Jacques Prévert, le frasi e gli aforismi celebri

4 Luglio 2025

Oggi il mondo delle lettere celebra l'anniversario di nascita di Jacques Prévert. Per questa occasione, vi proponiamo i suoi aforismi più celebri

Jacques Prévert, le frasi e gli aforismi celebri

Il 4 febbraio del 1900 nasceva uno dei poeti francesi più amati di tutti i tempi: Jacques Prévert. L’amore è il tema prevalente all’interno dei suoi componimenti ed è stato fortemente apprezzato dai suoi contemporanei come dai giovani d’oggi per aver avvicinato la poesia alle giovani generazioni con il suo stile poco aulico ma molto legato alla vita reale, sia come ispirazione per i suoi testi che per il linguaggio scelto. In occasione dell’anniversario della sua nascita, vi proponiamo i suoi aforismi più celebri.

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Frasi ed aforismi celebri di Jacques Prévert

“Bisognerebbe tentare di essere felici, non fosse altro per dare l’esempio”

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“Lasciate entrare il cane coperto di fango: si può lavare il cane e si può lavare il fango, ma quelli che non amano né il cane, né il fango, quelli no, non si possono lavare”

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“La poesia, è ciò che sognamo, ciò che immaginiamo, ciò che desideriamo e ciò che si compie, spesso.”

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“Questo amore tutto intero ancora così vivo tutto pieno di sole è tuo, è mio.”

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“I ragazzi che s’amano non ci sono per nessuno, sono altrove, ben più lontano della notte”

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“Ma la vita separa quelli che si amano…”

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“La vita è una ciliegia, il nocciolo la sua morte e il Ciliegio è l’Amore”

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“Ogni giorno è l’anniversario della tua vita”

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“La nostra vita non è dietro a noi, né avanti, né adesso, è dentro”

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“Io so dire t’amo. Ma amare non so”

Di fatto anche queste frasi celebri ed aforismi emerge chiaro lo stile di Prévert. Linguaggio semplice, nulla di aulico o complesso, anzi, l’esatto opposto. E non è un caso che Prévert venga definito il “poeta della strada” proprio per testi e stile che partono e si ispirano alla vita reale, compreso di problematiche e contraddizioni, ma che mantiene nei contenuti e nel linguaggio che appare da un lato si semplice ma che ha una forza notevole.

Prévert racconta di amore, di problemi della vita reale, cose concrete ma anche sentimenti profondi ricordandoci che non sempre una cosa complicata è più potente di una cosa semplice, anzi.

Chi è Jacques Prévert

Il poeta e sceneggiatore Jacques Prevert nasce in una cittadina non distante dalla Senna, nella regione dell’Ile de France. Secondo di due figli, collaborerà per tutta la vita con il fratello Pierre, noto regista. L’infanzia è inizialmente caratterizzata da un periodo di grosse ristrettezze economiche, in conseguenza delle quali il padre è obbligato trasferire la famiglia a Parigi, per lavorare presso l’Ufficio centrale dei poveri.

Spesso il giovane Jacques accompagna il padre durante le sue visite lavorative, e lo stato di difficoltà e indigenza che si trova a osservare diventerà protagonista del film “Amanti perduti”, che scriverà per Marcel Carnè nel 1944 e che la critica considera uno dei più bei film del cinema sonoro francese.

Poco portato per la disciplina scolastica, Jacques Prevert lascerà gli studi a quindici anni, dopo la licenza media, e prima di approdare alla scrittura, farà moltissimi lavori tra i quali l’impiegato ai grandi magazzini Le Bon Marché.

Appassionato di teatro, che frequenterà sempre in maniera assidua anche nei periodi di difficoltà economiche, seguendo la tradizione e la passione paterna, Jacques Prevert diventerà amico degli artisti parigini legati alle avanguardie letterarie e teatrali e entrerà a far parte di movimenti che hanno fatto la storia della letteratura e del teatro contemporanei.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, inizia a pubblicare poesie, che riscuotono un discreto successo di pubblico e di critica e a lavorare in radio. Proprio alla radio è legato il grave incidente che lo lascerà in coma diverse settimane e lo costringerà a letto per diversi mesi. La caduta dalla finestra degli uffici della redazione, avvenuta nel 1948.

Durante il periodo di convalescenza, però, la sua attività creativa non si arresta, anzi si intensifica e si espande. Jacques Prevert si avvicina all’arte del collage e alla scrittura di saggi sulla pittura. Vive gli ultimi anni della sua vita lontano da Parigi e dagli incontri culturali, nel piccolo paesino di Omonville la Petite.

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