Miriam Giorgi, la scrittrice del paesino della ‘ndrangheta

29 Novembre 2019

Miriam Giorgi è la scrittrice sedicenne di San Luca, il paese fulcro della 'ndrangheta. Amante di libri, ci spiega l'importanza della cultura

Miriam Giorgi, la scrittrice del paesino della 'ndrangheta

Essere una sedicenne in nel paese più noto della ‘ndrangheta non è facile, ma essere una scrittrice sedicenne a San Luca, il punto cruciale dell’organizzazione malavitosa della ‘ndrangheta è una sfida. Eppure Miriam Giorgi, autrice di una saga fantasy, ce l’ha fatta, grazie alla sua intelligenza e alla sua sensibilità. A Marzo 2018 il presidente Sergio Mattarella l’ha nominata Alfiere della Repubblica, l’onorificenza data ai giovani minorenni che per comportamento e attitudini, si sono dimostrati dei bravi cittadini, distinguendosi per merito scolastico e attività culturali.
Abbiamo deciso di fare con lei una chiacchierata per sapere cosa significa essere una scrittrice nella terra della ‘ndrangheta. 

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Raccontaci la tua passione per la lettura e la scrittura. Chi sono i tuoi autori preferiti? A chi ti ispiri per i tuoi libri? Cosa ti piacerebbe fare da grande? 

È stato un libro solo a  far sviluppare queste passioni in me. Avevo 10 anni e nei cinema stava per uscire il film tratto dal libro Città di ossa, di Cassandra Clare che dopo di allora è anche diventata la mia autrice preferita. Da quel momento non ho più smesso di leggere e qualche anno fa ho anche aperto un blog, Me and Books, in cui mi occupo di recensire e promuovere libri. La scrittura è poi stata una conseguenza della lettura, durante un viaggio di famiglia mi è arrivata questa idea per iniziare a scrivere un libro fantasy e da allora sono quasi riuscita a pubblicare e completare quella stessa trilogia. Ma ciò che voglio fare da grande, anche se spero di non allontanarmi mai dalla scrittura, è una cosa totalmente diversa, Ingegneria Aerospaziale!

Tu vieni dal paesino calabrese di San Luca, che è il cuore della ‘ndrangheta, ma anche il luogo dove sorge la casa di Corrado Alvaro. Qual è il tuo rapporto con il tuo paese d’origine? 

San Luca non è il paese che tutti pensano, ciò non nega che abbia le sue parti negative, ma io che ci sono cresciuta posso dire solamente che l’accoglienza dei San Luchesi non ha eguali. E la loro partecipazione e sostegno nei miei confronti quando ho pubblicato i miei libri e fatto le presentazioni non è da dimenticare. E sì San Luca ha anche molti aspetti positivi, perché non è solo il luogo con la casa di Corrado Alvaro, ma anche il luogo dove lui è nato e cresciuto, i suoi stessi parenti vivono ancora a San Luca. San Luca è pieno di tante belle cose e come qualsiasi altro luogo del mondo si dovrebbe dare più importanza alle parti belle che a quelle brutte.

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Come è sorto in te il desiderio di scrivere? Di cercare bellezza?

La mia passione per la scrittura è nata quasi dal nulla, soltanto dalla lettura, ma per me scrivere fantasy in generale è quasi un modo per scappare dalla realtà e crearsi un mondo perfetto a seconda di cosa esce dalla fantasia dell’autore stesso, e attraverso il fantasy è anche possibile affrontare temi reali, e lasciare un impatto sul lettore. Ma per me scrivere era anche un modo per far passere il tempo in mancanza di posti da frequentare nel mio paese 7 anni fa.

Quanto è importante per te che in ogni paese ci sia una libreria? Credi che la cultura e l’istruzione siano armi per combattere la criminalità? 

Mancanza di libreria significa anche mancanza di lettori nella maggior parte dei casi. Se non c’è niente per cui incentivare soprattutto i ragazzi a provare qualcosa di diverso con cui passare il tempo, non si cambierà mai questa situazione di giovani che non leggono. Nel mio caso io ho sempre dovuto comprare i libri che volevo online… La cultura e l’istruzione sono definitivamente delle armi non solo per combattere la criminalità ma per creare un mondo migliore senza diversità di nessun genere. La cultura è il potere più grande di cui una persona può disporre, più dei soldi stessi.

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