“Un milione tondo tondo” (titolo originale “A Cool Million”) di Nathanael West è un romanzo pubblicato nel 1934, una satira tagliente e provocatoria che mette in discussione il sogno americano e l’illusione del successo facile. Con il suo stile unico, West riesce a dipingere un ritratto grottesco della società americana degli anni ’30, attraversata dalla Grande Depressione, usando il suo protagonista come una sorta di cavallo di Troia per smascherare le promesse fallaci del sistema capitalistico.
Nathaneal West: una satira senza coscienza è una satira?
La storia segue le disavventure di Lemuel Pitkin, un ingenuo ragazzo del Vermont che parte per New York con l’obiettivo di diventare ricco e di salvare la casa della madre dall’ipoteca. Spinto dalle parole ottimistiche e dai consigli apparentemente saggi del suo mentore Shagpoke Whipple, un ex-presidente che personifica il mito del self-made man americano, Lemuel si imbarca in un viaggio che si rivelerà un calvario di inganni, sfruttamenti e fallimenti.
Nel corso della sua odissea, Lemuel è derubato, malmenato, incarcerato e tradito più volte. Ogni tentativo di salire nella scala sociale si conclude con un fallimento ancora più umiliante. Lemuel perde progressivamente tutto ciò che ha, inclusi i denti, un occhio, e infine la vita. Nonostante tutto, Lemuel mantiene un atteggiamento incredibilmente ottimista, continuando a credere nel mito del successo americano fino al suo tragico epilogo.
“Un milione tondo tondo” è una satira feroce del sogno americano e delle sue promesse illusorie. Nathanael West smonta pezzo per pezzo l’idea che chiunque, indipendentemente dalla propria origine o dalle circostanze, possa raggiungere il successo attraverso il duro lavoro e la perseveranza. Attraverso le disavventure di Lemuel Pitkin, Nathanael West dimostra quanto queste promesse siano vuote e prive di fondamento, mostrandoci un mondo in cui l’ingenuità e la buona volontà sono sistematicamente punite.
Lemuel è l’incarnazione dell’ottimismo cieco che caratterizza la visione idealizzata del sogno americano. Ogni suo fallimento è una critica diretta a un sistema che sfrutta i più vulnerabili, promuovendo falsi ideali di successo e felicità. La sua parabola discendente è un monito contro l’adesione acritica alle narrazioni dominanti sul successo personale. Lemuel è, in definitiva, un anti-eroe tragico la cui ingenuità serve a esporre le ipocrisie della società americana.
Il romanzo è anche una critica sottile ma incisiva delle strutture di potere economiche e politiche. Il personaggio di Shagpoke Whipple, con la sua retorica patriottica e le sue soluzioni semplicistiche, rappresenta la manipolazione politica e la corruzione dell’ideale americano. Whipple incarna la figura del leader populista che sfrutta il malcontento popolare per i propri fini, senza preoccuparsi minimamente delle sorti dei suoi seguaci.
Stile e tono
Nathanael West adotta uno stile narrativo asciutto e diretto, ma pieno di ironia e cinismo. La sua scrittura è volutamente semplice, quasi ingenua, rispecchiando la personalità del protagonista e accentuando il contrasto tra l’ottimismo di Lemuel e la crudeltà del mondo che lo circonda. Questa scelta stilistica rende ancora più evidente la distanza tra la realtà e le aspettative del protagonista, accentuando il tono tragicomico del romanzo.
La struttura episodica del libro, con le sue situazioni surreali e spesso grottesche, ricorda il picaresco, ma il tono di Nathanael West è più cupo e disincantato. Le avventure di Lemuel, più che essere episodi di formazione o crescita, sono passi verso la distruzione e la disillusione. Ogni evento è un tassello che compone un mosaico di fallimenti, il che rende “Un milione tondo tondo” una lettura tanto divertente quanto inquietante.
Nonostante sia stato scritto negli anni ’30, “Un milione tondo tondo” mantiene una straordinaria attualità. Le critiche di Nathanael West al capitalismo, alla cultura del successo e alla manipolazione politica risuonano ancora oggi, in un mondo in cui le disuguaglianze economiche sono più marcate che mai e il sogno americano continua a essere una promessa più ideale che reale per molti. La figura di Lemuel Pitkin può essere vista come un archetipo dell’uomo comune ingannato dalle false promesse di un sistema che privilegia pochi a scapito di molti.
“Un milione tondo tondo” di Nathanael West è un’opera satirica potente che mette in luce le contraddizioni e le crudeltà del sogno americano. Con una scrittura brillante e uno sguardo critico, Nathanael West offre una visione spietata ma necessaria di una società in cui l’ingenuità viene punita e la lotta per la sopravvivenza è impietosa. È un romanzo che, con la sua amara ironia, ci invita a riflettere sulla natura del successo e sul vero costo delle nostre aspirazioni.