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“Mare fuori”, 5 libri da leggere se ti è piaciuta la serie tv del momento

"Mare fuori" è la serie tv del momento in Italia. Se anche tu l'hai apprezzata e vorresti leggere qualcosa in tema, ecco 5 libri perfetti per te.

Fra i fenomeni televisivi dell’ultimo periodo c’è uno zoccolo duro che non accenna ad arrestare il suo successo. Stiamo parlando di “Mare fuori“, la serie tv prodotta da Rai Fiction Picomedia che racconta le vite, i sogni, il desiderio di libertà e di riscatto di un gruppo di giovani detenuti in un carcere del napoletano che si trova a picco sul mare. Da qui il nome della serie, appunto: “Mare fuori”.

Se anche tu hai apprezzato “Mare fuori” e vorresti approfondire l’argomento delle carceri minorili, o le tematiche affrontate nella serie tv anche attraverso i libri, ecco 5 suggerimenti che fanno al caso tuo.

5 libri da leggere se hai amato la serie tv “Mare fuori”

Le madri non dormono mai” di Lorenzo Marone

“Le madri non dormono mai” è uno struggente romanzo in cui Lorenzo Marone racconta la vicenda di una madre e del suo piccolo che vivono nel napoletano in un istituto detentivo. Sono molte, fra tematiche e ambientazioni, i legami che ti ricorderanno “Mare fuori”.

Un bambino, sua madre. Due vite fragili tra altre vite fragili: donne e uomini che passano sulla terra troppo leggeri per lasciare traccia. Intorno, a contenerle, un luogo che non dovrebbe esistere, eppure per qualcuno è perfino meglio di casa.

Lorenzo Marone scrive uno struggente romanzo corale, un cantico degli ultimi che si interroga, e ci interroga, su cosa significhi davvero essere liberi o prigionieri. Diego ha nove anni ed è un animale senza artigli, troppo buono per il quartiere di Napoli in cui è cresciuto.

I suoi coetanei lo hanno sempre preso in giro perché ha i piedi piatti, gli occhiali, la pancia. Ma adesso la cosa non ha più importanza.

Sua madre, Miriam, è stata arrestata e mandata assieme a lui in un Icam, un istituto a custodia attenuata per detenute madri. Lì, in modo imprevedibile, il ragazzino acquista sicurezza in sé stesso.

Almarina” di Valeria Parrella

“Mare fuori” racconta sì di detenzione e ambienti difficili, ma anche di un’indicibile voglia di ricominciare. Questo è anche il tema principale di “Almarina”.

Ormeggiata come un vascello, Nisida è un carcere sull’acqua, ed è lì che Elisabetta Maiorano insegna matematica a un gruppo di giovani detenuti.

Ha cinquant’anni, vive sola, e ogni giorno una guardia le apre il cancello chiudendo Napoli alle spalle: in quella piccola aula senza sbarre lei prova a imbastire il futuro.

Ma in classe un giorno arriva Almarina, allora la luce cambia e illumina un nuovo orizzonte. Il labirinto inestricabile della burocrazia, i lutti inaspettati, le notti insonni, rivelano l’altra loro possibilità: essere un punto di partenza.

Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli

Siamo certi che anche tu, guardando “Mare fuori”, lo avrai subito accostato a “Tutto chiede salvezza”, che affronta temi similmente delicati in modo però diverso dalla serie della Rai, quasi con poesia.

Daniele ha vent’anni e questa è un’estate che non dimenticherà. Uno stanzone d’ospedale, con sei letti, è il luogo dove si ritrova quando si sveglia.

Non ha idea di come ci sia arrivato, finché gli viene comunicato che è stato disposto per lui un TSO: trattamento sanitario obbligatorio, dopo che è stato colto da una crisi di rabbia molto violenta.

Dovrà trascorrere sette giorni in osservazione, parlare con gli psichiatri, cercare di spiegare perché il mondo gli fa così male. In realtà Daniele è un ragazzo come tanti, dotato però di una sensibilità estrema, le sue esperienze sono un susseguirsi di picchi e abissi: possibile che nessuno si accorga di quanto siamo fragili ed esposti ai capricci del destino?

Di quanto la vita sia una recita che ci allontana da come siamo davvero? Al suo fianco, i compagni di stanza del reparto psichiatria: personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui.

Non esistono ragazzi cattivi” di Claudio Burgio

Se a colpirti di “Mare fuori” è stato soprattutto l’argomento trattato, quello delle carceri minorili, e vorresti approfondire il tema in modo meno romanzato e più sistematico, ti suggeriamo “Non esistono ragazzi cattivi” di Claudio Burgio.

Le storie dei ragazzi che l’autore incontra al Beccaria, il famoso carcere minorile di Milano, o che ospita nella sua comunità per minori in difficoltà, s’intrecciano con la sua storia di uomo e di prete, in un legame che rende sempre più fecondo il cammino, un itinerario pedagogico fatto di sfide e di rischi, ma altrettanto aperto a sorprendenti possibilità di cambiamento.

Questi ragazzi che per la mentalità comune sono solo dei delinquenti, per lui sono ragazzi e basta, da amare, accogliere e sostenere nella ricerca della propria identità e umanità.

Cuore puro” di Roberto Saviano

Infine, se ti è piaciuto “Mare fuori” anche per il tema della crescita che in esso è affrontato, potrai apprezzare “Cuore puro” di Roberto Saviano.

Hanno appena dieci anni Dario, Giovanni, Giuseppe e Rino, ma formano già il quartetto di calciatori più affiatato del quartiere, alla periferia nord di Napoli. Per i ragazzini il calcio è una boccata d’aria pura, una speranza incastonata nei loro giovani cuori.

Così, quando il boss locale gli offre del denaro – oltre a una fornitura illimitata di palloni nuovi – per giocare nella piazza di spaccio, a loro sembra di sognare.

In cambio, dovranno soltanto urlare forte ogni volta che si avvicina una volante della polizia. Non gli ci vorrà molto per rendersi conto che la camorra ha usato proprio il calcio per piegarli alle sue logiche.

Partendo da fatti di cronaca e da uno dei suoi primi racconti editi, Roberto Saviano dà vita in queste pagine a un romanzo intimo e struggente, che è al tempo stesso celebrazione letteraria del calcio di strada e dolente apologo su quel passaggio feroce dall’innocenza all’età adulta.

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