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Ivo De Palma, una voce in poesia, domani a Torino al festival OBLOM Poesia

A partire da domani 26 giugno, fino al 30, si terrร  la prima edizione di 'OBLOM Poesia', festival multidisciplinare di poesia...

A partire da domani 26 giugno, fino al 30, si terrà la prima edizione di "OBLOM Poesia", festival multidisciplinare di poesia (letteratura, arte, performance, critica, editoria). Il festival, a cura di Fabrizio Bonci e Ivan Fassio, in collaborazione con Salvatore Sblando, avrà luogo a San Salvario, quartiere centrale di Torino (presso la Galleria Oblom in via Baretti 28).

Domani stesso, alle 22:30, Ivo De Palma, doppiatore e attore affermato che tanti di voi conosceranno, parteciperà a questo interessante evento, col suo reading poetico dal vivo, con contemporanea installazione video. Sono lieta di proporvi qua di seguito, l’ intervista rilasciata da De Palma, al mio amico Egidio De Lauro (chi mi segue con costanza ricorderà sia lui, nonchè il suo "Fusion: la mente alla ricerca dell’ arte", gruppo facebook, di cui anche io faccio parte).

Intervista a Ivo de Palma:

Egidio De Lauro: "Ciao Ivo, anzitutto ti ringrazio per esserti reso disponibile per questa intervista. Dunque, tu sei doppiatore, attore, dialoghista e la domanda che mi viene naturale porti è volta a capire come nasce il tuo rapporto con la poesia; rapporto che può apparire così lontano dalla tua professione."

Ivo De Palma: “In effetti, in doppiaggio raramente si incontra il verso poetico, ma non direi che la poesia, in quanto fucina di parole, sia estranea all’ universo voce che ovviamente ho approfondito e tuttora approfondisco. Nel mio caso, come in quello di qualunque attore vocale, c’ è il tentativo di restituire alla parola scritta la sua dimensione sonora, completandola, quindi. Come se la parola scritta fosse “cava”, in attesa di essere riempita. In fondo, lo scritto è nato dopo la parola, che per lungo tempo è stata tramandata oralmente, quindi di voce in voce. La poesia mette al centro la parola. La voce la “suona”, dandole quella profondità che le manca, e svariati possibili ulteriori significati che il lettore, e talvolta perfino l’autore, nemmeno immagina.”

Egidio De Lauro: "Domani hai un reading di poesie dal vivo, a Torino, nel contesto del festival multidisciplinare "OBLOM Poesia" e ne hai fatto un altro a Brescia se non sbaglio. Puoi spiegare che differenza di preparazione c’ è, tra il recitare in sala e il farlo in pubblico ?"

Ivo De Palma: “L’ altra data fu a Vercelli. In sala il lavoro, per quanto mi riguarda, viene preparato e conseguentemente prodotto in tempo reale. Non conviene mai “studiare” troppo, perché l’ intento della voce è quello di togliere al testo la sua natura “scritta” e di trasformarlo in qualcosa che, apparentemente, nasce in quel momento. A volte, ti rendi conto del pregio di alcune soluzioni “improvvisate” solo riascoltando la registrazione. Ingabbiare troppo il testo che stai leggendo gli toglie, in buona sostanza, moltissimo, in termini di naturalezza. Dal vivo, non sai mai come sarà la lettura finché non sarà compresente l’ altro indispensabile attore del rito teatrale, coè il pubblico. Ma proprio per questo, conviene comunque prepararsi, per avere ben chiare alcune cose. E questo, proprio per poterle eventualmente disattendere dal vivo, a seconda di condizioni contingenti e non prevedibili, tornando subito dopo al percorso che hai collaudato in prova. È un po’ come la sceneggiatura di un film. Precisissima. Non tanto perché sia rispettata alla virgola (in effetti, non lo è quasi mai) ma perché offra un solido riferimento per le eventuali deroghe in corso d’opera. Altra importante differenza tra la recitazione di una poesia in sala, e la recitazione della stessa poesia in pubblico è che quando sei in sala, per una videopoesia, devi pensare ad “un solo” orecchio che ti ascolta. Poi, certo, quella videopoesia la ascolteranno in tanti, insieme od ognuno per conto loro, sentendosi ciascuno quell’ unico interlocutore. Dal vivo, invece, hai mediamente sempre un certo numero di persone ad ascoltarti, e quindi dovrai saperti rivolgere comunque a tutti."

Egidio De Lauro: "Credi che questi incontri della poesia con altre arti, possano dar vita ad un nuovo interesse nei confronti della poesia ? Visto che attualmente, fatte salve pochissime eccezioni, la poesia è una forma di letteratura relegata nell’ombra."

Ivo De Palma: “Più che crederlo, lo spero, e con me i promotori del festival.
Sarebbe bello, ancorché resti improbabile, che la poesia avesse lo stesso seguito di una rock-star.
A volte, è perfino successo, basti pensare a Jim Morrison. Ma sono eccezioni che confermano la regola. E la regola è che le “discipline” sono seguite da pochi."

Egidio De Lauro: "Su Youtube sono presenti molte videopoesie (spokenwords) in cui ti sei cimentato nel montaggio video, oltre ad essere la voce recitante. Come è maturata l’ idea di proporre questi lavori ?"

Ivo De Palma: “È nata proprio per dare conto a chi mi segue del fatto che la mia professionalità e i miei interessi non si fermano ai cartoni animati, o al Giappone."

Egidio De Lauro: "Dato che il rapporto con la parola sul foglio è costante e vista la tua attività di doppiatore, attore e dialoghista, hai mai provato o pensato di cimentarti anche tu nella scrittura di qualcosa come poesie o racconti ?"

Ivo De Palma: “Racconti mai. Poesie talvolta, ma più per esercizio di stile, che per esigenza dell’anima. Le mie “urgenze” sono altre, ed esprimo me stesso più nello scandagliare, con la voce, i significati altrui, che nel crearne e comunicarne di miei."

Egidio De Lauro: "Hai un poeta preferito, tra gli autori contemporanei ?"

Ivo De Palma: “Due, molto diversi. Una donna, Mariangela Gualtieri. Un uomo, Stefano Lorefice."

Egidio De Lauro: "Per concludere, che augurio ti senti di fare ai giovani che vogliono emergere in qualunque campo, sia nel doppiaggio, di cui principalmente ti occupi, sia in quello letterario ?"

Ivo De Palma: “Metà dell’ intento dipende dalle condizioni in cui ci si trova ad operare, ma l’ altra metà dipende da preparazione tecnica/artistica e motivazione/autostima. Mancando quest’ altra, indispensabile metà, anche le migliori condizioni date saranno proibitive.

Egidio De Lauro: " Grazie per la tua disponibilità."

A questo punto, non mi resta che augurare a quanti di voi saran presenti al Festival OBLOM, buon divertimento. Concludo dicendo che come autrice di poesie, mi unisco anche io alla speranza di De Palma e di tutti coloro che credono che l’ arte poetica debba ritornare a splendere, soprattutto di questi tempi, in cui personalmente, avverto una sempre più tagliente assenza di Bellezza. Vi ringrazio per l’ attenzione.

 

(Foto articolo: Ivo de Palma ed Egidio de Lauro)

25 giugno 2013

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