MILANO – Uno su cinque di noi si imbatte in episodi di depressione a un certo punto della vita, dice il Royal College of Psychiatrists. Ma in una colonna del British Medical Journal di questa settimana, Des Spence, medico di Glasgow, lancia un grido d’allarme: gli antidepressivi vengono prescritti con troppa facilità, per troppo tempo, e sono meno efficaci di quanto si pensi. Siamo – ha detto il medico – a rischio di “infelicità medicalizzata”. La ricerca pubblicata questo mese sulla rivista PLOS One, di cui si dà notizia in un articolo apparso su The Guardian, suggerisce un altro modo di trattare la depressione. Invece di farmaci, si consigliano libri.
LA PROPOSTA – I libri di auto-aiuto sono relativamente a buon mercato e, a differenza degli antidepressivi, non presentano alcun effetto collaterale. C’è già il sostegno dell’anglosassone Royal College of Psychiatrists, che è coinvolto nel programma Books on Prescription, una sorta di “biblioterapia”, per la prima volta organizzato a Cardiff nel 2003, basato sul lavoro dello psicologo Dr Neil Frude. Il programma consiste nel selezionare e segnalare, per le biblioteche e le librerie, libri di qualità che possono aiutare le persone con problemi di salute mentale. I libri in questione utilizzano l’approccio terapeutico definito “cognitivo-comportamentale”.
LO STUDIO DI PLOS ONE – Lo studio apparso sulla rivista scientifica PLOS ONE avrebbe decretato un ottimo risultato conseguito nel trattamento della depressione attraverso libri e pubblicazioni. Lo studio ha confrontato un gruppo di pazienti che sono stati trattati attraverso libri di auto-aiuto, oltre ad alcune sessioni di supporto con uno psicologo (alcuni del gruppo sono stati anche curati attraverso gli antidepressivi), con un gruppo che ha seguito un trattamento regolare (antidepressivi e terapia psicologica). C’erano 281 persone in studio per cominciare, ma solo il 72% ha continuato il percorso, da seguire per quattro mesi. A quel punto le persone che hanno utilizzato i libri si sentivano molto meno depressi rispetto alle persone sotto trattamenti tradizionali. Uno degli autori dello studio ha scritto un rapporto della sua ricerca che è diventato una guida per coloro che vogliono accostarsi ai libri di auto-aiuto. Ne conseguirebbe il successo della terapia attraverso i libri.
28 gennaio 2013