Il 2 settembre 2025 Massimo Recalcati torna in libreria con La luce e l’onda. Cosa significa insegnare? (Einaudi), un’opera che riprende il discorso avviato più di dieci anni fa con L’ora di lezione (Einaudi, 2014) e lo porta a un livello più profondo, restituendo centralità e poesia al ruolo dell’insegnante.
L’educazione è il terreno su cui si gioca il futuro di una società. In un’epoca segnata dalla crisi della scuola, dalla sfiducia verso le istituzioni formative e dall’invadenza della tecnologia, parlare del mestiere di insegnare non è solo necessario: è urgente.
Ecco perché l’atteso libro di Massimo Recalcati si propone come una bussola per ritrovare il senso profondo di un atto che non può ridursi alla trasmissione di nozioni. Insegnare, per Recalcati, è un gesto poetico, trasformativo, capace di incidere nelle vite, risvegliare desideri, orientare il pensiero.
Già con L’ora di lezione aveva cambiato il modo di raccontare la scuola e la figura dell’insegnante. Adesso Massimo Recalcati torna a occuparsi di educazione con uno sguardo ancora più radicale e necessario, restituendo al maestro un ruolo centrale: non burocrate del sapere, ma testimone di cultura, libertà e passione.
Di che cosa parla La luce e l’onda. Cosa significa insegnare?
La luce e l’onda. Cosa significa insegnare? apre una nuova tappa sulle riflessioni che riguardano il mondo della scuola italiana, forse tra le più attese. Massimo Recalcati sceglie due immagini potenti per descrivere l’atto di insegnare.
La prima è la luce. La parola del maestro che illumina il sapere, lo rende accessibile, lo trasforma in qualcosa di vivo e desiderabile. Non è la chiarezza sterile delle spiegazioni tecniche, ma quella scintilla che nasce dalla passione e che fa amare una materia, un libro, un concetto. L’insegnante, secondo Recalcati, è colui che sa “erotizzare il sapere”: dare forma a un incontro, rendere affascinante un oggetto culturale, lasciare un segno profondo, come suggerisce l’etimologia latina di “insegnare” (insignare).
La seconda immagine è l’onda, che rappresenta la forza imprevedibile della vita reale. L’onda è ciò che travolge ogni teoria, costringendo chi apprende a reinventare ciò che ha imparato. L’educazione non è completa finché non diventa esperienza incarnata: è nel confronto con il reale che lo studente smette di essere un semplice contenitore di nozioni e diventa soggetto del proprio sapere. Preparare gli studenti a navigare l’onda significa insegnare loro a gestire il fallimento, l’incertezza e il cambiamento, facendo del sapere una bussola personale.
Questo saggio arriva in un momento storico in cui la scuola è spesso percepita come un’istituzione in crisi, soffocata dalla burocrazia, segnata dalla precarietà degli insegnanti e alle prese con le sfide della tecnologia. La luce e l’onda vuole riportare il discorso educativo a una dimensione alta e necessaria, ricordando che insegnare è un atto politico ed etico, ma anche poetico. Non si tratta solo di trasmettere informazioni, ma di formare persone libere, capaci di pensare e di trasformare il mondo.
Per questo, l’uscita del libro è uno degli eventi editoriali più attesi dell’autunno 2025. C’è grande curiosità tra insegnanti, studenti, genitori e lettori affezionati. Le opere di Recalcati non sono mai semplici saggi, ma strumenti di comprensione della contemporaneità. La luce e l’onda promette di essere più di un testo sull’insegnamento: è una riflessione profonda sul senso stesso della cultura, sulla necessità di incontri trasformativi, sull’urgenza di maestri capaci di illuminare e accompagnare le nuove generazioni in un mondo sempre più complesso.
Chi è Massimo Recalcati
Massimo Recalcati, nato a Milano il 28 novembre 1959, è uno dei più importanti psicoanalisti e saggisti italiani contemporanei. Con una formazione filosofica e una pratica clinica sviluppata nella psicoanalisi lacaniana, ha fondato Jonas Onlus, centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi, e dirige l’IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata).
Docente in numerosi atenei, tra cui Pavia, Verona e lo IULM di Milano, Recalcati è anche una figura pubblica che ha saputo rendere accessibili i temi della psicoanalisi grazie a programmi televisivi come Lessico famigliare, Lessico amoroso e Lessico civile. Collabora con la Repubblica e partecipa ai principali festival culturali italiani, incarnando il modello dell’intellettuale pubblico: rigoroso, ma capace di parlare a un vasto pubblico.
Massimo Recalcati è oggi uno degli intellettuali italiani più ascoltati e capaci di dialogare con il grande pubblico.
6 libri di Massimo Recalcati che hanno lasciato un segno
Massimo Recalcati ha pubblicato oltre cinquanta titoli, molti dei quali tradotti in più lingue e diventati best seller. Alcuni hanno segnato il dibattito culturale italiano degli ultimi vent’anni. Proviamo a segnalare alcuni che hanno avuto molto seguito e sviluppato riflessioni e dibattiti pubblici e accademici, facendo di Recalcati una delle voci culturali più seguite in Italia.
1. Il complesso di Telemaco (Feltrinelli, 2013)
Una riflessione sulla crisi della figura paterna nell’epoca ipermoderna.
2. Le mani della madre (Feltrinelli, 2015)
Ritratto intenso del materno come desiderio, eredità e cura.
3. L’ora di lezione (Einaudi, 2014)
Un testo di riferimento sull’atto dell’insegnare, visto come gesto erotico e trasformativo.
4. Mantieni il bacio (Feltrinelli, 2019)
Brevi lezioni sull’amore, tra i suoi libri più venduti e ascoltati in formato audiobook.
5. Esiste il rapporto sessuale? (Raffaello Cortina, 2021)
Un saggio che affronta desiderio e godimento con grande rigore, diventando un best seller.
6. A pugni chiusi (Feltrinelli, 2023)
Analisi lucida del disagio giovanile e del ruolo della psicoanalisi nella società contemporanea.
La scuola come infrastruttura del futuro
Se si vuole capire dove va un Paese, bisogna guardare inevitabilmente alla scuola. Questa non è un servizio accessorio né un capitolo di spesa comprimibile: è un’infrastruttura strategica come l’energia, la sanità, le reti digitali. Da ciò che la scuola è capace di generare – capitale umano e culturale, fiducia civica, mobilità sociale, capacità di innovare – dipende la qualità della democrazia e la tenuta economica dello Stato nei prossimi decenni.
Oggi però la scuola si trova al centro di una transizione epocale. L’onda lunga dell’innovazione tecnologica (intelligenza artificiale, automazione, piattaforme), la crisi ecologica, i mutamenti demografici, le nuove fragilità psichiche giovanili e la società dell’attenzione intermittente ridefiniscono il perimetro dell’educazione.
Non basta più “aggiornare i programmi” guardando allo specchietto retrovisore. Occorre una scuola capace di leggere i segnali deboli del presente e di anticipare scenari futuri. Il compito non è solo dare competenze. Bisogna inevitabilmente è coltivare pensiero critico, immaginazione progettuale e etica della responsabilità.
la coppia di immagini proposta da Recalcati, Luce e Onda, offre una bussola preziosa. La Luce richiama il compito di dare forma al sapere, di renderlo desiderabile, condivisibile, orientante. L’Onda impone di educare a stare nell’incertezza, a trasformare l’urto del reale in apprendimento, a fare del fallimento non una colpa ma un passaggio di crescita. Una scuola all’altezza del mondo nuovo deve tenere insieme entrambe: chiarezza e coraggio, rigore e apertura, radici e traiettorie.
La posta in gioco è alta. Senza una scuola così rinnovata, uno Stato diventa corto di sguardo, vulnerabile agli shock, povero di futuro. Con una scuola che illumina e allena a navigare, invece, un Paese allunga il proprio orizzonte: crea lavoro di qualità, innova senza lasciare indietro, consolida la democrazia, rende la cultura un bene condiviso. In altre parole, torna a progettare il domani. Perché il futuro non accade: si educa. E la scuola, se sa essere luce e saper cavalcare l’onda, è il suo vero cantiere.