[spreaker type=player resource=”episode_id=58410517″ width=”100%” height=”200px” theme=”light” playlist=”false” playlist-continuous=”false” chapters-image=”true” episode-image-position=”right” hide-logo=”false” hide-likes=”false” hide-comments=”false” hide-sharing=”false” hide-download=”true”]Il femminicidio rappresenta sempre più una piaga all’interno della nostra società. L’ultimo fatto di cronaca che ha visto vittima Alessandra Zorzin è purtroppo il settimo caso negli ultimi 11 giorni. Ed è quasi sempre un ex partner a macchiarsi di tale orrore. Per riflettere su un tema così duro come il femminicidio vi invitiamo a leggere oggi “Il secondo sesso” di Simone De Beauvoir.
Ascolta la puntata del nostro podcast “Culture Days” per scoprire di più sulla vita di Simone de Beauvoir.
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Il ruolo della donna
Con “Il secondo sesso”, Simone de Beauvoir affranca la donna dallo status di minore che la obbliga a essere l’Altro dall’uomo, senza avere a sua volta il diritto né l’opportunità di costruirsi come Altra. Con veemenza da polemista di razza, Simone de Beauvoir passa in rassegna i ruoli attribuiti dal pensiero maschile alla donna – sposa, madre, prostituta, vecchia – e i relativi attributi – narcisista, innamorata, mistica. Approda, nella parte conclusiva, dal taglio propositivo, alla femme indépendante, che non si accontenta di aver ricevuto una tessera elettorale e qualche libertà di costume, ma che attraverso il lavoro, l’indipendenza economica e la possibilità di autorealizzazione che ne deriva – sino alla liberazione del suo peculiare “genio artistico”, zittito dalla Storia – riuscirà a chiudere l’eterno ciclo del vassallaggio e della subalternità al sesso maschile. L’avvenire, allora, sarà aperto.
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Con una determinazione prima sconosciuta e un linguaggio nuovo, che tesse il filo dell’argomentazione attraverso un’originale mescolanza di mito e letteratura, psicoanalisi e filosofia, antropologia e storia, Simone de Beauvoir sfida i cultori del gentil sesso criticando le leggi repressive in materia di contraccezione e aborto, il matrimonio borghese, l’alienazione sessuale, economica e politica. Provoca il pubblico conservatore, cerca il riconoscimento personale, rivendica la solidarietà collettiva.
I casi di femminicidio
Sette donne uccise negli ultimi 11 giorni, 83 da quando è cominciato il 2021. Sono i dati sui femminicidi che aumentano praticamente ogni ora. Il report del Viminale, che il 12 settembre scorso contava 81 vittime si aggiorna con altri due omicidi, l’ultimo dei quali avvenuto nel Vicentino. Dei 199 delitti commessi da gennaio ad oggi, 83 sono donne e oltre la metà sono state uccise dal partner o da un ex. Praticamente quasi tutti sono stati consumati in ambito familiare.
Leggere aiuta a comprendere meglio i problemi della società di oggi e, possibilmente, ad abbatterli. Leggere un libro come “Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir può aiutare a comprendere lo squilibrio che per secoli ha contraddistinto il rapporto tra uomo e donna e che, rapportato al pensiero di oggi, porta ancora molti uomini a pensare che le proprie compagne, o ex, siano qualcosa in loro possesso, e non esseri umani con gli stessi loro diritti di pensare, di scegliere chi mare. Come per tanti altri mali che attanagliano la nostra società, anche in questo caso una buona lettura può far luce sui mali dell’uomo, e magari abbatterli una volta per tutte.
“Donne non si nasce, lo si diventa. Nessun destino biologico, psichico, economico definisce l’aspetto che riveste in seno alla società la femmina dell’uomo; è l’insieme della storia e della civiltà a elaborare quel prodotto intermedio tra il maschio e il castrato che chiamiamo donna”. La prima copia del saggio “Le deuxième Sexe” entrò in libreria nel 1949, in Italia solo nel 1961. È una delle opere fondamentali del movimento femminista perché la scrittrice francese ha cercato con un metodo quasi scientifico di dimostrare l’insensatezza della disparità tra uomo e donna. Perché sì: non è un testo attuale, ma invita le donne a essere consapevoli del proprio valore e a resistere alle violenze – fisiche e morali. Da lì, da quello che ciascuna pensa del proprio valore, comincia la lotta al femminicidio.