Sta appassionando tanti spettatori su Netflix; infatti, è uno dei film più visti degli ultimi giorni. La pellicola, diretta da Cristina Comencini, si intitola “Il treno dei bambini”, proprio come il libro da cui è tratto, scritto da Viola Ardone nel 2019.
“Il treno dei bambini” di Viola Ardone
La sinossi del libro
È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l’intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un’iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l’ultimo conflitto.
Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un’Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c’è altro modo per crescere.
Un successo internazionale
L’opera ha ottenuto il Premio Letteraria nel 2020 e il Premio Wondy per la Letteratura Resiliente nel 2021. Non appena uscito, ha riscosso un successo inenarrabile in occasione della Fiera del Libro di Francoforte, ed è stato tradotto in venticinque lingue.
“Il treno dei bambini”, opera affascinante e coinvolgente, scritta con una lingua che ammalia e irretisce, è il romanzo bestseller con cui Viola Ardone si è fatta strada nei cuori di lettori italiani e stranieri.
La trama unisce il microcosmo con il macrocosmo: attraverso la storia del piccolo Amerigo, riusciamo ad entrare nella Napoli del Dopoguerra, a scoprire uno spaccato della storia del nostro Paese, ma anche a immedesimarci in chi questa storia l’ha vissuta sulla propria pelle.
È infatti attraverso gli occhi di Amerigo che ci addentriamo fra le pagine: con la sua lingua, coi suoi occhi, col suo cuore. La storia che racconta Viola Ardone è quella di tanti bambini del Meridione che, con un’iniziativa del Partito Comunista, vengono affidati a famiglie del Nord Italia per scampare alla povertà e alla miseria.
Si chiamano “Treni della felicità”, e Amerigo ci sale perché la mamma, Antonietta, vuole garantirgli un possibilità in più mandandolo a Modena.
Amerigo è simbolo di quei bambini, circa 70000 che viaggiano da sud a nord per trovare un futuro migliore nel Dopoguerra.
Chi è Viola Ardone
Nata a Napoli il 2 luglio 1974, Viola Ardone è un’affermata scrittrice italiana. Si è trasferita in Sardegna da giovanissima, per via della professione dei genitori, insegnanti, ed è ritornata a Napoli dopo qualche anno, dove ha completato gli studi.
Qui ha frequentato il liceo classico, per poi laurearsi in Lettere. Dopo la conclusione degli studi, si è immessa nel mondo dell’editoria, dedicandosi soprattutto a libri di testo e manuali scolastici. In seguito, ha lavorato come insegnante nella scuola secondaria di secondo grado, sempre nel napoletano. Il suo amore per la scrittura risale a tempi antichi.
Sin da bambina, infatti, Viola Ardone scriveva e immaginava storie. L’esordio letterario risale però al 2012, con “La ricetta del cuore in subbuglio”, edito da Salani. I suoi romanzi sono amati in tutta Italia, sempre fra i best seller.
“Il treno dei bambini”, così come “Oliva Denaro” e il più recente “Grande meraviglia”, sono dei romanzi preziosi, che raccontano storie emozionanti e lasciano dentro un seme pronto a germogliare. Nel corso della sua carriera, Viola Ardone ha ricevuto diversi premi letterari, molti proprio grazie a “Il treno dei bambini”, la sua opera più amata.