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“La versione degli alberi”, Stefano Mancuso torna in libreria con un romanzo picaresco

Un romanzo in cui le piante parlano e viaggiano, per raccontare ciò che sta accadendo a un mondo malato irreversibilmente. È “La versione degli alberi" di Stefano Mancuso.

Torna in libreria con un romanzo irresistibile, che racconta il cambiamento climatico e la perdita di vegetazione attraverso l’espediente della personificazione dei vegetali. Il libro si intitola “La versione degli alberi”, ed è l’ultimo lavoro di Stefano Mancuso. Scopriamolo insieme.

“La versione degli alberi” di Stefano Mancuso

La sinossi del libro

Nel mondo verde di Edrevia gli alberi parlano e camminano, a volte battibeccano, si amano, scrivono libri e li custodiscono in biblioteche splendenti, organizzano feste che durano settimane, si commuovono di fronte ai tramonti.

Ma quando la loro casa è in pericolo, minacciata dalla crisi climatica, gli alberi possono anche decidere di partire e andare lontano, alla ricerca di risposte e soluzioni, di nuove alleanze e diversi orizzonti. E poi, dopo tanto viaggiare, scelgono di riferire ai compagni tutto ciò che hanno visto attraverso il più antico e prezioso dei metodi: il racconto.

Dalla penna sapiente e giocosa di Stefano Mancuso, una nuova avventura ecologica che riguarda il destino del nostro pianeta. E quindi di tutti noi. Gli abitanti di Edrevia sono divisi in clan, e ognuno di loro abita in una zona ben precisa: le alture dei Gurra, la pianura dei Dorsoduro, la valle dei Cronaca, le colline dei Guizza e dei Terranegra.

È una società in pace, quella degli alberi, con le sue assemblee moderate e intelligenti, i suoi tempi millenari, i suoi rituali e i suoi continui scambi d’informazioni attraverso le radici. Da qualche tempo, però, gli equilibri dei clan sono minacciati dalla crisi climatica: Laurin, Lisetta e Pino, i nostri amatissimi eroi, questa volta dovranno uscire da Edrevia e avventurarsi nel mondo di fuori, alla ricerca di una nuova casa per la tribù degli alberi. Un viaggio avventuroso e spericolato, pieno di incontri e di imprevisti.

Sarà l’occasione per scoprire nuove società e nuovi modelli di vita, per attraversare deserti e scalare montagne, per mangiare dolcetti deliziosi e farsi nuovi amici che parlano dialetti incomprensibili. In una parola, per abbracciare il diverso. Perché se c’è una cosa che gli alberi sanno fare – e che provano a insegnarci – è adattarsi.

Con il suo secondo romanzo, Stefano Mancuso torna ad aprirci le porte del suo mondo verde, allargandone ancora i confini: alla divertentissima comunità della Macchia e a quella perfetta dei Fitonidi, alla cosiddetta Microvalle con la sua portentosa biblioteca-labirinto e pure alla cupa terra dei Valdora, dove gli alberi sono diventati materia prima degli «esseri dannosi».

Un romanzo per far riflettere

Si chiamano Laurin, Lisetta e Pino i protagonisti del nuovo romanzo di Stefano Mancuso: sono tre alberi costretti a fuggire dalla loro terra d’origine per scampare ai pericoli del cambiamento climatico.

Il loro è un viaggio pieno di incontri, scoperte e imprevisti che, a noi lettori, forniscono importanti spunti di riflessione su ciò che sta accadendo – con la nostra complicità – in un mondo sempre più invivibile.

“La versione degli alberi” è un romanzo contemporaneo e scorrevole in cui il gusto per l’avventura si mescola a un grande rigore scientifico, con lo scopo di veicolare messaggi importanti e, oggi più che mai, necessari.

Chi è Stefano Mancuso

Nato a Catanzaro il 9 maggio 1965, Stefano Mancuso è un botanico e saggista italiano, uno dei massimi esperti in Europa nel campo dell’intelligenza vegetale. Insegna arboricultura ed etologia vegetale all’Università di Firenze, ed è direttore del Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale.

Ha curato numerose pubblicazioni di natura scientifica dedicate al mondo vegetale. Nel 2023 ha esordito in narrativa, sempre concentrandosi sulla tematica botanica, con un romanzo intitolato “La tribù degli alberi”, di cui “La versione degli alberi” costituisce il seguito naturale.

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