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Le pagelle in ‘Buoni e Cattivi’ di Vittorio Feltri, ”Ho dato 10 e lode a Oriana Fallaci, e 2 a Gianfranco Fini”

Domani sera al Festival Capalbio Libri 2014, Vittorio Feltri presenterà il suo nuovo libro ''Buoni e Cattivi'' edito da Marsilio Editore. Un libro che racchiude 211 nomi di personaggi conosciuti da vicino oppure osservati da lontano...

MILANO – Domani sera al Festival Capalbio Libri 2014, Vittorio Feltri presenterà il suo nuovo libro ”Buoni e Cattivi” edito da Marsilio Editore. Un libro che racchiude 211 nomi di personaggi conosciuti da vicino oppure osservati da lontano: pontefici, presidenti, premier, ministri, leader di partito, magistrati, imprenditori, editori, giornalisti, attori, conduttori televisivi, artisti, campioni, galantuomini e criminali. Vittorio Feltri, maestro di giornalismo, segna i buoni e i cattivi della storia, quella che ha raccontato nella sua cinquantennale carriera come cronista, inviato speciale e infine direttore di testate. Ne esce un catalogo umano in ordine alfabetico dettato dalla memoria, compilato insieme al giornalista Stefano Lorenzetto, con tanto di voti in pagella, da 1 a 10, come si usava un tempo sui banchi di scuola.

Dopo aver intervistato Annalisa Chirico e Michele Neri, di seguito l’intervista a Vittorio Feltri.

Per completare la sua enciclopedia storica sui personaggi che hanno caratterizzato il nostro Paese, riprende la similitudine dei banchi di scuola e del registro di classe. Quale è stato allora il “suo” alunno migliore?
Nel mio libro ho dato dei voti per cui si evince da li chi è nella mia considerazione il più bravo o meno bravo. Ho dato qualche 10 e lode, e ricordo di averne dato uno a Oriana Fallaci, per esempio, che mi sembra sia stata ineguagliata per popolarità e per successo librario e giornalistico. Quindi potrei senza tante difficoltà ribadire il concetto che per me Oriana Fallaci è stato forse il personaggio italiano che più si è fatto notare, non soltanto in Italia ma anche all’estero.

E l’alunno peggiore ma recuperabile?
E’ molto difficile perché sono talmente numerosi i peggiori per cui si tratterebbe soltanto di pescare tra i voti bassissimi. Diciamo che uno dei voti più bassi, un 2, è stato dato ad esempio a Gianfranco Fini, che è riuscito nella non facile impresa di distruggere alcuni partiti con il risultato di scomparire egli stesso dalla scena.

Quale criterio di giudizio ha utilizzato per redigere queste pagelle?
Esaminando i fatti dal punto di vista unicamente professionale; non ci sono giudizi di tipo moralistico, ma soltanto giudizi ispirati dall’osservazione delle opere di coloro i quali sono stati da me presi in esame. Non c’è nulla di personale, ribadisco, sono giudizi che si basano sui risultati ottenuti da ciascuno dei personaggi presi in considerazione.

E lei, che voto si darebbe? E al Dottor Lorenzetto?
Al Dottor Lorenzetto potrei soltanto dare un 10, perché è un signor giornalista, è molto bravo nel suo lavoro, ha una memoria ferrea e soprattutto una capacità straordinaria di recuperare documentazioni che sembrerebbero introvabili. Per quanto riguarda me stesso, naturalmente non me la sento di dare un voto, anche perché è difficile parlare di sé e darsi un giudizio.

Da 50 anni possiamo dire che lei è una firma storica del giornalismo tradizionale; con le nuove tecnologie, che fine farà questo tipo di giornalismo?
A giudicare da quello che sto osservando in questi ultimi 10 anni, farà una brutta fine; anche se non penso che scomparirà del tutto perché ci sarà sempre qualcuno che avrà voglia di toccare la carta e soprattutto di leggere in modo tradizionale. Perché leggere ad esempio sul computer, non è facile almeno per quelli della mia generazione, abbiamo bisogno della carta. Il computer è un mezzo molto utile per l’informazione rapida, immediata, ma se si vuole approfondire, si ha bisogno di tenere in mano un libro, un giornale, per poterlo sfogliare. Questa pero è un’opinione strettamente personale.

7 agosto 2014

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