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“Livia Drusilla. Una biografia ritrovata”, il libro per riscoprire l’anima della dinastia dei Cesari

Nel giorno in cui Livia Drusilla avrebbe compiuto gli anni, riscopriamo la sua importante figura attraverso il libro di Paolo Biondi.

Il 30 gennaio del 58 a.C. nasceva una figura centrale, seppur dimenticata, della storia antica: Livia Drusilla Claudia, nobildonna romana conosciuta anche con il titolo di Giulia Augusta.

La conosciamo come moglie del primo imperatore romano, e per lungo tempo l’abbiamo dimenticata, per poi ricordarcene grazie a “Domina“, la serie tv prodotta da Sky e NowTV che ha destato la curiosità del grande pubblico nei confronti di colei che viene definita l’anima della dinastia dei Cesari. 

Nel giorno in cui Livia Drusilla compirebbe gli anni, la ricordiamo riscoprendola grazie a una sorprendente biografia romanzata: “Livia. Una biografia ritrovata” di Paolo Biondi.

“Livia. Una biografia ritrovata”, la sinossi

È un romanzo breve sulla vita della moglie di Ottaviano Augusto, madre di Tiberio, nonna di Claudio, bisnonna di Caligola, trisavola di Nerone, anima della dinastia dei Cesari, signora di Roma per 67 anni: dal matrimonio con Ottaviano Augusto, nel 38 a. C., fino alla morte, avvenuta nel 29 d. C.

Il libro si compone di 12 capitoli che rappresentano altrettanti “quadri” della vita di Livia. Il testo è costruito con continui richiami – espliciti e non agli autori della Roma augustea. Tutti i riferimenti a fatti e persone hanno agganci storici, seppur romanzati, e si può trovare per ciascuno di essi almeno una fonte.

Nella finzione del racconto viene evocato un antico codice latino degli inizi del III secolo d. C., il cui testo (che avrebbe anche utilizzato Machiavelli come fonte per il suo Principe) sarebbe stato scritto per confutare la descrizione negativa che di Livia danno Tacito e altre fonti dell’epoca di Tiberio, interessate a denigrare Livia.

“Domina”, la serie tv disponibile su NowTV

 

Livia Drusilla è il soggetto di un’interessante serie drammatica-storica, intitolata “Domina”, che ha debuttato su Sky e Now, dov’è ancora disponibile, nel 2021.

“Domina” non è affatto un resoconto documentario dell’imperatrice. Gli episodi della serie tv presentano alcune curiosità e momenti di narrazione, con una trama elaborata che coinvolge l’ex schiavo di Livia, una maitresse, intrighi amorosi e perfino diversi omicidi .

“Domina” cattura bene lo spirito dell’epoca, i suoi valori, e con una certa autenticità (si nota osservando, per esempio, l’abbigliamento nuziale color zafferano di Livia) anche le mode e l’architettura.

Particolarmente accurato è lo studio del sentire collettivo dell’epoca: guardando la serie tv si respira il clima di paura, della dittatura e della monarchia, che rimbomba sotto la storia. Quella paura che poi diventa realtà quando, presumibilmente attraverso l’escamotage di Livia, Ottaviano diviene “Augusto”, primo imperatore di Roma.

Livia Drusilla

Discendente dalla Gens Claudia, la protagonista del libro di Paolo Biondi è una delle figure più importante della storia dell’Impero Romano.

Grazie a lei, Augusto riesce a ottenere una grande alleanza che gli permette di governare su Roma. Madre di Tiberio, è tradizionalmente ricordata come una donna bellissima ma severa, austera e impossibile da raggiungere.

Poco amata dal popolo ma anche dai numerosi nemici dell’imperatore, Livia Drusilla è stata per lungo tempo dimenticata nelle fonti storiche, e proprio per via dell’antipatia suscitata dai suoi contemporanei, è difficile valutare il suo operato in ambito politico.

Quel che è certo sul suo conto, è che ebbe un ruolo di prim’ordine tanto nell’assecondare il secondo marito, Augusto, a cui era profondamente devota, quanto nell’assicurare l’ascesa di Tiberio.

Paolo Biondi

Giornalista e scrittore originario di Rimini, l’autore di “Livia. Una biografia ritrovata” vive e lavora da anni a Roma dove, fra i numerosi incarichi assolti nel corso del tempo, è stato a capo della redazione romana dell’agenzia Reuters ed analista della politica italiana.

Appassionato di storia, ama recuperare, attraverso i suoi libri, figure dimenticate o marginalizzate che rivivono illuminati dai suoi scritti, come nel caso di Livia Drusilla.

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