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Inaugurata la 31ma edizione del Salone del Libro di Torino

All'insegna dell'orgoglio e della fiducia verso il futuro si è aperto con la cerimonia inaugurale la trentunesima edizione del Salone del Libro di Torino

TORINO – La Storia e la cultura del Salone rimarranno a Torino. All’insegna dell’orgoglio e della fiducia verso il futuro si è aperto con la cerimonia inaugurale la trentunesima edizione del Salone del Libro di Torino, in programma da oggi fino a lunedì 14 maggio presso Lingotto Fiere. Alla mattinata inaugurale sono stati presenti Massimo Bray, presidente della Cabina di Regia del Salone, e Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone,  insieme alle autorità: i presidenti del Senato e della Camera Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini le istituzioni territoriali e il sindaco Chiara Appendino.

Garantire la bibliodiversità

A prendere per primo la parola Massimo Bray, il quale ha sottolineato l’importanza di definire un progetto culturale per difendere l’identità e la storia di Torino. “Dobbiamo costruire un futuro migliore attraverso il confronto, dimostrando la forza delle idee e dei contenuti”. Nel suo intervento, Bray ha cittoa le parole di Moro rivolte agli studenti nel ’68 ed il discorso di insediamento del Presidente della Repubblica Mattarella. A seguire l’intervento delle istituzioni: il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ha sottolineato l’importanza del confronto ed il ruolo delle biblioteche “custodi del sapere”, mentre il presidente della Camera Roberto Fico ha posto l’accento sul ruolo coraggioso degli editori per cui lo Stato deve “garantire la bibliodiversità”.

Il futuro e l’Europa

Il ministro della cultura in carica Dario Franceschini nel suo discorso ha voluto ribadire i risultati ottenuti durante la legislatura che lo ha visto in carica ed ha auspicato che anche nel prossimo mandato “cultura ed innovazione siano al centro del piano di governo”. L’ambasciatore francese in Italia Christian Masset ha sottolineato lo stretto legame culturale tra Italia e Francia, con sempre più libri che vengono tradotti dal francese all’italiano e viceversa, e ribadito che “il futuro ha un solo nome: Europa. Il direttore editoriale Nicola Lagioia  ha espresso tutta la sua soddisfazione per la presenza di un’enorme fila di pubblico in attesa che si aprissero i cancelli per l’inizio del Salone, ed ha introdotto la lectio magistralis dello scrittore Javier Cercas  dal titolo E pluribus unum: l’Europa e l’eroismo della ragione.

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