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”Libri in soccorso”, quando la libreria arriva in ospedale

Librerie a disposizione dei pazienti all'interno degli ospedali, dove i malati possano prendere libri in prestito da leggere e lasciarne altri: è questa l'idea del progetto ''Libri in soccorso'', promosso da Legambiente Campania. L'iniziativa inaugurerà domani alle 10.30 con l'apertura della prima libreria ospedaliera presso il Monaldi di Napoli...

L’iniziativa è promossa da Legambiente Campania e si propone la creazione di librerie ospedaliere nelle strutture sanitarie della regione. Ce ne parla Pasquale Colella, l’ideatore del progetto

MILANO – Librerie a disposizione dei pazienti all’interno degli ospedali, dove i malati possano prendere libri in prestito da leggere e lasciarne altri: è questa l’idea del progetto “Libri in soccorso”, promosso da Legambiente Campania. L’iniziativa inaugura questa mattina con l’apertura della prima libreria ospedaliera presso il Monaldi di Napoli. Per l’occasione saranno presenti Antonio Giordano, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Monaldi, Michele Buonomo, Presidente di Legambiente Campania, Tommaso Sodano, Vice Sindaco di Napoli, Annunziata Muto, Dirigente Scolastico dell’ITI E. Medi di San Giorgio a Cremano, e Pasquale Colella, l’ideatore e coordinatore dell’intero progetto, che qui ci presenta l’intera iniziativa. Ospite d’eccezione sarà il professor Giulio Tarro, virologo di fama mondiale autore con Antonio Giordano di “Campania, terra di veleni”. A quella del Monaldi seguirà il 4 gennaio l’inaugurazione della libreria per ragazzi presso l’Ospedale Santobono.

Com’è nata l’iniziativa “Libri in soccorso”?
“Libri in soccorso” si inserisce in una serie di iniziative che stiamo realizzando come Legambiente Campania sulla valorizzazione della lettura.
Due anni fa abbiamo messo in campo “Librerie da spiaggia”, per portare le librerie negli stabilimenti balneari. Contro tutto le previsioni pessimistiche, il progetto è andato tanto bene che quest’anno abbiamo allestito circa sessanta librerie su sessanta lidi del Cilento, e sono state create delle librerie anche nelle spiagge di Puglia, Sicilia e Sardegna. Un segno questo che, sì, in Italia si legge poco, ma messe nelle giuste condizioni le persone sono interessate ai libri.
Spinti da questo entusiasmo, abbiamo tentato un altro esperimento: a settembre abbiamo aperto una libreria, uno spazio di 50 metri quadri, in un centro commerciale nella periferia Napoli, che vive con le stesse modalità – si possono leggere i libri lì, comodamente seduti sui divani, oppure li si può prendere e portare a casa e portarne altri in cambio. L’iniziativa si chiama “Libri al centro”, e devo dire che funziona alla grande.
Abbiamo allora ampliato l’idea: perché non portare le librerie anche nelle corsie ospedaliere?

Da dove provengono i libri destinati agli ospedali?
Tutte queste iniziative vengono realizzate raccogliendo i cosiddetti “libri dormienti” nelle case campane – per ora il progetto è limitato alla Regione, poi vedremo di estenderlo a tutta Italia.
Inizialmente l’idea era di realizzare queste librerie solo in pediatria, ma la raccolta di testi per bambini e ragazzi si è rivelata molto difficile. Abbiamo dunque ampliato l’iniziativa anche agli ospedali per adulti, scegliendo reparti in cui i pazienti non fossero troppo sofferenti e stressati, come ortopedia o medicina generale, dove l’ammalato ha molto tempo a disposizione da dedicare alla lettura, che l’aiuta a distrarsi e svagarsi.

Chi si incarica della raccolta?
Nel progetto abbiamo coinvolto le scuole: sono loro che si incaricano della raccolta. I ragazzi degli Istituti ci indicano poi a quale ospedale vogliono che siano destinati i volumi. C’è una grande partecipazione da parte loro: sono coinvolte una scuola di San Giorgio a Cremano, una di Castellammare di Stabia, diverse scuole napoletane. Chiunque voglia donare dei libri per l’inziativa comunque può farlo spedendoli alla sede di Legambiente Campania, in Piazza Cavour a Napoli.
È importante sottolineare che questo è un progetto di puro volontariato.

Quando vedrà concretamente la luce l’iniziativa?
Inaugureremo il progetto il 19 dicembre, con l’apertura della libreria nell’Ospedale Monaldi di Napoli. Il 4 gennaio invece apriremo la prima libreria ospedaliera per bambini, quella all’Ospedale Santobono.

Questa iniziativa è un’assoluta novità tra gli ospedali del vostro territorio?
Io ho fatto un’indagine presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli, una delle strutture sanitarie principali della Regione, che comprende l’Ospedale Monaldi, l’Ospedale C.T.O. e l’Ospedale Cotugno, e qui non c’erano servizi di questo tipo.

Qual è stato il riscontro da parte delle strutture ospedaliere?
In questa fase stiamo ancora chiedendo agli ospedali la disponibilità a ricevere la libreria – o le librerie, perché naturalmente possono essere anche più di una in ciascuna struttura. Per il momento abbiamo il Monaldi e il Santobono. Ma mi è arrivata anche richiesta da tre ospedali in periferia: quello di Mercato San Severino, quello di Cava de’ Tirreni e di Nocera Inferiore. L’iniziativa insomma sta incontrando apprezzamento e adesione, anche perché c’è un grande punto di forza a favore di queste librerie, ed è che si autogestiscono. Uno dei fattori che ne determinano il successo è proprio che non ha presidio umano, non c’è nessuno che controlli chi prende o porta i volumi: tutto avviene in anonimato.

19 dicembre 2013

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