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Marotta&Cafiero, la casa editrice che stampa libri pizzo free a Scampia

''È il lavoro che salverà questo quartiere'': sono le parole di Rosario Esposito La Rossa, titolare insieme Maddalena Stornaiuolo della Marotta&Cafiero, la casa editrice con sede a Scampia...

Rosario Esposito La Rossa, giovane poco più che ventenne, titolare insieme alla coetanea Maddalena Stornaiuolo della Marotta&Cafiero, ci parla della casa editrice e del sogno di regalare un’opportunità ai ragazzi del suo quartiere

MILANO – ”È il lavoro che salverà questo quartiere”: sono le parole di Rosario Esposito La Rossa, titolare insieme Maddalena Stornaiuolo della Marotta&Cafiero, la casa editrice con sede a Scampia. I due ragazzi, poco più che ventenni, hanno ricevuto in regalo l’attività dai precedenti editori – la Marotta&Cafiero è una casa editrice storica, che prima aveva sede a Posillipo – e l’hanno portata nel quartiere dove sono cresciuti. Con un sogno: impiantare a Scampia un’economia alternativa all’illegalità. I due hanno di recente aperto anche una libreria – di cui vi parleremo in un prossimo articolo –, la prima arrivata a Scampia dopo 37 anni. Rosario, che è anche autore del libro “Al di là della neve”, ci parla qui dell’attività della casa editrice.

Com’è arrivata la Marotta&Cafiero a Scampia?
Nasce tutto da un lutto. Nel 2004 ho perso un cugino, ucciso nella Faida di Scampia, la guerra di camorra scoppiata dieci anni fa. Si chiamava Antonio, aveva 25 anni ed era disabile – aveva metà del corpo paralizzata. Dopo quella morte assurda è iniziata una nostra grande battaglia che ha portato alla realizzazione di un libro, “Al di là della neve”, che racconta la sua storia, pubblicato da Marotta&Cafiero editori. Con il mondo dell’editoria siamo entrati in contatto in questo modo: per resistere raccontando.
Ci siamo innamorati di questo mondo e abbiamo pensato di aprire una casa editrice proprio qui a Scampia. Nel frattempo la Marotta&Cafiero stava chiudendo i battenti, perché i titolari Tommaso Marotta e Anna Cafiero stavano per trasferirsi in Francia e intraprendere un nuovo percorso imprenditoriale. Hanno fatto allora un bellissimo gesto: anziché chiudere, hanno regalato la casa editrice – una casa editrice storica, che esisteva dal 1959 a Posillipo – a due ragazzi di 20 anni. Noi l’abbiamo trasferita a Scampia, qui abbiamo il nostro magazzino e il nostro ufficio.  

Cosa rappresenta la casa editrice per il quartiere?
È una favola all’interno della città, un ponte. È diventata una casa editrice underground, di periferia, piena di giovani: siamo partiti in due e oggi lavoriamo in sette, grafici, addetti stampa, promoter, editor. Tutti ragazzi del quartiere, per i ragazzi del quartiere, con i ragazzi del quartiere.
Per noi rappresenta una grande vittoria, soprattutto perché l’abbiamo ottenuta con le nostre forze. Non abbiamo ricevuto finanziamenti pubblici: abbiamo  lavorato attraverso produzioni dal basso, attraverso il crowdfunding, la raccolta fondi da internet.

Quali risultati avete raggiunto?
Abbiamo raccolto in 4 anni più di 35 mila euro e pubblicato oltre 30 libri – non sono numeri da piccola casa editrice quale siamo!

Potete dirci qualcosa dei vostri libri?
Siamo una casa editrice legata soprattutto al tema dell’ambiente. I nostri libri sono stampati su carta riciclata certificata – non la carta FSC, che proviene da foreste controllate, ma proprio quella ottenuta dal riciclo della spazzatura. Fare questo in una regione come la nostra, che da 20 anni ha il problema dei rifiuti, ha un alto valore. Usiamo inchiostri vegetali, non inquinanti, e i nostri volumi sono a chilometro zero: per stamparli ricorriamo alle ditte locali. Tutte le nostre pubblicazioni hanno un prezzo inferiore a 10 euro, indipendentemente dalla mole. E soprattutto sono libri pizzo free: sono libri prodotti da un’azienda che non paga il pizzo.
Pubblichiamo testi di impegno sociale, civile, politico, parliamo di migrazione, ambiente.
L’anno scorso, dopo due anni e mezzo di attività, siamo stati selezionati dal Salone del Libro di Torino tra le nove più giovani e interessanti case editrici di Italia. Quest’anno ci torneremo con un nostro stand.

Come vanno le vendite?
Per il quarto anno consecutivo la nostra attività è in utile, per alcuni titoli abbiamo raggiunto la terza ristampa, quindi siamo molto contenti.
Gli affari stanno andando bene – basta pensare che siamo passati da due a sette unità di lavoro – anche perché abbiamo deciso di uscire dai circuiti della “mafia occulta” dell’editoria italiana, soprattutto quella della distribuzione. Abbiamo un nostro distributore indipendente, un nostro ragazzo che va di libreria in libreria a raccontare i nostri libri, a presentarli. Sono libri speciali sia nella forma sia nei contenuti, non basta una copertina data in pasto al libraio di turno per farne capire lo spessore.
Funzionano molto le vendite on line e soprattutto gli incontri che organizziamo in tutta Italia: noi viviamo grazie alle presentazioni – in media 150 i anche 200 all’anno – e al rapporto costante con il pubblico, che ci ha permesso di farci conoscere in questi anni.

Insomma, la vostra è un’attività che rappresenta un’importante opportunità per i giovani del vostro quartiere, anche occupazionale…
Per noi è questa la grande sfida: impiantare a Scampia, che vive di illegalità, un’economia giovane, vitale, alternativa e legale. È il lavoro che salverà questo quartiere.

17 aprile 2014

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