MILANO – La narrativa aumenta le abilità di comprensione dell’individuo, delle emozioni e dei pensieri delle altre persone. Lo sapevamo da tempo che leggere fa bene, questo studio condotto dai ricercatori canadesi e americani ci aiuta a spiegarne i motivi. Vediamo nei particolari lo studio riportato dal “Corriere della Sera”.
LO STUDIO – I ricercatori d’oltreoceano hanno sottoposto alla Risonanza Magnetica Funzionale il cervello di alcuni volontari che, mentre erano sotto analisi, leggevano brani di libri, romanzi o riviste. Ciò che emerge di più rilevante è il fatto che passi che descrivono persone o paesaggi o che riportano pensieri, riportano particolari neuroni all’interno del cervello nella corteccia prefrontale. Questo non sorprende gli scienziati perché la corteccia prefrontale è la parte del cervello responsabile delle funzioni cognitive superiori.
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TEORIA DELLA MENTE – L’analisi dei comportamenti celebrali dei volontari, mentre leggevano libri, ha dimostrato come la mente umana sia in grado di vivere e soprattutto “rappresentare” le storie che legge. Senza questa facoltà, la lettura risulterebbe una mera lettura di parole. “La teoria della mente” che studia come riusciamo a rappresentare noi stessi nella nostra mente, si continua ad arricchire di conoscenze e curiosità ad ogni nuovo studio.
GLI EFFETTI BENEFICI – Uno studio recente ha dimostrato come i lettori siano più felici dei non lettori, ma i nuovi studi hanno aggiunto particolari davvero interessanti. Sul “Journal of Gerontology”, è uscito uno studio che ha dimostrato come chi legge tutti i giorni vive più a lungo rispetto a chi non lo fa. Stranamente, il beneficio in questo studio è emerso per gli uomini, ma non per le donne, anche se i dati dicono che sono le donne ad essere più abituate a leggere tutti i giorni rispetto agli uomini. Una lettura di qualità al pari di un bel film o di una bella canzone è in grado di far venire la pelle d’oca alle persone. Questo è stato spiegato scientificamente dal Dipartimento di Psicologia Neurocognitiva della Freie Universitat di Berlino. Infine, i nuovi studi sottolineano come la lettura stimoli l’empatia. Ciò deriva da quello che abbiamo spiegato prima: conoscere e rappresentare sentimenti e personaggi di finzione nella nostra mente, aiuta a riconoscere poi quegli stessi sentimenti nelle persone che ci circondano, aiutandoci a capirle e a comprenderle.
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