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Jonathan Coe, “Scrivere storie mi rende felice”
In questa intervista esclusiva, l'autore londinese ci spiega come nascono le storie dei suoi libri, e rivolge un pensiero particolare ai lettori italiani
MILANO – “Tutti gli autori vivono in uno stato di insoddisfazione a causa di come va il mondo. Per questo, inventano nuove realtà capace di soddisfarli. Quando non scrivo storie, sono infelice”. E’ questo il pensiero di Jonathan Coe dall’età di 9 anni. Lo scrittore londinese è in Italia in occasione del lancio del suo nuovo libro “Numero undici“, un ritratto sociale e satirico del materialismo inglese nel ventunesimo secolo, studiato attraverso 11 storie diverse. In questa intervista esclusiva, l’autore ci spiega come nascono le storie dei suoi libri, e rivolge un pensiero particolare ai lettori italiani.
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