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Longanesi, 70 anni di storia dell’editoria italiana

In occasione dei 70 anni di attività la casa editrice Longanesi festeggia il suo fondatore con una antologia a lui dedicata, realizzata da Pietrangelo Buttafuoco

TORINO – La casa editrice Longanesi, fondata a Milano il 1° febbraio del 1946, festeggia quest’anno i suoi 70 anni di attività. Quale miglior occasione del Salone del Libro per non festeggiare? Oggi alla Sala Blu si è tenuto un incontro per ricordare la storia della casa editrice e quella del suo fondatore. Assieme a Pietrangelo Buttafuoco, autore del libro “Il mio Leo Longanesi“, erano presenti anche Ferruccio de Bortoli e Francesco Merlo.

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IL MIO LEO LONGANESI – In occasione dei suoi settant’anni di attività, la casa editrice festeggia il suo fondatore con un’antologia che ne raccoglie aforismi, epigrammi, brani celebri e meno celebri e tutti i suoi scritti più famosi. Pietrangelo Buttafuoco, testimonial d’eccezione e curatore della raccolta intitolata “Il mio Leo Longanesi”, ci consegna il ritratto vivido di uno dei maggiori intellettuali del Novecento italiano, quel Longanesi che, a detta del presidente della casa editrice Ferruccio de Bortoli, è necessario conoscere per poter “restare scomodamente liberi”.

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UN PO’ DI STORIA – In questi primi settant’anni il marchio è cresciuto a immagine e somiglianza del suo fondatore, distinguendosi sempre per la vocazione anticonformista, la piena libertà delle scelte, l’originalità delle proposte e l’orizzonte delle pubblicazioni a 360 gradi. A testimonianza di ciò, la varietà e la ricchezza del catalogo e degli autori italiani e internazionali che ne fanno parte, da Michael Ende a Wilbur Smith, da Isaac B. Singer a Tiziano Terzani, da Vikram Seth a James Patterson, da Massimo Gramellini a Donato Carrisi. Fin dal 1943-44 l’industriale Giovanni Monti era intenzionato ad entrare nel mercato dell’editoria Su indicazione di Indro Montanelli, Monti chiamò Leo Longanesi, che divenne socio di minoranza della società. Nel gennaio 1946 Longanesi salì a Milano e il 1º febbraio fu fondata la casa editrice, insediandosi a luglio nella sede milanese di Via Borghetto. Longanesi incarnò una nuova dimensione dell’editore: l’«editore protagonista», una figura che era insieme amministratore, cacciatore di talenti, uomo di pubbliche relazioni, direttore artistico e revisore di bozze. Dopo l’abbandono di Longanesi, Monti affidò la direzione della casa editrice al figlio cadetto, lo scrittore Mario Monti. Spagnol rilancia la casa editrice puntando sulla narrativa internazionale, ma con un occhio di riguardo per autori di qualità. Nel settembre 1999 muore Spagnol; Stefano Mauri, che dal 1988 lo aveva affiancato, assume la carica di Amministratore delegato, che occupa tutt’ora. Esattamente un anno fa Ferruccio de Bortoli è stato nominato presidente della casa editrice.

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