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“Io ci sono. La mia storia di «non» amore”, la testimonianza di Lucia Annibali

Il libro che vi consigliamo di leggere oggi è "Io ci sono. La mia storia di «non» amore", in cui Lucia Annibali racconta la storia dell'aggressione subita che ha segnato la sua vita per sempre.

Nata il 18 settembre del 1977 a Urbino, oggi l’avvocato Lucia Annibali compie 44 anni. La sua storia è tristemente nota per essere stata vittima di un’aggressione. Il libro che vi consigliamo di leggere oggi è “Io ci sono. La mia storia di «non» amore“, scritto da Lucia Annibali, con l’ausilio della giornalista del “Corriere della Sera” Giusi Fasano, in cui la donna racconta quei terribili momenti.

L’aggressione

Il 6 aprile del 2013, rientrando nella sua casa di Pesaro intorno alle nove e mezza di sera, Lucia Annibali viene sfregiata con l’acido da un uomo incappucciato. Mentre viene soccorsa, fa il nome del suo presunto aggressore, il suo ex fidanzato Luca Varani, come lei avvocato di professione. L’uomo aveva tentato in ogni modo di riallacciare la loro relazione, ormai finita. Mentre Lucia è ricoverata al Centro grandi ustionati di Parma, Varani viene arrestato e incarcerato a Pesaro, nella casa circondariale di Villa Fastiggi.

Una settimana più tardi viene arrestato un albanese di ventotto anni, Altistin Prevcetaj, con l’accusa di aver preso parte all’aggressione. La stessa sorte tocca a un altro albanese, Rubin Talaban, che per gli inquirenti avrebbe ricevuto da Varani dei soldi per aggredire Lucia Annibali. Il 3 giugno Lucia torna a casa, dopo essersi sottoposta a numerose operazioni chirurgiche al volto all’Ospedale maggiore di Parma. L’avvocatessa si costituisce parte civile nel processo intentato contro Varani, Precetaj e Talaban. Il processo di primo grado termina il 29 marzo con la condanna a venti anni di carcere per Varani, accusato di tentato omicidio e stalking, e a quattordici anni per i due albanesi.

Io ci sono 

In questo libro Lucia Annibali ripercorre la sua storia con quell’uomo, dal corteggiamento al processo (“Il tempo con lui è stato una bestia che digrignava i denti e io mi lasciavo sbranare”); passa in rassegna i momenti dell’emozione e quelli della sofferenza; racconta l’acido che scioglieva il suo viso (“Un minuto dopo la belva era ammaestrata”) e poi i mesi bui e dolorosissimi, segnati anche dal rischio di rimanere cieca. Per la sua tenacia, la sua determinazione e il coraggio di mostrarsi, oggi Lucia è diventata un’icona, punto di riferimento per tutte le altre donne…

Lucia Annibali, simbolo contro la violenza sulle donne

Negli anni seguenti diventa portavoce della battaglia contro ogni forma di possesso e di sopraffazione dell’uomo sulla donna. L’8 marzo del 2014, in occasione della festa della donna, Lucia viene nominata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Cavaliere al merito della Repubblica. Nel 2016 Lucia Annibali accetta l’incarico di consigliere giuridico del ministero delle pari opportunità con una speciale attenzione alla violenza di genere.

Nel 2018, in occasione delle elezioni nazionali, il Partito democratico pensa a lei come candidata, in qualità di personalità esponente della società civile. Dopo essere stata per un anno consigliera dell’ex ministra e sottosegretaria Boschi per quanto riguarda la lotta alla violenza di genere, alle elezioni politiche del 2018 si candida con il Partito Democratico: Lucia Annibali viene eletta deputata.

 

 

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