Se apprezzi i romanzi familiari dai tratti storici, se ti piacciono le storie coinvolgenti in cui non mancano il mistero e i colpi di scena, se vorresti emozionarti attraverso una lettura appassionante e credibile, procurati una copia de “La geografia del danno” e assapora le pagine che Andrea De Carlo ci ha regalato e di cui ha parlato, ai microfoni di Libreriamo, intervistato da Silvia Grassi.
“La geografia del danno” di Andrea De Carlo
La sinossi del libro
Questa è la storia di un segreto di famiglia che ne contiene altri. Di una traversata oceanica dall’Italia al Cile in cerca di fortuna. Di un’emigrazione dalla Sicilia alla Tunisia per le stesse ragioni.
Di una ragazza cilena che arriva a Genova all’alba della prima guerra mondiale. Di un giovane ingegnere navale che perde la testa per un’attrice di teatro. Di una compagnia di commedianti sudamericani che cela talenti straordinari. Di una coltellata che sfigura un uomo e distrugge una famiglia.
Andrea De Carlo parte da una rivelazione sconvolgente per inoltrarsi in un’indagine che lo porta ai primi decenni del secolo scorso e poi ancora più indietro, alla fine dell’Ottocento. Poco alla volta, grazie a vecchie fotografie ritrovate, scritti, incontri e un ostinato lavoro di osservazione e deduzione, l’autore ricostruisce le vicende avventurose e drammatiche della sua famiglia.
“La geografia del danno” è una storia vera raccontata come un romanzo, che pagina dopo pagina rivela quanto chi ci ha preceduti determini in parte chi siamo oggi.
Fra autobiografia, misteri e riflessioni
“Un giorno di parecchi anni fa mio padre ha invitato a pranzo me e mia sorella, e quando abbiamo finito di mangiare si è alzato da tavola e ha detto: – Volevo dirvi che vostra nonna è morta -. – Quale nonna? – ho detto io, attraverso la cortina di non-comprensione che era calata improvvisamente tra noi. Mia sorella stava zitta, ma aveva un’espressione simile alla mia.
Mia madre sembrava assorta in una voce della Encyclopœdia Britannica, seduta al tavolo ovale già sparecchiato a parte i bicchieri. Quando mangiavamo insieme spesso saltavano fuori dubbi che richiedevano chiarimenti immediati, e uno di noi andava a tirare fuori dalla libreria un volume dalla copertina bordeaux con le scritte dorate.
– Mia madre, no? – ha risposto mio padre, come davanti alla più ottusa delle domande”.
Le prime pagine de “La geografia del danno” danno il via a una narrazione fitta di misteri e di dubbi, a partire da quel microtrauma, dalla frattura causata dalla morte di una nonna che tutti i familiari credevano scomparsa almeno cinquant’anni prima.
Quello di Andrea De Carlo è un romanzo autobiografico, che narra la storia della sua famiglia proprio a partire da quel pranzo, da quella comunicazione che piomba come un fulmine a ciel sereno. Da lì, il narratore comincia a interrogarsi su ciò che sa ma, soprattutto, su ciò che ancora ignora. Come si può vivere senza conoscere le proprie origini?
Così, ha inizio un’indagine che coinvolge persone, documenti, fotografia ingiallite che però riescono ancora a raccontare una storia. Una storia che anche noi, lettori, abbiamo il privilegio di scoprire pagina dopo pagina.
Nel nuovo libro di Andrea De Carlo non mancano le digressioni sospese fra passato e presente, i tratti coinvolgenti della sua scrittura vivida, i misteri e i colpi di scena di una famiglia che viaggia, si perde e si ritrova continuamente.
Soprattutto, non mancano gli spunti di riflessione che coinvolgono noi lettori in prima persona. Perché tutti abbiamo delle radici. E tutti abbiamo bisogno di tracciare la loro rotta, per definire chi siamo e chi vorremmo essere.
Chi è Andrea De Carlo
Nato a Milano l’11 dicembre 1952, Andrea De Carlo è un affermato scrittore italiano, figlio di celebre architetto genovese e di una traduttrice letteraria.
È laureato in Lettere. Prima di dedicarsi alla scrittura, De Carlo lavora come assistente di Oliviero Toscani, per poi mettere su un’attività in proprio dedicata ai ritratti e ai reportage. In questi anni viaggia tantissimo e cambia spesso lavoro. Al periodo trascorso in Australia risalgono i primi tentativi di scrittura, mai pubblicati perché ritenuti degli “esercizi”.
Tornato in Italia, si stabilisce fra Milano e Roma. Il primo romanzo, che si intitola “Treno di panna”, viene pubblicato da Einaudi nel 1981. Da allora, l’autore de “La geografia del danno” ha pubblicato altri ventidue titoli. “Due di due”, uscito nel 1989, è il suo romanzo più celebre e amato.