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“La spia che venne dal freddo”, il libro che ha consacrato John Le Carré

Oggi John Le Carré avrebbe compiuto 92 anni. Per l'occasione, scopriamo "La spia che venne dal freddo", il libro che ha consacrato lo scrittore ex agente segreto.

Il 19 ottobre 1931 nasceva John Le Carré, pseudonimo di  David John Moore Cornwell.

Lo ricordiamo andando alla scoperta del suo capolavoro, “La spia che venne dal freddo“, libro misterioso e avvincente che vi suggeriamo di leggere se vi piacciono i thriller e le storie di spionaggio: John Le Carré, infatti, è ritenuto il maestro della spy-story. E non a caso: il suo talento di scrittore si mescola alla dettagliata conoscenza delle dinamiche da lui raccontate.

John Le Carré, un ex agente segreto che scriveva spy-stories

Se John Le Carré riusciva così bene a farci immedesimare nelle storie raccontate nei suoi appassionanti romanzi non è solo merito della sua scrittura. L’autore de “La spia che venne dal freddo”, infatti, era un agente segreto britannico.

David John Moore Cornwell nasce a Poole, nel Sud dell’Inghilterra, il 19 ottobre 1931. Da sempre affascinato dalle lingue straniere, si laurea il Letteratura tedesca e comincia a lavorare in ambito accademico: insegna al prestigioso Eton College per due anni; poi, nel 1959, diventa funzionario del Foreign Office, il Ministero degli Esteri britannico.

Da qui inizia un nuovo capitolo della vita di Cornwell: gli viene assegnata la carica di Secondo Segretario presso l’Ambasciata del Regno Unito a Bonn. Poco dopo, viene trasferito al Consolato di Amburgo, dove ricopre il ruolo di Consigliere politico. Ed è in questo frangente che l’autore di “La spia che venne dal freddo” viene reclutato dall’MI6.

Il primo romanzo di Cornwell, che esce sotto lo pseudonimo con cui oggi tutti conosciamo il celebre scrittore-agente segreto, viene pubblicato nel 1961, mentre l’uomo è ancora parte dei servizi segreti britannici. Si tratta di “Chiamata per il morto“.

La copertura saltata

La carriera nei servizi segreti viene bruscamente interrotta da un agente doppiogiochista al servizio del KGB, Kim Philby, che nei suoi anni di attività fa saltare innumerevoli coperture di molti agenti britannici.

La vita di John Le Carré è stata imprevedibile, misteriosa e avventurosa, proprio come accade nelle spy stories che ha continuato a raccontare per tutta la vita, dedicandosi spesso alla questione della Guerra Fredda e cercando nella scrittura una nuova vocazione di vita.

Le Carré è scomparso nel dicembre 2020, in seguito a una breve malattia.

“La spia che venne dal freddo”, la sinossi

La storia dell’ultima, pericolosa missione di Alec Leamas, un agente segreto, stanco e disilluso, che vuole disperatamente concludere la sua carriera di spia. Tutti i suoi migliori agenti sono stati scoperti e uccisi dal nemico e presto potrebbe venire anche il suo turno. Esiste un solo modo per uscire definitivamente dal giro: partecipare alla pericolosissima missione che gli propone Smiley.

Il più grande successo di John Le Carré

“La spia che venne dal freddo” arriva nel 1963 e segna uno spartiacque nella vita di John Le Carré: si tratta del libro che consacra l’autore, rendendolo celebre in tutto il mondo per un romanzo che, insieme ad intriganti avventure e atmosfere da Guerra Fredda, sfida apertamente il “modello James Bond” nato dalla penna di Ian Fleming.

Il capolavoro è diventato famoso anche grazie alla celebre e pluripremiata trasposizione cinematografica diretta da Martin Ritt nel ’65.

In “La spia che venne dal freddo”, come del resto in tutte le altre sue opere, l’autore britannico – che ha richiesto la cittadinanza irlandese per protestare contro la Brexit – evita il sensazionalismo tipico della saga di James Bond e si lascia alle spalle tutta una corrente che coniuga il thriller di spionaggio alla vita mondana, sfarzosa ed elegante delle élite della società.

Il protagonista di Le Carré, l’agente Smiley, è un uomo come tanti, di cui si possono misurare pregi, difetti e fallibilità, che si muove in un mondo altrettanto realistico, che Le Carré racconta con profonda cognizione, con uno stile piacevole e con una sottile ironia che colpisce sempre al momento giusto.

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