Il terzo volume della monumentale opera di Hermann August Korff, “Lo spirito dell’età di Goethe. III. Primo romanticismo”, riproposto da Marsilio nella collana Firmamenti e curato con finezza da Giampiero Moretti, è un testo che non si rivolge solo allo studioso, ma a chiunque desideri avvicinarsi alle radici profonde della cultura europea moderna.
Il Primo Romanticismo tedesco, nella lettura di Korff, non è un semplice capitolo della storia letteraria: è un processo in trasformazione, una corrente sotterranea che si sprigiona dalla fine dello Sturm und Drang e dalle tensioni del Classicismo di Weimar per aprire un ventaglio di forme, simboli, idee e aspirazioni che ancora oggi costituiscono il nostro immaginario dell’interiorità.
In questo volume, Korff scava nei territori dove filosofia, poesia, religione, arte e visione del mondo si intrecciano. Ci mostra come i protagonisti di quell’epoca: da Hölderlin a Jean Paul, da Tieck ai fratelli Schlegel, non siano figure isolate, ma voci che risuonano all’interno di un organismo culturale unitario, costellato di tensioni, esperimenti e contraddizioni che definiscono un momento irripetibile.
La sua ricostruzione è insieme storica e poetica: dialoga con la filologia, ma anche con la metafisica; con la storia delle idee, ma anche con la storia dell’immaginazione. È per questo che il volume diventa oggi un regalo perfetto per chi ama la letteratura tedesca, il pensiero europeo e il Romanticismo come movimento che parla al cuore della modernità.
“Lo spirito dell’età di Goethe”: Il Primo Romanticismo tedesco secondo Korff
“Lo spirito dell’età di Goethe. III. Primo romanticismo” è uno di quei libri che illuminano il passato per parlare al presente. La cura editoriale, la profondità dell’analisi e la sapienza interpretativa di Korff lo rendono oggi un compagno prezioso per chi studia la cultura tedesca, ma anche per chi vuole comprendere come nasce la modernità europea.
È un regalo perfetto per appassionati di letteratura, storia delle idee, poesia e filosofia: un volume che si legge e si consulta, che non smette di offrire nuove prospettive e che permette al lettore di entrare in una stagione in cui tutto, arte, pensiero, spiritualità, era in rivoluzione.
Il libro
Il Primo Romanticismo, spiega Korff, nasce come risposta e superamento di ciò che era venuto prima. La stagione dello Sturm und Drang aveva liberato l’impeto, la ribellione giovanile, la ricerca di un’autenticità radicale. La fase classica, dominata dalle figure di Goethe e Schiller, aveva ricomposto quel tumulto dentro un ordine razionale, armonico, ideale.
La “terza generazione”, quella al centro di questo volume, eredita entrambe le spinte, ma le trasforma in un’altra direzione: più profonda, più interiore, più inquieta.
Non si tratta più di opporre la giovinezza al mondo, né di cercare un equilibrio perfetto tra forma e contenuto: si tratta di aprire nuove vie alla coscienza, sperimentare linguaggi inediti, esplorare dimensioni dello spirito prima trascurate. È qui che nasce il Romanticismo come lo intendiamo: un universo in cui sogno, simbolo, mito, religione, filosofia e poesia convivono senza gerarchie rigide.
Korff vede in questa stagione un laboratorio collettivo in cui i singoli autori non costruiscono opere isolate, ma partecipano a un unico grande tentativo: ridefinire la natura dell’esperienza umana. È un Romanticismo che non si accontenta di raccontare sentimenti, ma vuole rifondare il modo stesso di percepire il mondo.
Una poesia nuova, tra interiorità e mito
Uno dei contributi più affascinanti del volume è la restituzione della poesia come forza trasformativa. Per i romantici analizzati da Korff, la poesia non è un ornamento, ma un mezzo per penetrare nell’essenza del reale.
Hölderlin ne è l’esempio più emblematico: la sua parola poetica aspira a un senso originario, a un legame sacro con la natura e con il divino. La poesia diventa rito, rivelazione, tentativo di far emergere ciò che si nasconde sotto la superficie delle cose.
Jean Paul, con la sua immaginazione vertiginosa, crea invece un universo di simboli e di ironia che mette in scena la fragilità dell’individuo moderno. In lui, la poesia diventa un modo per rendere abitabile il caos.
Filosofia e sensibilità: l’eredità dell’Idealismo
Il Primo Romanticismo non può essere compreso senza considerare il dialogo serrato con l’Idealismo tedesco. Korff sottolinea come i poeti e gli intellettuali dell’epoca fossero impregnati di temi filosofici: la natura della coscienza, il rapporto tra finito e infinito, il ruolo dell’immaginazione come ponte tra reale e spirituale.
Non si tratta di una filosofia separata dalla letteratura, ma di una linfa che penetra nella scrittura, nei personaggi, nelle immagini. Tieck, gli Schlegel e Novalis costruiscono mondi narrativi che sono al tempo stesso architetture speculative: spazi dove l’individuo si misura con il mistero dell’esistenza.
Una rivoluzione linguistica e spirituale
Korff insiste anche su un aspetto spesso sottovalutato: il Romanticismo non è solo cambiamento di temi, ma metamorfosi della lingua stessa. I romantici introducono un modo nuovo di scrivere e di pensare la letteratura: più frammentario, più musicale, più aperto alla contaminazione dei generi.
La prosa si fa poesia; la poesia si fa filosofia; il mito si fa psicologia; il simbolo diventa strumento interpretativo del mondo. Il linguaggio romantico non descrive: evoca, suggerisce, vibra. È un linguaggio che cerca l’invisibile.
Il contributo di Korff alla comprensione della modernità
La forza del volume sta nella capacità di Korff di tenere insieme complessità e chiarezza, analisi e visione. La sua lettura del Primo Romanticismo non è accademica nel senso più rigido: è un racconto critico, un viaggio guidato nella storia delle idee, un affresco culturale che ha il ritmo di un romanzo delle idee.
Korff mostra che il Romanticismo non è un periodo confinato all’Ottocento: è il punto d’origine di molti aspetti della nostra identità contemporanea. L’idea di interiorità, la valorizzazione del sentimento, la centralità dell’immaginazione, il rapporto problematico con il divino, la nascita della coscienza moderna: tutto ciò prende forma in questa epoca. Capire il Romanticismo, nella lettura di Korff, significa capire noi stessi.
