“La meccanica del cuore“. Un titolo molto discusso questo. Chi si scaglia completamente a favore e chi invece lo scredita, stolti che non riconoscono la poesia, i secondi. Io non saprei come definire questo libro se non una fiaba. Una fiaba un po’ alla Tim Burton come l’hanno definita in molti e non posso che dargli ragione.
C’era una volta in cima a una collina una casa dove una signora faceva nascere i bambini delle poco di buono, ma era anche una dottoressa e un po’ una strega. Un giorno, il giorno più freddo del mondo la signora Madeleine aiuta una ragazza a dare alla luce Jack. Il nascituro però ha una grave malformazione cardiaca e bisogna intervenire prima che sia troppo tardi. Per regolargli il cuore quindi, mette un piccolo orologio a cucù, delicato e unico che dovrà tenersi tutta la vita. Questa signora che l’ha aiutato a nascere diventa poi la sua mamma, in quanto nessuno vuole adottare questo ragazzo fastidioso che è sempre accompagnato da un perenne ticchettio.
I due vivono sereni nella loro casetta in cima alla collina, ma gli anni passano e Jack vuole vedere, se non il mondo, almeno il paesello dove abitano. Ed è lì che vede per la prima volta la piccola cantante che inciampa dappertutto. L’orologio sembra uscirgli dal petto e finalmente scopre l’amore. Ma, come dirà sua mamma, l’amore è pericoloso per il suo cuore, può ucciderlo. Una signora forse un po’ troppo protettiva. Ma a Jack non interessa, attraverserà mezzo mondo per arrivare alla sua piccola cantante e regalandole un mazzo di occhiali le dirà finalmente quanto la ama.
Quindi noi lettori seguiamo Jack in questa odissea alla ricerca del suo amore, attraversando una burrascosa adolescenza, per poi accompagnarlo per tutta la vita. E che l’amore facesse male potevamo già immaginarlo prima di leggere questo libro, ma che fosse così straziante forse ce l’eravamo dimenticati.
“Ti amo di sbieco perchè ho un cuore malandato fin dalla nascita. I medici mi hanno formalmente vietato di innamorarmi perchè il mio orologio-cuore è troppo fragileper resistere. Ciò nonostante ho messo la mia vita nelle tue mani, perchè oltre al sogno, tu mi hai regalato una dose d’amore tanto forte che mi sono sentito capace di affrontare qualunque cosa per te.”
Francesca Marchesani