Sei qui: Home » Libri » “Le storie sono come dei piccoli falò”, il discorso di Murakami sul potere della narrazione

“Le storie sono come dei piccoli falò”, il discorso di Murakami sul potere della narrazione

Per la prima volta in Italia lo scrittore giapponese Murakami, fra i maggiori autori della narrativa mondiale, è il vincitore della sezione Quercia del Premio Lattes Grinzane

Nella cornice suggestiva del Teatro Sociale di Alba si è tenuta sabato 12 ottobre la lezione magistrale dello scrittore giapponese Haruki Murakami, uno dei più grandi autori della narrativa mondiale, vincitore della sezione La Quercia del Premio Lattes Grinzane 2019. Per la prima volta in Italia, Murakami ha concluso la lezione magistrale con un’immagine che evoca l’antico ed eterno potere della narrazione.

Se con le storie che ho scritto sono riuscito, anche solo un pochino, a illuminare gli angoli oscuri di tante caverne in tanti posti del mondo, e se potessi continuare a farlo d’ora innanzi, non ci potrebbe essere per me gioia più grande

Leggi anche: 9 aspetti della vita che solo i lettori di Murakami possono capire

La magia del narrare

Il titolo della lezione è ‘Un piccolo falò nella caverna‘, un richiamo agli uomini della preistoria che si radunavano intorno al fuoco per ascoltare o raccontare delle storie in grado di tenere lontane la fame e le paure. “Nei romanzi siamo discendenti dei narratori nella caverne” e scrivere serve “a illuminare gli angoli oscuri di tante caverne in tanti posti del mondo. Le storie sono come dei piccoli falò“, dice Murakami che legge in giapponese con traduzione simultanea in italiano.

Come nascono le storie

“Le storie affiorano in modo del tutto spontaneo. Cose che emergono in maniera naturale dal profondo di me, come l’acqua sotterranea sgorga in superficie diventando una fonte”. spiega lo scrittore. Tutti ascoltano in religioso silenzio. “Per uno scrittore è fondamentale sentirsi libero, provare un sentimento di solidarietà con i lettori. Non stabilisco un piano prima di iniziare un nuovo romanzo – racconta Murakami – nella maggior parte dei casi comincio col buttare giù alcune pagine. In questa fase non ho quasi idea di quale sarà la trama della storia, non ci ho ancora pensato. Ma non ha importanza, basta che descriva le scene e le immagini che si formano nella mia testa man mano che si manifestano”.

La scrittura è come la musica

L’importanza di sentirsi liberi è uno degli insegnamenti della musica, spiega Murakami che da giovane ha gestito per tanti anni un Jazz bar: libera improvvisazione, importanza del ritmo e una bella melodia che animi la scrittura. “A me piace creare le storie liberamente, senza avere in testa un progetto. Procedo incalzato dalla curiosità di sapere come andrà a finire. E sono convinto che anche i lettori andranno avanti, una pagina dopo l’altra, per trovare risposta alla stessa domanda ‘E poi cosa succede?’ Se l’autore, fin dall’inizio, stabilisse la trama e il finale, scrivere un romanzo non sarebbe affatto divertente”.

 

© Riproduzione Riservata