MILANO – L’attentato che ha colpito venerdรฌ Parigi non riguarda solo i francesi, ma tutta la civiltร occidentale. Diverse sono state nel weekend le manifestazioni di solidarietร al popolo francese provenienti da tutto il mondo. Anche gli scrittori hanno manifestato il loro pensiero, alcuni pubblicando una foto, altri un pensiero, altri ancora hanno scelto il silenzio. Di seguito riportiamo il post che la scrittrice Michela Murgia, da poco nuovamente in libreria con “Chirรน“, ย ha pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook.
“24 ore di silenzio non bastano per dare una forma comprensibile all’orrore di quello che รจ successo a Parigi. Eppure, dopo un giorno passato come tutti a leggere siti, giornali, ascoltare trasmissioni e scambiare messaggi forsennati con i cari che si trovavano lรฌ, non รจ nell’ammutolimento che ho trovato qualche luce.
Mi ha parlato di piรน la prontezza dei parigini che hanno diffuso sui social l’hashtag โช#โporteouverteโฌ – porta aperta – per offrire riparo a chi si trovava per le strade in fuga dalle sparatorie. C’รจ piรน intelligenza, solidarietร e futuro nel gesto coraggioso di aprire la porta mentre fuori si spara che non in qualunque invocazione ai controlli, alla sicurezza, alla chiusura delle frontiere e alla vendetta dell’odio contro odio. Non esiste la sicurezza davanti al fanatismo. Lร fuori si sparerร sempre, ci sarร sempre qualcuno che trova un’arma e un bersaglio non protetto, e a salvarci non sarร mai una telecamera in piรน, un soldato con un’arma in piรน o un F35 in piรน che bombarda dall’altra parte del mare.
Solo una porta aperta in piรน ci farร salvi: fiducia contro paura, comunitร contro solitudine, accoglienza contro odio, cultura contro fanatismo. Davanti allo sgomento che ha portato tante persone e istituzioni a esprimere il lutto con gesti di resa avrei voluto dire: piangiamo, confortiamo, stringiamoci l’un l’altro, ma non chiudiamo i musei, le biblioteche, le scuole. Non spegniamo i monumenti, non sospendiamo la musica, la lettura, l’insegnamento, la bellezza. Sono l’unica risposta che abbiamo all’annichilimento, a chi ci vorrebbe chiusi in casa a temerci a vicenda, stolidamente convinti che la risposta alle armi altrui sia nelle nostre.
Tra l’altro, se confrontassimo i numeri di serie, scopriremmo che sono probabilmente uscite dalla stessa fabbrica.”