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Iva ebook, dal 1° gennaio in Italia i libri digitali saranno trattati come quelli cartacei anche ai fini fiscali

''Ora possiamo davvero dire che #unlibroèunlibro: dal 1 gennaio gli ebook in Italia saranno trattati come libri anche ai fini fiscali''. Una ''vittoria per il Paese e non solo per il mondo del libro''...

Iva ebook – Polillo (AIE): ”L’Italia ha scelto e cambia dal 1° gennaio. Una vittoria per il Paese e per il mondo del libro. Adesso l’obiettivo, insieme al Governo, è far cambiare idea a tutta l’Europa”

 
MILANO – “Ora possiamo davvero dire che #unlibroèunlibro: dal 1° gennaio gli ebook in Italia saranno trattati come libri anche ai fini fiscali”. Una “vittoria per il Paese e non solo per il mondo del libro”: queste le parole del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo in occasione dell’approvazione della legge di stabilità che sancisce definitivamente l’applicazione dell’iva al 4% – e non più al 22% – ai libri digitali, come per i libri di carta. “L’Italia riconosce così ufficialmente che un libro è un libro, al di là del supporto  – ha proseguito – In questo modo si aprono scenari nuovi per la lettura in Italia: per questo è una vittoria di tutto il paese. Un successo per chi legge, per chi non lo fa e potrà scegliere la modalità di lettura, una vittoria del buon senso prima di ogni altra cosa”.

 
OBIETTIVO RAGGIUNTO – “Il risultato eccezionale – ha dichiarato il presidente degli editori italiani, ricordando la campagna che ha sostenuto la proposta – è frutto dell’impegno di oltre 40mila pollici in giù, degli autori, dei lettori, degli editori. Una mobilitazione di massa senza precedenti di tutti coloro che amano i libri. Un grazie sentito al Parlamento, al Governo, all’impegno preciso e costante del Ministro Dario Franceschini, alla presidenza del Consiglio dei Ministri, al lavoro congiunto e trasversale di maggioranza e opposizione e soprattutto degli onorevoli Antonio Palmieri e Flavia Piccoli Nardelli”. L’Italia ha scelto e cambia dal 1° gennaio. Adesso l’obiettivo è far cambiare idea agli altri paesi d’Europa.

 

REAZIONE DEGLI EDITORI – ‘Una scelta di rinnovamento, al passo con i tempi. Non risolverà da sola la crisi dei consumi che colpisce le librerie, ma se non altro ci mette nella stessa condizione in cui sono i Paesi più avanzati sul web.’ Questo il commento di Stefano Mauri, presidente del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, e infaticabile sostenitore dell’equiparazione tra l’aliquota IVA applicata ai libri tradizionali (4%) e quella applicata ai libri digitali (22%). ‘Quella che abbiamo sostenuto è stata una battaglia tesa a dimostrare che ‘un libro è un libro’, e l’abbiamo sostenuta congiuntamente, sapendo dimostrare che sulle questioni fondamentali il mondo editoriale sa essere unito e convincente.’

 
23 dicembre 2014

 

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