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Natale, i consigli di lettura del giornalista Antonio Carnevale

Il responsabile delle pagine culturali del settimanale “Panorama” consiglia alcuni libri per passare questo Natale in buona compagnia con letture originali

MILANO – Tre biografie legate all’arte e due libri di narrativa. Cinque letture non banali quelle proposte dal giornalista Antonio Carnevale. Il responsabile delle pagine culturali del settimanale “Panorama” è anche autore dei romanzi “I santi muti” e del libro-inchiesta sui beni culturali “Scene da un patrimonio”. Ha inoltre curato l’antologia “Attenti al Sud”, da poco pubblicata da Piemme con i testi di Pino Aprile, Maurizio de Giovanni, Mimmo Gangemi e Raffaele Nigro, e con una postfazione di Giorgio Mulè. Ecco i suoi consigli di lettura per questo Natale.

Agli amanti dell’arte consiglio tre biografie. La prima è dedicata a un artista ingiustamente misconosciuto: Agostino Tassi (1578- 1644). Per lo più, il pittore è passato alla storia soltanto come “lo stupratore di Artemisia Gentileschi”, una sorta di Harvey Weinstein ante-litteram nella Roma papalina del Seicento. Eppure, sul suo conto e sulla sua pittura ci sarebbe ancora molto da dire. È ciò che fa la storica dell’arte Maurizia Tazartes nel libro Tra pittura e bordello. La vera vita di Agostino Tassi (Mauro Pagliai editore). Il volume contiene una ricostruzione della vita e dell’opera di Tassi che è frutto di un severo lavoro di scavo tra documenti del tempo. Due gli obiettivi principali del libro: sfatare qualche luogo comune sulla (cattiva) fama di Tassi e riportare l’attenzione alla sua arte, che un tempo fu definita «mirabilissima» e che oggi è invece trascuratissima.

Le altre due biografie che consiglio sono dedicate a due giganti: Michelangelo e Leonardo. Michelangelo. Mito e solitudine del Rinascimento e “Leonardo da Vinci”. Edite entrambe da Mondadori, queste due biografie hanno la particolarità di essere serie trattazioni scritte però da non addetti ai lavori, cioè non da storici dell’arte. La prima è a firma di Giulio Busi, filologo, docente alla Freie Universitat di Berlino, esperto di lingua e letteratura ebraica; la seconda è a firma di Walter Isaacson, storico, giornalista, con alle spalle ruoli da amministratore delegato della CNN e dell’Aspen Institute. Entrambi i libri garantiscono letture appassionanti sui due artisti, guardati da punti di vista inediti e con un approccio assi rigoroso. Due esempi di nobilissima divulgazione, capaci di interessare esperti d’arte e non.

Per la narrativa consiglio quello che a mio avviso il romanzo più bello di tutto il 2017: “La caduta dei Golden” di Salman Rushdie (Mondadori). È adatto a chiunque abbia amato i racconti di Raymond Carver e i romanzi di Don DeLillo e Jonathan Franzen. Attraverso lo svolgersi delle vicende di una ricchissima famiglia di immigrati appena arrivati a New York, Rushdie abbandona il realismo magico dei suoi più recenti libri e scrive un nuovo Grande romanzo americano, una potentissima metafora dell’attuale debolezza culturale dell’America e dell’intero Occidente.  Sempre per la narrativa, una piccola chicca è il romanzo breve L’occupazione del suolo di Jean Echenoz. Lo scrittore francese, fatto conoscere agli italiani dall’editore Adelphi con titoli come “Correre” e “Lampi”, vede adesso la pubblicazione di questo suo romanzo del 1988 grazie all’editore Galaad. Una breve e intensa storia capace di restituirci il senso più profondo delle parole “amore” e “memoria”.

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