“Il treno per Istanbul” di Graham Greene: un giallo sospeso sull’Oriente Express

22 Agosto 2025

Il treno per Istanbul di Graham Greene, un giallo corale ambientato sull’Orient Express: intrighi, antisemitismo e tensioni dell’Europa anni Trenta.

“Il treno per Istanbul” di Graham Greene un giallo sospeso sull’Oriente Express

Il treno per Istanbul” — pubblicato nel 1932 con il titolo originale “Stamboul Train” e ora edito Sellerio — è uno dei primi romanzi di Graham Greene, il celebre scrittore inglese di thriller psicologici che divenne famoso per la sua capacità di mescolare intrattenimento e profondità morale.

Un viaggio che è un enigma

A bordo del famosissimo Orient Express s’intrecciano i destini di un commerciante ebreo in fuga, una giornalista alla ricerca di uno scoop, un rivoluzionario politico, una ballerina in declino e altri passeggeri. Tra segreti, inganni e ossessioni, il viaggio si trasforma presto in un palcoscenico di tensioni e il treno avanza incurante verso Istanbul, mentre gli attori presenti — i passeggeri — vengono travolti da passioni e complotti che li rendono pian piano prigionieri del loro stesso passato.

Intrighi, colpi di scena e atmosfere cupe rendono la lettura di questo libro rapida e quasi cinematografica.

“Il treno per Istanbul” appartiene a quella che Greene stesso definì la sua produzione di “entertainments” — intrattenimento —, ma che già rivela la complessità della sua visione del mondo.

Un giallo che è anche romanzo corale

Greene costruisce un intreccio che è allo stesso tempo giallo e romanzo corale per la complessità delle figure presenti. Non c’è un unico protagonista, ma un mosaico di personaggi che incarnano le paure e le speranze di un’Europa degli anni ‘30: un continente percorso da tensioni politiche, da antisemitismo, da un senso diffuso di precarietà.

Un giallo europeo

“Il treno per Istanbul” è anche un documento del suo tempo: non solo parla degli anni ’30, ma è stato scritto in quel tempo e riflette un’Europa divisa da barriere sociali e culturali, dove emergono pregiudizi e paure che preludono alle tragedie della Seconda Guerra Mondiale.

L’ebreo Myatt, uno dei personaggi principali, incarna il senso di esclusione e diffidenza verso le minoranze; i rivoluzionari in fuga rappresentano l’instabilità politica; la giornalista simbolizza un certo cinismo del mondo dei media.

Non si tratta quindi solo di un intrigo avvincente, ma anche di una finestra sulla storia, di una critica sociale, di una sorta di “romanzo di cronaca” che potremmo scorgere tra le righe dell’“entertainments” decantato da Greene.

Graham Greene, l’autore delle ombre

Nato nel 1904 e morto nel 1991, Graham Greene è stato uno dei più grandi narratori inglesi del Novecento. Giornalista, viaggiatore, sceneggiatore, ha scritto romanzi di spionaggio, gialli e opere a forte tensione morale. Tra i suoi libri più celebri ricordiamo “Il terzo uomo”, “Il nostro agente all’Avana” e “Il potere e la gloria”.

Greene ha sempre diviso la sua produzione tra opere “serie” e “intrattenimento”, ma in realtà questa distinzione si è rivelata un nulla di fatto, perché anche nei suoi thriller più accessibili si trova sempre la sua inquietudine morale, il suo senso di colpa e il suo sguardo critico sull’uomo e sul potere.

“Il treno per Istanbul”, pur appartenendo alla categoria dell’“entertainments”, porta in sé già molti tratti tipici della narrativa seria di Greene: l’attenzione ai dettagli psicologici, l’atmosfera tesa, il senso di pericolo imminente.

Un giallo solido, veloce, capace di intrattenere

“Il treno per Istanbul” si legge come un romanzo, ma getta anche luce sul clima cupo e incerto degli anni ’30. Chi ama il giallo troverà qui un intreccio classico, con suspense e colpi di scena e chi conosce già Greene ritroverà i semi della sua grandezza futura.

Chi cerca una lettura di viaggio, troverà nell’Orient Express non solo un treno, ma un vero labirinto umano in cui perdersi…

“Il treno per Istanbul” è un romanzo d’atmosfera, un ritratto corale di personaggi in bilico, un viaggio che è allegoria di un continente inquieto. Graham Greene riesce a trasformare un semplice treno in un teatro del mondo, dove nessuno è al sicuro e ogni incontro può cambiare il destino.

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