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Memoria Festival, la rassegna che indaga sulla nostra storia

Fino al 12 giugno a Mirandola artisti e scrittori internazionali riflettono sugli infiniti volti della memoria e le sue possibili declinazioni

MILANO – Inizia domani a Mirandola (Modena) la prima edizione del Memoria Festival – promosso dal Consorzio per il Festival della Memoria in collaborazione con Giulio Einaudi editore – che fino al 12 giugno propone decine di occasioni per riflettere sugli infiniti volti della memoria e le sue possibili declinazioni, spaziando dagli ambiti scientifici a quelli umanistici, con la partecipazione di grandi protagonisti della scena culturale italiana e internazionale. Il caleidoscopio di incontri, conferenze, tavole rotonde, concerti, spettacoli, proiezioni, workshop, laboratori, mostre, giochi, prende il via domani alle 16 nella Tenda della Memoria (Piazza Costituente) con la cerimonia di inaugurazione nella quale intervengono Maino Benatti, Sindaco del Comune di Mirandola, Massimo Mezzetti, Assessore alla cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità della Regione Emilia Romagna e Giuliano Albarani, Presidente del Consorzio per il Festival della Memoria.

IL FUNZIONAMENTO DELLA MEMORIA – Come ogni ricordo subito ne richiama un altro, così il programma del Memoria Festival restituisce nella propria struttura il funzionamento della memoria: se per Ralph Waldo Emerson La conversazione è un gioco di cerchi, lo stesso vale per i meccanismi mnemonici che, simili ai cerchi su uno specchio d’acqua dopo aver gettato un sasso, non appena messi in moto da quell’evento si riproducono ed espandono sempre di più. Per raccontare ed estendere progressivamente il raggio d’azione della memoria comprendendo spazi sempre più ampi di significati e suggestioni, il programma è articolato in 10 cerchi tematici, che includono appuntamenti e attività per tutti i gusti e le età. L’innesco dei cerchi della memoria è costituito dal linguaggio, quello degli autori che si alternano, quello dell’arte e del cinema, quello dei giochi e dell’architettura stessa, e ogni cerchio è dedicato a un aspetto, un’interpretazione, una suggestione scaturita dalla memoria: I. Una lezione, II. Memoria delle cose, III. Memoria e scienza, IV. Dialoghi, V. Storia e memoria, VI. L’uomo al centro, VII. La vita in gioco, VIII. Memoria e scrittura, IX. La memoria dei Pico, X. La memoria fra giochi, cinema, spettacoli e mostre.

 

I PROTAGONISTI – L’esplorazione e la narrazione del ricco universo della memoria durante il Memoria Festival sono affidate – tra gli altri – a scrittori come Gianrico Carofiglio, Melania Mazzucco (che racconta la vita del filosofo e umanista Giovanni Pico, il mirandolese più famoso della storia), Michela Murgia e Francesco Piccolo, poeti come Valerio Magrelli, giornalisti (Corrado Augias, Francesco Merlo, Benedetta Tobagi), storici (Alberto Melloni, Paul Ginsborg, Marco Revelli), matematici (Claudio Bartocci, Piergiorgio Odifreddi), chef e promotori delle tradizioni enogastronomiche (Davide Paolini, Carlo Petrini), cantautori e musicisti (Roberto Vecchioni, Uto Ughi), fotografi (Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna), personaggi televisivi (Michele Mirabella) e personaggi impegnati nel sociale (Luigi Ciotti). Ai dialoghi e alle lectio, concentrati in particolare nelle ore diurne, seguono momenti più orientati verso l’intrattenimento, come i concerti del jazzista Danilo Rea, dell’Orchestra Popolare La Notte della Taranta e lo spettacolo La buona novella di David Riondino. Una rassegna di proiezioni permette di vedere indimenticabili capolavori del cinema muto, quali Metropolis di Fritz Lang e Il grande dittatore di Charlie Chaplin, assieme a titoli più recenti come Storia di ragazzi e ragazze di Pupi Avati, Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore e Viaggi di nozze di Carlo Verdone (i tre registi sono ospiti del Festival per un ciclo di appuntamenti dedicati a “cinema e memoria”).

 

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