E’ morto a Milano all’età di 80 anni Roberto Calasso, scrittore e direttore editoriale della casa editrice Adelphi. Era malato da tempo. Grazie alla sua attività, Adelphi è diventata uno dei marchi più importanti nell’editoria. I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati in 28 paesi.
Chi era Roberto Calasso
Figlio del giurista Francesco Calasso e di Melisenda Codignola, a sua volta figlia del pedagogista Ernesto Codignola, e fratello minore del regista Gian Pietro Calasso, frequenta il liceo classico T. Tasso di Roma e, successivamente, si laurea in letteratura inglese con Mario Praz discutendo una tesi dal titolo I geroglifici di Sir Thomas Browne. Nel 1962, a soli 21 anni, entra a far parte di un piccolo gruppo di persone che, insieme a Roberto Bazlen e Luciano Foà, sta elaborando il programma di una nuova casa editrice.
La nascita di Adelphi
Nel 1963 nasce Adelphi, dove Calasso opererà senza interruzione, diventandone nel 1971 direttore editoriale e nel 1990 consigliere delegato. Dal 1999 è anche presidente della casa editrice. Sempre per Adelphi, traduce e introduce Il racconto del pellegrino di sant’Ignazio (1966), Ecce homo di Nietzsche (1969), Detti e contraddetti di Karl Kraus (1972) e gli Aforismi di Zürau di Franz Kafka (2004). Scrive postfazioni a Wedekind (Mine-Haha), Stirner (L’unico e la sua proprietà), Schreber (Memorie di un malato di nervi). Quest’ultimo è anche protagonista del suo primo libro, il romanzo L’impuro folle (1974).
A partire dall’inizio degli anni ottanta, Roberto Calasso si dedica a un’opera in varie parti che elaborano materie molto diverse e sono tutte strettamente connesse fra loro, mentre nessuna è assegnabile a un genere canonico. Di quest’opera sono stati pubblicati undici volumi, che formano un insieme di oltre quattromila pagine.
Il ricordo dell’AIE e Franceschini
“Roberto Calasso ha segnato profondamente la cultura italiana del Novecento e del nuovo secolo, come editore e come scrittore. Ha guidato per cinquant’anni la casa editrice Adelphi, pubblicando nel nostro Paese libri che sono pilastri della civiltà europea (e non solo) e ha contribuito in maniera fondamentale a promuovere la cultura italiana all’estero. In questo giorno di dolore, l’Associazione Italiana Editori si stringe alla famiglia e ai colleghi della sua casa editrice” ha dichiarato il presidente di AIE Ricardo Franco Levi.