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“La strega”, ad Halloween il nuovo libro di Shirley Jackson per una lettura da brivido

Arriva oggi in libreria "La strega", una raccolta di tre racconti da brivido per scoprire il mondo e il talento di Shirley Jackson. Una lettura perfetta per Halloween.

I suoi sono fra i libri più citati nel mondo della letteratura gotica dell’orrore. Shirley Jackson torna a fare parlare di sé con “La strega“, una nuova raccolta di racconti che esce in libreria proprio oggi, in occasione di Halloween.

Quale momento migliore per riscoprire la maestra del brivido che nei suoi scritti ci racconta il lato oscuro che si cela dentro ciascuno di noi? Leggiamo subito la sinossi de “La strega”.

“La strega”, la sinossi

Tre dei racconti riuniti ne “La strega” hanno come protagoniste quelle creaturine infide, pericolose, enigmatiche che Shirley Jackson conosceva molto bene per aver cresciuto quattro «demoni», come chiamava – scherzosamente ma non troppo – i figli. Un bambino che, viaggiando in treno, vede streghe ovunque, e non è detto che non abbia ragione.

Una ragazza che, sotto gli occhi di un presunto adulto un po’ alticcio, sfoggia un sapere e una saggezza apocalittici, mentre nella stanza accanto gli invitati a una festa sproloquiano sul futuro del mondo: «Non credo proprio che abbia molto futuro,» sentenzia con placido e inquietante distacco «almeno per com’è adesso. Se quando lei era giovane la gente si fosse spaventata davvero, oggi non saremmo messi così male».

E uno scolaretto che ne combina di tutti i colori, forse invisibile ma non per questo assente, come diceva sant’Agostino dei defunti, benché il marmocchio in questione sia vivo e vegeto. Tre boîtes à surprise con le quali Shirley Jackson suscita, a partire dal candore arcano dei ragazzi, sorrisi e brividi glaciali in egual misura.

Senza rinunciare a condurci, al seguito di una donna che deve farsi estrarre un molare, nel suo territorio d’elezione: quella zona d’ombra ai confini della follia dove le cose note perdono i loro connotati familiari e appaiono estranee e perturbanti, dove un luciferino sconosciuto, materializzatosi dal nulla al nostro fianco, può prenderci per mano e, in un battito di ciglia, portarci a correre sulla sabbia calda, mentre le onde «tintinnano come campanelli sulla spiaggia» e «i flauti suonano tutta la notte».

Shirley Jackson

Shirley Jackson nasce il 14 dicembre 1916 a San Francisco, in Calirfornia, in una famiglia modesta. Il padre è un litografo, la madre una casalinga. Il rapporto con quest’ultima, complicato e fatto di continui alti e bassi, segnerà per sempre la celebre scrittrice e giornalista.

L’infanzia dell’autrice de “La strega” trascorre fra giochi e letture appassionanti nei sobborghi di San Francisco. La predilezione per le lettere è già più che visibile: la piccola ha solo 12 anni quando vince il suo primo premio letterario grazie a una poesia intitolata The Pine Tree.

A seguito del trasferimento a New York, nel 1930, Shirley si iscrive alla facoltà di Arti liberali dell’Università di Rochester, da cui si ritira due anni dopo per via di una forte depressione, che tuttavia non le impedisce di coltivare l’amore per la scrittura: è questo il periodo durante il quale la giovane si prefigge per la prima volta di scrivere almeno mille parole al giorno. Conserverà quest’abitudine per tutta la vita.

Tornata in forma, nel 1937 si iscrive alla facoltà di Giornalismo a Syracuse. Qui, trova l’ambiente giusto per le sue inclinazioni: fonda con Stanley Edgar Hyman, suo futuro marito, la rivista The Spectre, scrive numerosi articoli accademici, si batte per i diritti degli studenti e, soprattutto, dei più emarginati. Si laurea nel 1940 e sposa Hyman.

Una vita controcorrente

Criticata sin da bambina per il suo aspetto fisico, prima di tutto dalla sua stessa madre, Shirley Jackson cresce con un grande complesso e con il desiderio di opporsi con tutte le sue forze al conservatorismo che permea il suo mondo e, in prima battuta, a colei che ne rappresenta il simbolo più alto: la madre.

La sua diventa una lotta per l’indipendenza, l’autonomia, il diritto di essere diversa e di esprimere sé stessa. Non le importa dell’aspetto fisico, sposa un uomo che la madre non approva, un intellettuale di origine ebraica, e rende la sua casa luogo di ritrovo di artisti e letterati.

I traumi dell’infanzia e i continui tradimenti del marito, che lei credeva un uomo degno del suo amore, la portano a una sofferenza enorme, che tenta di placare con l’alcol e le anfetamine.

La scrittura diventa unica valvola di sfogo: le opere dell’autrice de “La strega” sono infestate da creature sinistre che spesso si ispirano a figure chiave della vita dell’autrice. Una donna geniale e tormentata, che vive in un mondo tormentato, fuori e dentro. Le sue opere, fra cui si ricordano soprattutto “La lotteria”, “L’incubo di Hill House” e “Abbiamo sempre vissuto nel castello”, sono altissimi esempi di letteratura gothic-horror.

Lasciamoci trasportare ancora una volta nell’universo di Shirley Jackson con “La strega”.

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