Il libro da 90 pagine che ha conquistato il New York Times e tutta la critica inglese

17 Luglio 2025

Scopri il romanzo breve di Alan Bennett, un libro che ha affascinato critica e lettori in tutto il mondo.

Il libro da 90 pagine che ha conquistato il New York Times e e tutta la critica inglese

È solo un libro? No, è molto di più. Immaginate di tornare a casa, dopo una normale serata a teatro, e trovare l’appartamento completamente vuoto… Non mancano solo il televisore e il portafogli: sono spariti i mobili, il forno con il cibo ancora dentro, i quadri, persino la carta igienica. Restano solo i vestiti che indossavate quando siete usciti.

Il romanzo da 90 pagine che svuota la casa e riempie la mente

È da questo spunto surreale e geniale che parte “Nudi e crudi”, un romanzo breve di Alan Bennett pubblicato in Italia da Adelphi in un elegante volumetto di appena 90 pagine.

Una casa spogliata, due vite che si scoprono

Eppure, non è una commedia. Dietro la sua brevità, il tono ironico e l’atmosfera assurda, si nasconde una riflessione tagliente sui rapporti di coppia, l’identità borghese e la fragilità del possesso.

I protagonisti, il signor e la signora Ransome, sono una coppia inglese di mezza età — una coppia educata, silenziosa, composta.

Vivono in un appartamento ben arredato, ordinato, decoroso. E quando scoprono il furto totale la loro vita comincia a sgretolarsi — o a ricomporsi — perché l’assenza di ogni oggetto, di ogni agio, mette a nudo i due protagonisti.

La signora Ransome, privata del suo pianoforte, dei suoi libri, persino dei suoi asciugamani, si ritrova per la prima volta libera di osservare davvero il mondo intorno a sé. Inizia a uscire, a camminare, a parlare con persone con cui non avrebbe mai avuto a che fare.

Il marito, invece, si rifugia nel proprio disagio, nella nostalgia del controllo, nella nevrosi per le certezze perdute. In questa nuova nudità materiale e relazionale, ognuno dei due scopre qualcosa di sé. E non è sempre piacevole.

L’umorismo elegante e feroce di Alan Bennett

Bennett, autore teatrale tra i più raffinati della scena britannica, gioca con uno stile asciutto, quasi invisibile.

Ogni frase è calibrata, ogni scena misurata, e proprio in questa sobrietà si nasconde l’effetto comico più devastante. Nulla è urlato. Tutto è sussurrato, insinuato, spinto fino al paradosso ma sempre con il tono pacato del vero umorismo inglese.

La critica estera

“Nudi e crudi” è stato elogiato sin dalla sua prima pubblicazione.

The New York Times lo ha definito “a witty, dark piece of work, a happy evening’s read and a tantalizing mental challenge” — ovvero: un’opera arguta, oscura e insieme piacevole, capace di divertire e di stimolare una riflessione profonda.

Publishers Weekly ha parlato di “surreal comedy with witty aplomb” (una commedia surreale con uno spiritoso aplomb) e di un “provocative premise” (permesso provocatorio) che funziona proprio grazie alla sua semplicità disarmante.

Anche Complete Review, che gli assegna un punteggio A–, lo definisce “a small gem”, una gemma raffinata che racchiude tutta la maestria di Bennett nel dire moltissimo in pochissimo spazio.

Una seconda vita: dal libro al teatro

Come molte opere di Alan Bennett, anche “Nudi e crudi” ha conosciuto una fortunata seconda vita sulle scene.

Nel 2022 il Nottingham Playhouse ha portato in scena un adattamento teatrale che ha riscosso ottimi consensi. The Guardian ha parlato di uno spettacolo “heartwarming, funny, excellent set design” (emozionante, divertente, con scenografie eccellenti), mentre The Telegraph lo ha definito “a hoot”, un’espressione colloquiale per indicare qualcosa di esilarante e riuscito.

Il merito, ancora una volta, sta nella capacità di Bennett di scrivere dialoghi che suonano naturali ma mai banali, e di costruire situazioni che sembrano semplici — persino buffe — ma che mettono in discussione molto più di quanto sembri.

Una lettura che sorprende “Nudi e crudi” è un libro che si legge in un’ora e resta nella mente per giorni. È sottile, ironico, spietato. Racconta il modo in cui le nostre vite si definiscono attraverso le cose che possediamo — e quanto poco conosciamo di noi stessi finché non ce le portano via.

Ma non è un racconto cupo. Al contrario: c’è leggerezza, ci sono risate, ci sono piccoli colpi di scena che spezzano la linearità del racconto.

È una lettura ideale per l’estate non solo perché è breve, ma perché fa bene. Non c’è retorica, non c’è buonismo, non c’è una morale da afferrare al volo. Solo un invito a guardare con occhi diversi ciò che ci circonda. Anche, e soprattutto, quando ci viene tolto.

In un’epoca in cui la narrativa breve è spesso considerata minore, “Nudi e crudi” dimostra il contrario.

È un piccolo esempio di come si possa scrivere una storia intensa, piena di sfumature e di domande, senza bisogno di 300 pagine. È anche una buona occasione per avvicinarsi a Bennett, autore troppo spesso confinato agli scaffali teatrali o agli spettatori anglofili.

Se cercate un libro da leggere in una sera, con intelligenza e ironia, “Nudi e crudi” è un ottimo inizio. E se poi vi scoprirete a guardare con sospetto il vostro forno o la vostra carta igienica… sappiate che è perfettamente normale.

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