La casa editrice affronta la crisi con una proposta editoriale di settore, incentrata su una produzione saggistica e volumi illustrati di alta qualitร
MILANO โ Realizzare progetti unici nel settore dell’arte, che colmino le lacune della memoria storica italiana in questo campo, con tale obiettivo nasce la casa editrice Johan & Levi, come spiega la manager e coordinatrice editoriale Micaela Acquistapace. “Johan & Levi viene fondata alla fine del 2005 da Giovanna Forlanelli Rovati, imprenditrice dโambito farmaceutico con una forte forte passione per lโarte contemporanea, con la volontร di creare una realtร indipendente per questo settore. Questa specificitร rimane ancora oggi intatta: lavoriamo su progetti indipendenti, realizzati da un team interno totalmente libero da coinvolgimenti con entitร superiori, progetti che sono solitamente generatori di eventi espositivi.โ
GLI OBIETTIVI DELLA LINEA EDITORIALE โ โLโidea รจ sempre stata quella di colmare le lacune del panorama italiano sul piano della saggistica e di cercare progetti inediti sul versante dellโillustrato, che รจ una parte rilevante della nostra produzione. In entrambi i casi si mira a mantenere una memoria storicaโ, continua Micaela Acquistapace esponendo le linee guida del progetto editoriale. โPer quanto riguarda la saggistica, cerchiamo grandi libri e figure emblematiche della storia dellโarte contemporanea mai arrivati in Italia, come lโantologia di Clement Greendberg, โLโavventura del modernismoโ, o โInside the White Cubeโ di Brian OโDoherty, libro culto nel mondo della critica dellโarte da cui ha preso nome la famosa galleria White Cube. Per quanto riguarda lโillustrato, questa logica di recuperare una memoria storica trova rappresentazione emblematica nel volume โVitalitร del negativoโ. Il libro riporta il reportage fotografico che il grande Ugo Mulas realizzรฒ di una mostra, โVitalitร del negativoโ appunto, che fu pioniera nel nostro Paese e riunรฌ i grandi artisti dellโavanguardia italiana โ nomi come Manzoni, Testa, Mauri โ, reportage che non fu mai pubblicato a causa della morte del fotografo. Il volume coniuga cosรฌ un progetto prettamente fotografico con un progetto storico, attraverso la ripresa di una grande esposizione che ha segnato il panorama italiano e internazionale. Nella collana dedicata alla fotografia abbiamo anche pubblicato il volume che riunisce gli undici fotografi tedeschi de ‘La Scuola di Dรผsseldorf‘, di cui fecero parte tre diverse generazioni a partire dai capostipiti, i coniugi Becher.โ
QUALITร PIร ALTA CONTRO LA CRISI โ Johan & Levi tratta un settore di nicchia, quello dellโarte e della fotografia, tendenzialmente benestante: qui la crisi influisce meno che in altri ambiti, ma si fa comunque sentire. โLe nostre pubblicazioni sono focalizzate, rivolte a un pubblico ristretto. Per contro si tratta di libri costosi, di volumi molto tecnici che richiedono un lavoro di traduzione meticoloso, una qualitร grafica elevata, e certamente la congiuntura economica del momento non aiuta le vendite. ร difficile suggerire una strategia univoca per far fronte a questa situazione: ogni editore deve modulare le sue scelte in base al suo portafoglio. In linea generale, lโindustria editoriale italiana produce una massa di libri che il mercato non riesce piรน ad assorbire, testi spesso di bassa qualitร e a rapida rotazione. In piรน ci sono i problemi legati alla catena di distribuzione: nelle librerie non cโรจ piรน spazio. Lโintera filiera del libro andrebbe ripensata tenendo conto che il mercato editoriale รจ un mercato di margine: bisognerebbe ridimensionare la produzione, pubblicando meno libri ma piรน curati. Abbassare i prezzi non รจ sempre una scelta vantaggiosa, meglio chiedere uno sforzo maggiore al lettore a fronte di un lavoro fatto bene.โ
UN PUBBLICO ORIENTATO AL VISIVO โ โIl problema di una scarsa diffusione della lettura in Italia รจ in parte legato a questi fattoriโ, ragiona Micaela Acquistapace a proposito del difficile momento vissuto dallโeditoria italiana. โIn parte รจ dovuto al fatto che la nostra societร sta cambiando e sta orientandosi sempre piรน verso un approccio visivo: il pubblico richiede prodotti piรน snelli rispetto al classico volume scritto. Forse i nuovi dispositivi elettronici possono aiutare a recuperare una fetta di lettori, ma si tratta di un mercato ancora embrionale, che impone di cominciare a ragionare su nuove forme di comunicazione: non ci si puรฒ limitare a una mera trasposizione del testo sul formato elettronico, ma bisogna pensare a unโinterattivitร , a delle meccaniche anche visive di fruizione. Attualmente la fascia dei lettori forti รจ una fascia ancora legata al libro cartaceo, solo tra qualche anno questo prodotto potrร diventare di massa. Per ora la nostra produzione resta orientata sul mercato tradizionale.โ
24 luglio 2012