Sei qui: Home » Libri » La crisi nera dei librai, ecco perché le librerie continuano a chiudere

La crisi nera dei librai, ecco perché le librerie continuano a chiudere

Sono oltre 2300 le librerie chiuse in 5 anni, una situazione destinata a peggiorare se non si interviene tempestivamente. Ecco, le parole di Paolo Ambrosini, Presidente dell'Associazione Librai Italiani

Nel nostro paese sono sempre meno i lettori e a pagarne le spese sono le librerie. Sono oltre 2300 le librerie chiuse in 5 anni. A denunciarlo è il Presidente dell’Associazione Librai Italiani, Paolo Ambrosini, che di fronte all’ennesima chiusura di una libreria, la Feltrinelli International di Roma, ha commentato in modo particolarmente severo mancanze e ritardi da parte del governo. Dall’estate scorsa, infatti, è ferma in Senato una proposta di legge sulla promozione della lettura e dei libri

La proposta di legge è ferma in Senato

«Slitta ancora l’approvazione del dl lettura al Senato, perché il ministero dell’Economia e delle Finanze non ha ancora dato il parere favorevole al dl – sottolinea in una nota il presidente Paolo Ambrosini, Presidente dell’Associazione Librai Italiani – Il governo chiarisca una volta per tutte se condivide il dl e lo faccia rilasciando il parere perché le dichiarazioni rilasciate sin qui non hanno prodotto alcun effetto. E intanto le librerie chiudono si perdono posti di lavoro e si bruciano progetti d’impresa».

Cosa prevede la proposta di legge

Il Piano, della durata di tre anni, prevede un piano di azione nazionale che si snoda attraverso i seguenti punti: diffondere l’abitudine alla lettura, promuovere la frequentazione delle biblioteche e delle librerie, valorizzare e sostenere le buone pratiche di promozione della lettura sia di soggetti pubblici che privati, promuovere la formazione continua degli operatori del settore, promuovere la lettura infantile e tra i soggetti svantaggiati. Oltre alle attività di promozione della lettura, si aggiungono:

  • Il conferimento annuale, dal 2020, ad una città italiana, del titolo di Capitale italiana del libro, all’esito di una selezione. I progetti della città assegnataria del titolo sono finanziati entro il limite di spesa di € 500.000 annui
  • l’individuazione, attraverso appositi bandi di una scuola che opera quale “Polo responsabile del servizio bibliotecario scolastico di ogni ordine e grado”, promuovendo la collaborazione tra le scuole della rete e le istituzioni del territorio.
  • l’istituzione, al fine di contrastare la povertà educativa e culturale, di una “Carta della cultura“, dell’importo nominale pari ad € 100, destinata, in particolare, all’acquisto di libri, anche digitali, da parte di cittadini italiani e stranieri appartenenti a nuclei familiari economicamente svantaggiati
  • l’istituzione, presso il MIBAC, dell’Albo delle librerie di qualità.
  • la modifica della disciplina del prezzo dei libri 

Qui il testo del provvedimento

 

 

© Riproduzione Riservata