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Insegniamo agli alunni a diventare cacciatori di parole e di libertà

I libri non si possono iniettare per via endovenosa.

Un insegnante lo impara il primo giorno di scuola, il secondo, a dire il vero,  ma sicuramente quello più emozionante, perché seduto dietro la cattedra, con una fila di banchi e occhi davanti.

Sempre che gli occhi degli alunni siano visibili e non occultati dalla visiera di un cappello o chini sull’ultimo modello di cellulare, stretto fra le mani.

Il dubbio che non stiano inviando messaggi sull’analisi del Manzoni proposta da De Santis si fa strada…

 

Oggi io vivo all’estero, non mi relaziono più con allievi della scuola media inferiore e superiore, ma con adulti che, volontariamente, decidono di apprendere la lingua Italiana. Ho potuto constatare che la lettura è strettamente connessa alla cultura, e oserei dire perfino alla religione, di un popolo.

Anche se si rifiuta la tradizione nella quale si è cresciuti, ne si è comunque figli, quindi proporre un libro in una nazione in cui la confessione Protestante è diffusa è estremamente facile, perché la Bibbia viene letta direttamente, senza intermediari, e le pagine di carta sono retaggio di secoli.

In Medio Oriente, invece, l’apprendimento del Corano è essenziale, ma più per fede che con un spirito critico ed esegetico.

Ovviamente sono generalizzazioni: noi Italiani non amiamo tutti la pizza, eppure essa fa parte del nostro bagaglio culturale stratificato nelle generazioni.

 

Estendendo questo concetto ai ragazzi, ritengo sia essenziale educare alla cultura e alla lettura in modo naturale, frequentando le biblioteche come i supermercati, ossia come luoghi inseriti nella “normalità” della quotidianità.

All’insegnante spetta trasmettere passione, che è contagiosa, stimolare il dialogo e l’attualizzazione dell’opera non solo in relazione al contesto attuale, ma anche alle esperienze di vita che riguardano i ragazzi.

 

I libri non sono per la scuola e ad essa connessi, sono “vivi” e si muovono liberi, fuori dai muri, in attesa di essere letti, per svelare il proprio segreto.

Insegniamo a diventare cacciatori di parole e di libertà. Leggere sarà una naturale conseguenza.

 

Emma Fenu

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