E se l’universo narrativo di Harry Potter affondasse le sue radici non (solo) nei miti celtici, nella letteratura inglese e nella tradizione fantasy novecentesca, ma in uno dei testi di più alta qualità letteraria della cultura umanistica europea? È questa la tesi sorprendente e controcorrente di Antonello Fabio Caterino, filologo, docente universitario e studioso di linguistica forense, che nella sua nuova monografia appena pubblicata con Aristodemica Edizioni “Harry Potter e l’ombra del secretum” propone un’ipotesi destinata a far discutere: dietro la saga di J.K. Rowling ci sarebbe il Secretum di Francesco Petrarca.
“Il Secretum” di Petrarca fonte di ispirazione per Harry Potter
Il Secretum, dialogo trecentesco in prosa latina, è un diario intimo e filosofico in cui l’autore si confronta con la propria coscienza e con Sant’Agostino, riflettendo sulla fragilità dell’animo umano, sul senso del peccato, sulla morte e sull’ossessione per la gloria. Una lettura che, all’apparenza, ha ben poco a che vedere con bacchette magiche, partite di Quidditch e incantesimi. Ma Caterino invita a guardare oltre la superficie, armati di strumenti filologici, linguistici e persino computazionali.
Il confronto tra Harry Potter e Secretum non si limita a suggestioni superficiali: Caterino costruisce un’analisi in profondità, rintracciando nel maghetto orfano e nel suo percorso di crescita e auto-conoscenza echi diretti del tormento petrarchesco. Temi come il conflitto tra bene e male, la lotta interiore, l’ombra della morte e la tensione verso un ideale inattingibile diventano ponti tra il Trecento e la letteratura del XXI secolo.
Harry Potter e l’ombra del secretum
Caterino non è nuovo a studi innovativi e interdisciplinari. Già autore di due saggi preliminari sull’argomento, oggi porta a compimento la sua analisi con una monografia articolata e ambiziosa, pubblicata da Aristodemica, casa editrice indipendente nata proprio per coniugare rigore accademico e ricerca culturale con apertura alla contemporaneità. Il volume si distingue non solo per l’originalità della tesi, ma anche per il metodo: alla base c’è un’attenta lettura filologica, ma anche l’uso dell’intelligenza artificiale come supporto operativo per individuare corrispondenze lessicali, concettuali e stilistiche tra i due testi.
“In questo libro ho cercato di mettere in luce alcune corrispondenze profonde, e finora poco esplorate, tra il Secretum di Petrarca e la saga di Harry Potter – spiega l’autore. . Il punto di partenza è filologico: considerare i testi nella loro specificità storica e linguistica, ma anche nella loro capacità di generare senso al di là del tempo in cui sono stati scritti. La comparazione non è usata come gioco arbitrario, ma come strumento critico per riflettere su temi comuni che attraversano entrambi i mondi: l’anima, il conflitto interiore, la morte”.
Altre celebri ispirazioni per il maghetto di Hogwarts
Fino a oggi, la critica letteraria si è spesso divisa tra chi vede in Harry Potter un fenomeno postmoderno ricco di riferimenti shakesperiani, e chi lo considera una saga per ragazzi abilmente promossa dal marketing. Nessuno, prima d’ora, aveva pensato a Petrarca come ispiratore nascosto. Eppure, come sottolinea Caterino, la Rowling non ha mai fornito dichiarazioni esaustive sulle sue fonti letterarie più intime, lasciando aperto lo spazio per ipotesi e nuove letture.
La proposta di Caterino non pretende di essere verità assoluta, ma si inserisce in un filone di studi sempre più attento alle connessioni inaspettate tra passato e presente, tra umanesimo e cultura pop. Caterino conduce il lettore in un viaggio che parte da Hogwarts, ma arriva fino al cuore inquieto del Petrarca più segreto.
Del resto, Harry Potter non è solo un fenomeno narrativo: è la saga letteraria più venduta di tutti i tempi, con oltre 600 milioni di copie distribuite nel mondo, tradotta in oltre 85 lingue e capace di generare un impatto culturale senza precedenti. Che un’opera di tale portata possa intrecciarsi, a sorpresa, con la voce di uno dei più grandi poeti dell’Umanesimo europeo è una suggestione che merita attenzione e, forse, una rilettura.