3 libri da leggere in cui il caldo e l’afa sono protagonisti

3 Luglio 2025

Scopri questi 3 libri da leggere che vedono caldo e afa come protagonisti: un modo anche per esorcizzare le temperature alte di questi giorni.

3 libri da leggere in cui il caldo e l'afa sono protagonisti

Libri, libri e ancora libri da leggere. In inverno è facile prendere una tazza di tè, una coperta e un buon libro, ma in estate ci sono giornate in cui l’aria è immobile, l’asfalto sulle strade brilla come lamiera e anche i pensieri sudano. In questi momenti – ahinoi! – cercare sollievo nella lettura sembra un paradosso e l’unica attività plausibile è il morto aggalla nella piscina comunale. Ma vi assicuriamo che un buon libro ha capacità taumaturgiche e, se sarete fortunati, potrete anche immergervi in un mondo… diverso — sperando che sia più fresco.

3 libri da leggere con il caldo e afa al centro della trama

Oggi siamo cattivelli e vogliamo sfidarvi a resistere, pagina dopo pagina, a un caldo alieno e vero, vivo, che ti cammina addosso. Non il caldo decorativo da romanzo estivo da ombrellone. Ma quello denso, viscerale, che incolla le parole alla pelle. Il caldo che diventa corpo, ansia, desiderio, febbre e confine. Libri italiani, contemporanei, diversi, ma tutti legati da un unico filo incandescente.

“Sirene” di Laura Pugno (Einaudi)

Sirene” è ambientato in un futuro distopico, liquido, che sa di sale, cemento e sangue. Il mondo è invaso da un’afa sporca e muta, le creature marine vengono allevate per scopi che non si dicono, e i confini tra umano e non umano si assottigliano.

Il caldo in “Sirene” non è solo l’aria densa che grava sulla città: è la pelle, è l’umidità che deforma i contorni della realtà. Le sirene sono corpo, trauma, femminile alterato, esperimento. Si legge come un incubo sensuale, dove il sole sembra bruciare sopra e sotto l’acqua.

Una lettura breve, ma che ti resta tra i capelli come salsedine e paura. Il caldo qui è biologico, disorientante.

 

“Una volta l’estate” di Ilaria Palomba e Luigi Annibaldi (Meridiano Zero)

Due voci – maschile e femminile – si alternano in un romanzo breve ma densissimo, che racconta un’estate di sradicamento, desiderio, disagio e trasformazione: “Una volta l’estate“.

I protagonisti, soli e fluttuanti, si aggirano tra città svuotate, campagne assolate e spiagge immobili.

Il caldo è ovunque: nelle pagine, nei corpi, nei pensieri, e accompagna il progressivo scivolamento in un’estate “altra”, dove tutto si fa lento, denso, irreversibile. Le due voci non si incontrano mai davvero, ma si cercano. Come due linee parallele attraversate dalla stessa luce stanca.

 

“Notturno salentino” di Federica de Paolis (Mondadori)

In una Puglia infuocata dall’estate e dalle tensioni sotterranee, Livia si trasferisce con i figli in una masseria appena acquistata. Il compagno è lontano, e ad aiutarla ci sono due donne: Cynthia, sensuale e sfuggente, e Klara, rigida e tormentata. Tutto cambia quando Livia, dopo una notte di passione e vendetta, scopre il cadavere di un ragazzo in fondo a un pozzo.

Da quel momento, la vacanza si trasforma in un incubo lucido e sensuale, tra sospetti, segreti, desideri inespressi e indagini sempre più fitte. Livia, indiziata e spaesata, deve fare i conti non solo con la polizia, ma con sé stessa, con le maschere che indossa e con le crepe della propria esistenza. “Notturno salentino” è un giallo sensoriale, scritto per chi sa che l’estate può essere anche introspezione, non solo evasione.

 

Buona lettura estiva (ma vi conviene comunque accendere il ventilatore)

In questi tre romanzi il caldo non consola, non accompagna, non fa da sfondo ma può essere il vostro effetto paradosso. È una febbre che sale, un filtro che distorce, un confine tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere. C’è l’afa distopica e muta di “Sirene“, che scioglie i contorni del corpo e della morale. C’è la luce ovattata e feroce di “Una volta l’estate”, dove ogni parola pesa come sudore sulla pelle. E poi c’è il calore salentino di “Notturno salentino” , che mescola desiderio, colpa e mistero in un crescendo che sa di sabbia e verità taciute.

Leggere questi libri significa accettare di non avere riparo, lasciarsi attraversare da un’estate che non consola, ma rivela. Che non rinfresca, ma chiarisce. Perché a volte solo il caldo, quello vero, riesce a portare a galla ciò che davvero brucia.

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