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“L’insostenibile leggerezza dell’essere”, lo straordinario romanzo di Milan Kundera

Riscopriamo oggi un classico della letteratura mondiale: "L'insostenibile leggerezza dell'essere" del compianto Milan Kundera, un romanzo straordinario che racconta personaggi ordinari.

Il 1° Aprile 1929 nasceva Milan Kundera, lo scrittore ceco scomparso lo scorso 11 luglio 2023. “L’insostenibile leggerezza dell’essere” è sicuramente il suo libro più celebre, apprezzato in tutto il mondo.

Milan Kundera "L'insostenibile leggerezza dell'essere", le frasi più belle

Milan Kundera “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, le frasi più belle

Vi proponiamo le frasi più belle del più grande capolavoro dello scrittore Milan Kundera , “L’insostenibile leggerezza dell’essere”

L’insostenibile leggerezza dell’essere

Sinossi del libro

Protetto da un titolo enigmatico, che si imprime nella memoria come una frase musicale, questo romanzo obbedisce fedelmente al precetto di Hermann Broch: «Scoprire ciò che solo un romanzo permette di scoprire».

Questa scoperta romanzesca non si limita all’evocazione di alcuni personaggi e delle loro complicate storie d’amore, anche se qui Tomáš, Teresa, Sabina, Franz esistono per noi subito, dopo pochi tocchi, con una concretezza irriducibile e quasi dolorosa. Dare vita a un personaggio significa per Kundera «andare sino in fondo a certe situazioni, a certi motivi, magari a certe parole, che sono la materia stessa di cui è fatto». Entra allora in scena un ulteriore personaggio: l’autore.

Una sinossi fuori dal comune per un libro fuori dal comune: a narrarci il capolavoro di Kundera per rivelare la sua anima ci sono due grandi scrittori e critici di letteratura italiana.

Italo Calvino ci racconta “L’insostenibile leggerezza dell’essere” con queste parole:

“Il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualità con cui è scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del vivere”.

Pietro Citati, invece, mette in evidenza il tema dell’amore:

“Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell’aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla “compassione” verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. Così accade nel romanzo: Tomás ama Tereza, Tereza ama Tomás: Franz ama Sabina, Sabina (almeno per qualche mese) ama Franz; quasi come nelle Affinità elettive si forma il perfetto quadrato delle affinità amorose”.

Un libro straordinario

“L’insostenibile leggerezza dell’essere” è un libro che non si può indovinare, capire, inquadrare già dal titolo o dalla copertina. Non abbiamo indizi per comprendere di cosa parli o a che genere appartenga. Ci sentiamo, tuttavia, naturalmente attratti da un titolo enigmatico che sa, appunto, di leggerezza e che subito ci induce a riflettere sull’esistenza.

Se poi riusciamo ad andare oltre la copertina, a sfogliare le pagine e ad immergerci in un’opera che è considerata a ragione uno dei capolavori della letteratura mondiale, un po’ dell'”insostenibile leggerezza dell’essere” la capiamo, e la facciamo entrare dentro di noi.

L’opera di Kundera sembra racchiudere la vita intera. Il libro racconta, infatti, due relazioni amorose, e lo fa intrecciando le storie dei personaggi e creando un meccanismo di casualità che ci fa riflettere su come sia rapida, inaspettata e magica la vita. Sono le coincidenze, i cambiamenti dell’ultimo minuto, a modificare il nostro itinerario per sempre.

Attraverso le storie d’amore, “L’insostenibile leggerezza dell’essere” traccia un percorso alla scoperta dell’essere umano e delle sue fragilità, del suo rapporto col tempo e con la società, della sua costante e inesauribile ricerca della felicità.

Milan Kundera

L’autore de “L’insostenibile leggerezza dell’essere” è nato a Brno, nell’attuale Repubblica Ceca il 1° aprile 1929. Suo padre Ludvik era un pianista e lo stesso Kundera da giovane è stato per un breve periodo un musicista jazz. Si è però laureato nel 1958 presso la facoltà di arti cinematografiche ‘AMU’ dove ha insegnato successivamente letteratura mondiale.

Iscritto, da studente, due volte al partito comunista, nel ’48 fu espulso a causa delle sue idee che non seguivano le linee ufficiali del partito. Inoltre, la sua partecipazione al movimento di riforma della ‘Primavera di Praga’ gli costò la cittadinanza cecoslovacca e il licenziamento. Espulso dal suo Paese, si è trasferito in Francia, dove ha insegnato all’Università di Rennes e a Parigi, dove tuttora vive e lavora. Ha comunque continuato a scrivere in ceco (a parte gli ultimissimi romanzi), nonostante che le sue opere fossero proibite in patria, fino al crollo del regime filo-sovietico.

Negli anni della sua formazione, comunque, prima di dedicarsi alla letteratura e al cinema, lavorò anche da manovale. Già negli anni Cinquanta aveva scritto alcune raccolte di poesie, ma ottenne vasto successo con la serie di racconti ‘Amori ridicoli’ (1963, 1964), straordinari per l’ironia corrosiva (anche nei confronti del regime), e la capacità di sviluppare le storie in circoncentrici paradossi.

Nel ’62 debutta invece come drammaturgo con ‘I proprietari delle chiavi’, ambientato nel periodo dell’occupazione nazi-fascista. Del 1967 è il suo primo romanzo, il potente ‘Lo scherzo’, satira dolorosa della realtà cecoslovacca negli anni del culto della personalità stalinista. La pubblicazione del romanzo fu uno degli eventi letterari della cosiddetta Primavere di Praga del ’68 e il libro vinse anche il premio dell’Unione Scrittori Cechi.

“L’insostenibile leggerezza dell’essere” esce per la prima volta in Francia nel 1984.

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