Lei eฬ Marta, lui eฬ Marco. Un tempo si amavano, e adesso si detestano. Sembravano una coppia solida, meravigliosa, innamoratissima, ma lโamore eterno ha spesso una data di scadenza scritta in piccolo. Questa รจ la storia di Quei due, firmata da Tito Faraci e Silvia Ziche, una commedia agro-dolce con un irresistibile gruppo di personaggi. Se volete conoscerli meglio, non perdete l’evento di domani al Mondadori Megastore di Via Marghera a Milano.
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L’intervista
Abbiamo chiesto a Silvia Ziche e Tito Faraci di raccontarci la genesi e lo sviluppo del loro ultimo lavoro, la commedia a fumetti dal titolo Quei due.
Come nascono i personaggi di Marta e Marco?
SILVIA: Dall’osservazione della realtร , dai racconti di amici e conoscenti, o da esperienza diretta di relazioni infelici. Poi magari abbiamo portato il loro carattere un poโ all’estremo. Volevamo che fossero persone normali e plausibili, non eroi. Qualcuno che potremmo conoscere, e magari frequentare.
TITO: Tutti i personaggi di questa serie sono reali, anche quelli inventati. Un po’ perchรฉ, come dice molto giustamente Silvia, abbiamo usato vicende viste o ascoltate di persona. Ma poi anche perchรฉ reali sono i sentimenti e i rapporti relazionali che animano Marta e Marco. Le cose, fra le coppie “scoppiate”, funzionano veramente cosรฌ.
Quanto cโรจ di โattualeโ e quanto invece di โuniversaleโ in loro?
SILVIA: Attuale รจ il mondo in cui si muovono. Il carattere delle persone รจ universale. Le pulsioni umane rimangono le stesse, piรน o meno da sempre.
TITO: In fondo, se sai raccontare bene il tuo tempo, finisci per raccontare ogni tempo. ร la forza dei classici. Marta e Marco vivono nella Milano di oggi, nel microcosmo dei navigli, ma le loro vicende riassumono quelle di tanta altra gente, in tanti altri luoghi e in tante altre epoche. Ciรฒ non toglie che “Quei due” sia anche una riflessione ironica, mia e di Silvia, sul nostro tempo.
โQuei dueโ รจ una storia dโamore, dโamicizia, di tradimenti e di lealtร . Quanto questi sentimenti sono stabili oggi rispetto al passato?
SILVIA: Credo che i sentimenti non siano mai stati stabili. La nostra cultura ha cercato in tutti i modi di stabilizzarli, regolarli, codificarli. Ma รจ una battaglia persa. Se i sentimenti fossero stabili, noi che viviamo raccontando storie non avremmo piรน niente da raccontare. Ma sinceramente non vedo questo pericolo.
TITO: I sentimenti sono sempre instabili. ร la loro natura. L’amore, per sopravvivere, deve trasformarsi e adattarsi, senza per questo svilirsi. Non รจ facile. Marta e Marco non ci riescono, infatti. E il loro odio sembra un sentimento piรน duraturo. Ma anche con l’odio devono imparare a fare i conti, elaborarlo e, in qualche modo, superarlo.
La storia si svolge a Milano, precisamente ai Navigli. Come mai avete deciso questa location in particolare per sviluppare le vicende dei personaggi?
SILVIA: Per quel che mi riguarda, quindi per la parte del disegno, รจ bello avere a che fare con un posto noto. Si riesce a raccontarlo meglio, a inventarlo meglio rendendolo perรฒ verosimile. Riesco a immaginare meglio i personaggi nel loro ambiente. E poi i navigli sono un luogo dove ci puรฒ essere chiunque, e puรฒ succedere di tutto. Ci sono turisti ma anche residenti che mai e poi mai si sposterebbero da lรฌ. Un posto insomma in cui รจ facile trovare delle storie da raccontare, o ambientare delle storie inventate.
TITO: Sarรฒ sincero. Ero un po’ stanco di raccontare, nei miei fumetti, storie ambientate in luoghi inventati o, comunque, non miei. E poi i navigli sono una specie di… villaggio di Asterix. C’รจ un popolo dei navigli, che non c’entra nulla con turisti e visitatori vari, che รจ una galleria di tipi umani molto interessante e archetipica.
Cosa ci dobbiamo attendere dai prossimi episodi?
SILVIA: Nevrosi, ricatti affettivi, tradimenti, amicizia, sentimenti inaspettati. Emozioni estreme o sommesse, tutte democraticamente condivise con la piccola comunitร di amici e conoscenti dei nostri due protagonisti.
TITO: Una maggiore presenza di scene nel ristorante, che ha una clientela parecchio interessante. Soprattutto quella abituale. E qualche incidente sentimentale.