MILANO – Spesso in estate si consigliano libri da leggere a seconda della propria meta turistica, oppure prima di chiudere la valigia si pensa a uqlai libri portare con se, cartacei o in ebook. Per chi resta in città, invece, quali sono le letture più adatte? Lo abbiamo chiesto allo scrittore Paolo Di Paolo.
Chi resta in città, con i libri, ha sempre una buona occasione per viaggiare da fermo.
Consiglio viaggi nel tempo e nello spazio: Sylvain Tesson, in Un’estate con Omero (Rizzoli) ci accompagna verso l’origine dei grandi poemi classici. “Perché non canticchiamo i versi di Omero come facciamo con l’ultimo tormentone dell’estate?”.
Daniel Mendelsohn, in Un’odissea (Einaudi), fa e ci fa fare un doppio viaggio. Da prof universitario, tiene un corso sull’Odissea a cui – udite! – si iscrive il suo anziano padre come uditore. È la grande e inattesa occasione per un commovente incontro padre-figlio. Per un ritorno.
Jane Alison, nata a Canberra ma cresciuta negli Usa, racconta – in Meglio sole che nuvole. Leggere Ovidio a Miami (NN) – il tentativo di risollevarsi da una crisi personale e familiare traducendo un grande poeta latino, Ovidio.
E provando a specchiarsi nelle eroine delle Metamorfosi. Un inno al cambiamento, alla trasformazione esistenziale. Le Odi di Orazio tornano invece in una nuova edizione Adelphi con la sottile e “calda” traduzione di Guido Ceronetti.
Altro che solennità e freddezza: la passione e il desiderio si ridestano verso per verso.
Paolo Di Paolo