“Non si può vivere senza amore. Io ci ho provato, ma non ci sono riuscita”. Tutti conoscono Oriana Fallaci come una donna brillante, combattiva, non convenzionale, pochi, però, conoscono le tenerezze che riservava ai suoi cari. Eppure la scrittrice toscana era una donna come le altre, con i suoi desideri e le sue debolezze, soprattutto quando si trattava di uomini.
Uomini forse che non riuscivano ad essere completamente alla sua altezza o le cui vite faticavano a combaciare con l’ardita Oriana. La guerriera dalla penna affilata non era immune come molti credono agli strali dell’amore e della passione.
Stasera 11 marzo 2025 dalle 21.30 su Rai 1 andrà in onda l’ultima puntata della miniserie “Miss Fallaci”. Nell’attesa, ripercorriamo le storie d’amore di Oriana Fallaci: racconti di vita che ci permettono di conoscere una diversa sfaccettatura del carattere della giornalista toscana.
All’amore come alla guerra
Dalla perdita della verginità, diventata quasi uno scomodo fardello come racconta in Penelope alla guerra, agli amori sofferti di una giovane donna divisa tra fronte e scrittura. Oriana Fallaci è sempre in prima linea, in guerra, nella scrittura, in amore. Pronta a conquistare, a combattere, a tener duro e quando necessario ritirarsi.
Dal primo grande amore Alfredo Pieroni, affascinante corrispondente da Londra della Settimana Incom Illustrata, noto per la sua personalità da latin lover, per cui avrebbe mollato la carriera e messo su famiglia, a François Pelou per cui vestì anche gli scomodi panni dell’amante. Oriana nel 1958 scoprì di essere incinta di Pieroni e abortì spontaneamente a Parigi, probabilmente anche perché sapeva che l’uomo non avrebbe mai approvato la gravidanza. La donna cade così in depressione, tentando il suicidio. Dalla clinica passò al Vietnam con il bel francese che si portò pure sui colli toscani.
Lui dopo l’ultimatum impostogli dalla “romantica, tragica, assoluta” Fallaci da convinto cattolico dopo dieci anni di semi clandestinità affettiva preferì la famiglia. Lei, come rappresaglia, pensò bene si spedire la loro corrispondenza amorosa alla moglie dell’uomo con cui aveva diviso fronte e letto. Si rifiutò di rivederlo, non aprì neppure la lettera che lui le inviò quando seppe della sua malattia.
Un uomo: Alekos Panagulis
Finché poi arrivò “un uomo” che incarnava l’ideale greco e fallaciano di eroe. Alekos Panagulis, intellettuale della resistenza greca contro il regime dei Colonnelli. Per la scrittrice toscana Panagulis non rappresentava solo un amore, ma era L’Amore della sua vita.
Alekos Panagulis era estremamente intelligente, brillante e coraggioso. I due hanno condiviso non solo un’intimità fatta di fughe in Toscana e convivenza ma anche di lotta attiva contro il regime dittatoriale dei Colonnelli. A lui perdonò scatti d’ira e qualche scappatella.
La passione, sgorgata fin dal loro primo incontro, non mancò mai, neppure dopo i frequenti bisticci, perché, come lei stessa abilmente sintetizzava, il loro era un rapporto fuori dagli schemi: “In un deserto dove ogni pianta è un miraggio, ogni filo di vento un’illusione, il deserto delle utopie, noi c’eravamo incontrati scordando di chiederci chi fossimo e dove volessimo andare; cani senza medaglia, ci eravamo presi per mano, e inciampando nelle dune di sabbia, cadendo, rialzandoci, inciampando di nuovo, ci eravamo fatti compagnia, legati dall’equivoco guinzaglio dell’amore”.
Oriana Fallaci ha ribadito la sua importanza più e più volte, come dimostra anche un brano del suo nuovo libro: “Alekos e mia madre erano le due creature della mia via” e nel giro di poco tempo li perse entrambi. Il rivoluzionario greco morì in un sospetto incidente stradale dopo anni di carcere e lotta attiva fra Atene e Firenze; venne seppellito il 1 maggio 1976, la madre circa otto mesi dopo.
La scrittrice, tra deposizioni e l’allontanamento definitivo dalla famiglia di lui, che mai aveva apprezzato quella storia così poco convenzionale, ne celebrò la figura a modo suo, portando avanti con Un uomo l’iniziale autobiografia che Panagulis aveva iniziato in carcere.
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L’ultimo amore di Oriana Fallaci
Quando giurò che non avrebbe più toccato un uomo arrivò Paolo Nespoli. 28 anni più giovane, all’epoca sergente dell’Esercito e aspirante astronauta, fu il suo autista in Libano. Vissero insieme cinque anni a New York e la storia finì quando lui andò in Germania per un incarico all’Agenzia spaziale europea.