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Liberazione, 5 romanzi da leggere per celebrare il 25 aprile

Dai classici ad alcuni titoli più recenti, scopriamo 5 romanzi perfetti da leggere per celebrare la Festa della Liberazione.

Il 25 aprile è una data importante: si celebra la Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista. In questi giorni si parla di tale ricorrenza come di un evento divisivo, politicamente schierato. Noi, intanto, ci chiediamo: come si può pensare che la liberazione da un regime dittatoriale, nonché da un’occupazione bellica, siano momenti storici non rilevanti? Come si può pensare che non sia un grande traguardo per la libertà? Come si può passare oltre e pensare di non festeggiare?

E siccome riteniamo che la festa della Liberazione non solo vada celebrata, ma anche riflettuta, gustata, capita nel suo spirito più profondo, oggi vi proponiamo 5 romanzi perfetti da leggere in occasione di questa importante ricorrenza, che ha segnato il corso della storia.

5 romanzi da leggere per celebrare la Liberazione

Angeli terribili” di Gianni Barbacetto

Iniziamo con un libro che racconta la Liberazione scavando nei ricordi di un’esistenza sottaciuta, nascosta nelle pieghe del tempo.

«Qui giace Cruchi, uomo iniquo e perverso, pregare per lui è tempo perso.» È l’epitaffio sulla lapide di un uomo morto sul finire della seconda guerra mondiale, la cui memoria era tramandata di bocca in bocca dai vecchi che avevano vissuto quegli anni durissimi, e che riemerge ora tra i ricordi dell’infanzia dell’autore.

Ma chi era Cruchi, al secolo Amadio De Salis, e che cosa aveva fatto per guadagnarsi quel giudizio crudele, per non meritare neppure una preghiera? Era forse un partigiano? Una spia fascista? O una vittima innocente?

Gianni Barbacetto indaga tra le pieghe di testi storici, relazioni di polizia, memoriali politici e privati per portare alla luce una vicenda mai raccontata prima, e ricostruire così un pezzo della sua storia personale e della nostra storia collettiva, nel mezzo di una guerra di tutti contro tutti, che ha diviso i fascisti dai resistenti e i resistenti tra loro.

E, sullo sfondo, dipinge con affetto e disincanto quel pezzo d’Italia a nord del Nord-est, al confine con l’Austria, quella Carnia ferita, lacerata da divisione profonde e attraversata da eserciti stranieri, nel bel mezzo della confusa, eroica, sanguinosa epopea della Resistenza.

Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino

Ci sono libri che hanno un volto, un’identità: quello di Italo Calvino, la parola “liberazione” ce l’ha incisa in copertina. “il sentiero dei nidi di ragno” è un romanzo sulla resistenza. Il romanzo della resistenza. Da leggere, assolutamente.

“Al tempo in cui l’ho scritto, creare una ‘letteratura della Resistenza’ era ancora un problema aperto, scrivere ‘il romanzo della Resistenza’ si poneva come un imperativo; …ogni volta che si è stati testimoni o attori d’un’epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale…

A me, questa responsabilità finiva per farmi sentire il tema come troppo impegnativo e solenne per le mie forze. E allora, proprio per non lasciarmi mettere in soggezione dal tema, decisi che l’avrei affrontato non di petto ma di scorcio.

Tutto doveva essere visto dagli occhi d’un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l’aspro sapore, il ritmo…”

Il partigiano Johnny” di Beppe Fenoglio

Andiamo con un altro romanzo della liberazione, un classico che, nonostante sia meno conosciuto degli altri lavori di Fenoglio, merita tantissimo.

«”Il partigiano Johnny” restituisce i principî ideali e le paure e le ragioni e i sogni di una intera generazione come nessun libro è riuscito a fare».

“Il partigiano Johnny” è riconosciuto come il più originale e antiretorico romanzo italiano sulla Resistenza. La storia è quella del giovane studente Johnny, cresciuto nel mito della letteratura e del mondo inglese, che dopo l’8 settembre decide di rompere con la propria vita e di andare in collina a combattere con i partigiani.

Una storia simile a quella di molti altri giovani e di molti altri libri scritti sullo stesso argomento. Ma Fenoglio riesce a dare alle avventure e alle passioni di Johnny una dimensione esistenziale ben più profonda e generale, che racconterà per sempre che cosa sono stati i partigiani e la Resistenza in Italia.

Il tempo migliore della nostra vita” di Antonio Scurati

Il Premio Strega Antonio Scurati è in questi giorni sulla bocca di tutti per ciò che è successo con il discorso che avrebbe dovuto tenere in occasione della Festa della Liberazione sui canali della Rai. Questo suo bel romanzo si mette sulle tracce di Leone Ginzburg e racconta la resistenza con occhi privilegiati.

Leone Ginzburg rifiuta di giurare fedeltà al fascismo l’8 gennaio 1934. Pronunciando apertamente il suo no imbocca la strada difficile che lo condurrà a diventare un eroe della Resistenza.

Un combattente integerrimo e mite che non imbraccerà mai le armi. Mentre l’Europa è travolta dalla marcia trionfale dei fascismi, questo giovane intellettuale prende posizione contro il mondo servile che lo circonda e la follia del secolo.

Fonderà la casa editrice Einaudi, organizzerà la dissidenza e creerà la sua amata famiglia a dispetto di ogni persecuzione. Questa è la sua storia, dal giorno della cacciata dall’università fino a quello della morte in carcere.

Nel racconto di Scurati accanto a quella di Leone e Natalia Ginzburg scorrono anche le vite di Antonio e Peppino, Ida e Angela, i nonni dell’autore, persone comuni nate negli stessi anni e vissute sotto la dittatura e le bombe della Seconda guerra mondiale.

Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” di Remo Rapino

Infine, un bellissimo romanzo che è ormai diventato un cult: attraverso la mirabolante vita di Bonfiglio Liborio, Remo Rapino ha raccontato con sguardo disincantato la storia del Novecento italiano, trattando anche il tema della Liberazione.

Liborio Bonfiglio è una cocciamatte, il pazzo che tutti scherniscono e che si aggira strambo e irregolare sui lastroni di basalto di un paese che non viene mai nominato.

Eppure nella sua voce sgarbugliata il Novecento torna a sfilare davanti ai nostri occhi con il ritmo travolgente e festoso di una processione con banda musicale al seguito. Perché tutto in Liborio si fa racconto, parola, capriola e ricordo: la scuola, l’apprendistato in una barberia, le case chiuse, la guerra e la liberazione, il lavoro in fabbrica, il sindacato, il manicomio, la solitudine della vecchiaia.

A popolare la sua memoria una galleria di personaggi indimenticabili: il maestro Romeo Cianfarra, donn’Assunta la maitressa, l’amore di gioventù Teresa Giordani, gli amici operai della Ducati, il dottore Alvise Mattolini, Teté e la Sordicchia..

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