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Jean Patrick Modiano, ecco i libri più celebri del Nobel per la Letteratura 2014

Non era tra i papabili vincitori. Nelle classifiche dei TotoNobel, il nome di Patrick Modiano, è comparso solo qualche giorno fa. Ancora una volta il giapponese Haruki Murakami rimane escluso e con lui anche il kenyota Ngugi Wa Thiong'o...

E’ stato annunciato pochi minuti fa: il francese Patrick Modiano vince il Premio Nobel per la Letteratura 2014. Dopo avervi presentato lo scrittore, ecco a voi i suoi libri più celebri

MILANO – Non era tra i papabili vincitori. Nelle classifiche dei TotoNobel, il nome di Patrick Modiano, è comparso solo qualche giorno fa. Ancora una volta il giapponese Haruki Murakami rimane escluso e con lui anche il kenyota Ngugi Wa Thiong’o, che era dato come super favorito. Ecco quali sono i suoi libri più celebri tradotti per i lettori italiani. Ne avete letto qualcuno?

Caterina Certezza di Modiano Patrick; Sempé Jean-Jacques, 2014, Donzelli – Proprio come il suo papà, che vive insieme a lei a Parigi, la piccola Caterina porta gli occhiali. E come la sua mamma, che vive a New York, vorrebbe tanto diventare una ballerina. Costretta a levarsi gli occhiali per danzare, Caterina scopre a un tratto il vantaggio di poter vivere in due mondi diversi: quello reale, che vede quando porta le lenti, e l’altro, quello ‘morbido’, fatto di sfumature e senza spigoli, in cui vive quando non le porta. Di fronte alle stranezze e ai misteri degli adulti, sarà lei a decidere di volta in volta come sfruttare questo potere che hanno solo i bambini con gli occhiali: guardare in faccia la realtà così com’è… oppure no.

Fiori di rovina di Modiano Patrick, 2012, Lantana Editore – 1933, Parigi. I giornali riportano una notizia drammatica: la morte misteriosa di due giovani sposi, rincasati a notte fonda nel loro appartamento. La sera precedente hanno incontrato altre due coppie per andare in un night club e finire la serata a casa tutti insieme. Dopo che gli ospiti se ne sono andati, nel silenzio della notte risuonano degli spari. Da quel momento in poi la ricostruzione dei fatti si fa incerta e contraddittoria, senza portare a una soluzione. Molti anni dopo, il narratore prova a ricucire questa vicenda in una storia che, in qualche punto del passato, ha incrociato la sua e quella di suo padre, Albert Modiano. Ogni indizio scatena una nuova ricerca, provocando un’eco ipnotica, un cerchio che si allarga nell’acqua. Come nella maggior parte dei suoi romanzi, anche in ‘Fiori di rovina’ Patrick Modiano torna a indagare le ‘cose oscure e dolorose della vita’. Rievoca luoghi e fa rivivere personaggi della sua infanzia e della sua giovinezza, fantasmi irrisolti, sfocati, in una città che è ancora una volta artefice, nella memoria dell’autore, di ossessioni e nostalgie.

Dora Bruder di Modiano Patrick, 2011, Guanda – 31 dicembre 1941, sul ‘Paris-Soir’ appare un annuncio: si cercano notizie di una ragazza di quindici anni, Dora Bruder. A denunciarne la scomparsa sono i genitori, ebrei emigrati da tempo in Francia. Quasi cinquant’anni dopo, per caso, Patrick Modiano si imbatte in quelle poche righe di giornale, in quella richiesta d’aiuto rimasta sospesa. Non sa niente di Dora, ma è ugualmente spinto sulle sue tracce. Modiano cerca di ricostruirne la vita, i motivi che l’hanno spinta a scappare e segue l’ombra di Dora per le vie di una città che conosce e ama, nei luoghi che hanno vissuto la guerra e l’occupazione, fino al drammatico epilogo ad Auschwitz. Qui, dove comincia la Storia degli uomini, si chiude per sempre la storia privata di Dora in mezzo a quella di un milione di altre vittime.

Sconosciute di Modiano Patrick, 2000, Einaudi – Mimetizzarsi, a volte, può sembrare più facile che nascondersi. E’ quello che fanno tre sconosciute, anonime a se stesse. Tre donne dagli sguardi intensi, eppure rassegnati a non trovare vie d’uscita. Una di loro approda a Parigi senza motivo né scopo, quasi per caso; cammina per strade ignote sperando di imboccarne una che sia finalmente la sua. Incontrerà un amore, forse, ma tacito e misterioso, in fuga fin dal principio verso uno strappo inevitabile. Un’altra a Parigi non ci arriverà mai. Ha sedici anni e ‘la bellezza del diavolo’; non desidera che partire, ma in valigia porta una pistola. La terza arriva da Londra: dalla finestra, di prima mattina, sente passare i cavalli destinati al mattatoio. Sarà l’angoscia a definire il suo orizzonte.

9 ottobre 2014

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