Virginia Woolf è senz’altro una delle figure più importanti della cultura contemporanea. Scrittrice, saggista ed attivista, ha lasciato impronte indelebili grazie ad opere indimenticabili e all’impegno profuso per l’emancipazione femminile in ambito politico e culturale. In occasione dell’anniversario della sua scomparsa, scopriamo insieme perché tutti noi dovremmo leggere Virginia Woolf ancora oggi, nel 2023.
Scrivere per guarire
“Quel potere che aggiunge il supremo sapore all’esistenza – il potere di prender fra le mani l’esperienza e rigirarla, lentamente, sotto la luce.”
L’operazione compiuta da Virginia Woolf con i suoi romanzi, primo fra tutti “Mrs Dalloway” è sorprendente, e rientra a pieno titolo fra gli audaci esperimenti degli scrittori modernisti del periodo post-bellico: la scrittura è un potente mezzo capace di esorcizzare la paura ed elaborare gli eventi traumatici, tanto quelli singolari quanto quelli generazionali. Accade così che, mentre leggiamo dell’interminabile giornata di un lontano 1923 londinese, ci troviamo catapultati in riflessioni che sembrano costruite per noi.
L’assenza di una trama ben definita, la frammentarietà attorno cui si inerpica l’opera di Virginia Woolf, la straordinarietà delle piccole coincidenze che segnano le vite dei due protagonisti di “Mrs Dalloway” ci fanno riflettere su quanto sia preziosa la nostra esistenza, anche quando abbiamo perso ogni speranza e non troviamo più nulla a cui aggrapparci, forse neanche la grigia abitudine del quotidiano.
Scrivere – e leggere – è un atto terapeutico, che ci mette di fronte alle nostre emozioni e ce le fa “rigirare lentamente sotto la luce”. Così, anche i “Diari” risultano di fondamentale importanza: senza il filtro della finzione, Virginia Woolf vi riversa le sue sensazioni, le gioie ed i timori, le nuove esperienze e le confidenze che una donna sposata osa fare soltanto alle amiche.
Ancora una volta torna il concetto della scrittura taumaturgica. E nell’epoca in cui viviamo, fatta di rapide interazioni e di pochi momenti da poter dedicare veramente a sé, una lettura del genere è importante come l’aria.
Donne in trappola
Ma c’è anche un altro motivo per cui leggere Virginia Woolf oggi è un’azione necessaria. Con il suo impegno politico e la stesura dei saggi racchiusi in “Una stanza tutta per sé“, la scrittrice segna un punto di svolta nell’analisi della questione femminile del XX secolo. Con questi scritti, infatti, l’autrice pone le basi per un’ampia riflessione sul ruolo della femminilità nel mondo dell’arte e della cultura. Si tratta di uno dei testi fondanti del femminismo moderno.
E si esprime senza mezzi termini, affermando che l’essere donna costituisce quasi una gabbia, una trappola, per chi vorrebbe intraprendere la carriera dello scrittore o dell’artista. Così Woolf fa riemergere nei suoi saggi tutte le discriminazioni immotivate e le contraddizioni con cui è costretto a vivere il genere femminile.
E sebbene siano trascorsi molti decenni dalla pubblicazione di “Una stanza tutta per sé”, non possiamo fare a meno di guardare al mondo in cui viviamo con stupore, interrogandoci su quanti passi ancora ci siano da fare per ottenere l’uguaglianza di genere.
Virginia Woolf
Tra le scrittrici e attiviste più importanti del XX secolo, Virginia Woolf ebbe una vita tormentata e infelice, a causa della morte prematura della madre, quando aveva appena dodici anni, ma soprattutto a causa degli abusi sessuali perpetrati nei suoi confronti da parte di alcuni fratellastri, in conseguenza dei quali sviluppò nevrosi e depressione.
Adeline Virginia Woolf, nata Stevens, viene alla luce a Kensington il 25 gennaio 1882. Figlia di una modella e di un critico e autore letterario, che la istruisce in casa insieme alla sorella Vanessa, Virginia Woolf inizia ad esprimere il suo potenziale creativo solo dopo la morte del padre, avvenuta nel 1904. I suoi esordi avvengono grazie al Times, nel cui supplemento letterario scrive articoli e recensioni.
Dopo il matrimonio con un attivista politico, fonda il Bloomsbury set, un circolo di intellettuali che si occupa di letteratura, arte e politica e che diventerà punto di riferimento culturale nella Londra di quegli anni e per i successivi trenta. Nello stesso periodo, Virginia Woolf si avvicina alle suffragette, movimento politico che si batte per l’emancipazione femminile e per il diritto di voto, divenendo così un’attivista pacifista e femminista. Il 28 marzo del 1941, dopo diverse crisi psichiche, si lascia annegare nel fiume Ouse con le tasche piene di sassi.