lo avevo immaginato. Ma ho già le prime trenta pagine di un nuovo lavoro. Prima o poi qualcosa uscirà’. 

 

Michele Morabito

9 giugno 2013

 

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