Una vera e propria moria di librerie è quanto si sta verificando nella Capitale da qualche tempo a questa parte. Dopo l’incendio alla Pecora Elettrica nel quartiere romano di Centocelle, la chiusura della storica Libreria del Viaggiatore e della Libreria Coliseum, un vero e proprio tempio per i bibliofili, ecco che giunge inaspettata la notizia di fine attività da parte di due librerie Feltrinelli.

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Feltrinelli internazionale, i motivi della chiusura
Una di queste è la Feltrinelli International di via Vittorio Emanuele Orlando, una delle ultime librerie internazionali a Roma. Un punto di riferimento non solo per i turisti, ma anche per le migliaia di studenti stranieri che vivono nella Capitale. Un modello per le case editrici che vogliono proporre testi in lingua originale. Una finestra sul mondo esterno – sui libri e gli autori stranieri da leggere in lingua originale – improvvisamente sbarrata a causa dei costi di gestione troppo elevati, dopo l’acquisizione nel 2016 di 6 punti vendita del gruppo Arion. L’altra libreria ad abbassare le serrande è la Feltrinelli di via Giovanni Pierluigi da Palestrina all’angolo con Piazza Cavour.

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Librerie, i numeri sono preoccupanti
Secondo i dati di Confcommercio dal 2007 al 2017 sono state ben 223 le librerie a chiudere per sempre le porte dei loro esercizi commerciali. L’unico segnale arrivato fino a oggi a sostegno dei librai è quello della Regione Lazio, che nell’ultimo bilancio ha stanziato per il 2020 un milione di euro per le librerie indipendenti.
«Oggi le librerie, che pure si devono confrontare con una concorrenza molto spinta dell’online, non hanno strumenti e garanzie da parte della distribuzione – afferma il presidente dei librai italiani, Paolo Ambrosini – noi da 2 anni chiediamo un accordo nel quale siano riepilogate le condizioni di servizio che la distribuzione è in grado di offrire alla libreria, un patto che diventa anche piattaforma di discussione».