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Javier Sierra, “Nel mio ‘Fuoco Invisibile’ racconto la vera leggenda del santo Graal”

Dopo aver vinto il Planeta, il premio letterario più importante spagnolo con "Fuoco invisibile", Javier Sierra a pordenonelegge racconta che l’idea del libro è nata proprio in Italia

PORDENONE – Dopo aver vinto il Planeta, il premio letterario più importante  spagnolo con Fuoco invisibile, Javier Sierra a pordenonelegge racconta che l’idea del libro – già undici edizioni in Spagna – è nata proprio in Italia.  A Milano, esattamente.  “ Qui – dice lo scrittore – osservando con attenzione  l’Ultima cena di Leonardo nella chiesa di Santa Maria delle Grazie mi sono accorto che mancava un elemento fondamentale: il santo Graal.” Da qui è partita la ricerca per individuare l’origine della leggenda.

Nè nei Vangeli nè nella lettera di san  Paolo ai Corinzi il santo Graal viene citato, c’è solo un vago riferimento a un calice.  La leggenda vera e propria nasce più tardi in pieno Medioevo con Chretien de Troyes e il suo Perceval , un poema incompiuto “nel quale – spiega Sierra – ci sono gli elementi fondamentali del mito, ovvero la lancia, la spada e un oggetto sovrannaturale che emana una strana luce in mano a una donna.”

Lo scrittore cerca di risolvere gli enigmi della storia

Il racconto della lancia si rifà a Longino di Antiochia e la spada probabilmente, ben prima di Excalibur, alla leggenda del crociato San Galgano che conficca la spada nella roccia, ma l’elemento più importante della storia – tema di Fuoco invisibile – è la coppa di cui si trova traccia, ben prima di Chretien de Troyes , in un affresco nella chiesa romanica di San Climent de Taull sui Pirenei, dove si dice che Papa Sisto II avesse nascosto il santo Graal.

A partire da questa base si sviluppa l’intreccio del libro “perchè – dice Sierra – il compito dello scrittore è trovare una soluzione alle domande irrisolte della storia e la letteratura diventa un acuto e attento strumento di indagine”. Anche linguistica perchè il Graal contiene parole che hanno cambiato il destino dell’umanità.

Un omaggio alla ricerca linguistica di Umberto Eco

“Ho imparato molto da Umberto Eco – rivela Sierra – e dalla sua ricerca della lingua perfetta: le parole hanno una loro genetica, lo stesso Per-ce-val significa in spagnolo per se stesso”. Così  David Salas, il giovane e promettente linguista del Trinity College di Dublino,  che parte alla volta di Madrid per verificare se davvero qualcuno intende disfarsi di uno dei libri più preziosi e rari del Siglo de Oro è un omaggio allo scrittore italiano.  Il cui ricordo riecheggia anche quando quella che doveva essere vacanza nella terra degli avi, si trasforma per il protagonista in un’incredibile e rischiosa avventura tra libri antichi, singolari codici scolpiti nella pietra, pregiate collezioni d’arte e chiese romaniche sperdute nei Pirenei, dove Salas finirà per imbattersi addirittura nel mito del Graal e nelle sue sorprendenti radici spagnole.

Sierra : un nuovo Dan Brown?

Molti critici hanno trovato delle affinità tra Javier Sierra e Dan Brown. “ Dan Brown – conclude lo scrittore spagnolo – è un autore di best seller cosi come nel Medioevo lo era stato Chretien de Troyes, poi è il tempo a determinare la categoria del classico. E io aspetto gli anni a venire…”.

 

Alessandra Pavan

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