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“Il racconto dell’ancella” e la condizione delle donne

"Il racconto dell'ancella" è un libro del 1985, scritto da Margaret Atwood e considerato uno dei caposaldi della letteratura femminista.

Quando parliamo di femminismo o storie riguardanti la condizione femminile, non possiamo non ricordare “Il racconto dell’ancella“. Questo titolo vi sarà famigliare anche a causa della nota serie tv su Prime Video, ma in primis “Il racconto dell’ancella” è il capolavoro letterario di Margaret Atwood, scrittrice canadese nata il 18 novembre 1939. “Il racconto dell’ancella”, scritto nel 1985, è considerato uno dei romanzi distopici più particolari e duri di sempre. 

Ambientato in un futuro prossimo, in una teocrazia totalitaria che ha rovesciato il governo degli Stati Uniti, Il racconto dell’ancella esplora i temi della sottomissione della donna e dei vari mezzi che la politica impiega per asservire il corpo femminile e le sue funzioni riproduttive ai propri scopi. 

Scopriamo insieme questo libro, che vede la protagonista Difred, raccontare in prima persone le vicende all’interno della famosa – e possiamo dire inquietante-  Repubblica di Gilead. 

Contesto storico de “Il racconto dell’ancella”

La Atwood è stata molto influenzata dalla sua ricerca sui puritani americani del XVII secolo, che crearono una teocrazia rigida e disumana basata su alcune scelte della Bibbia. Scritto nel 1985, il romanzo risponde anche alla scena politica moderna in America.

La destra religiosa, con le sue tendenze moralizzatrici, in quegli anni, stava guadagnando potere in America come contraccolpo ai movimenti di sinistra dell’Amore Libero e del femminismo. Negli anni ’70, Jerry Falwell e altri leader cristiani, spinsero il partito repubblicano a riportare la preghiera nelle scuole, a diminuire i diritti all’aborto e a sconfiggere l’Equal Rights Amendment, che aveva lo scopo di sostenere le donne. Il racconto dell’ancella, mostra come la religione possa essere usata come scusa per ridurre i diritti delle donne, una tendenza politica che continua a verificarsi in tutto il mondo.

Altri libri correlati a “Il racconto dell’ancella”

Il titolo del romanzo fa riferimento ai Racconti di Canterbury di Chaucer, una raccolta medievale di storie di pellegrini religiosi, intitolati “Il racconto del mugnaio”.
Anche se i racconti di Chaucer non hanno nulla a che fare con le distopie o il femminismo, essi rivelano la follia e la peccaminosità di persone presumibilmente religiose, e il titolo della Atwood mostra che dovremmo considerare la sua storia futuristica come parte di una tradizione molto antica di narrazione.

Con la sua enfasi sull’etichettatura e la vergogna femminile, il libro ha anche delle somiglianze con La lettera scarlatta di Hawthorne. E in un breve saggio sul libro, la Atwood lo paragona a 1984, Il mondo nuovo  e Arancia meccanica, altre fiction distopiche con sfumature politiche, che suggeriscono tranquillamente che i mondi che ritraggono non sono così lontani dal nostro mondo.

Breve biografia di Margaret Atwood

La Atwood è la seconda di tre figli. Scrittrice fin dall’infanzia, ha conseguito una laurea all’Università di Toronto e un master al Radcliffe College, l’ex college femminile affiliato ad Harvard. La Atwood ha studiato i romanzi vittoriani, che ha detto aver influenzato la sua convinzione sul fatto che i romanzi dovrebbero riguardare la società nel suo insieme, non solo le vite specifiche dei personaggi.

Ha insegnato scrittura e inglese in molte università del Canada e degli Stati Uniti e ha pubblicato decine di libri di poesia, narrativa e saggistica. Il racconto dell’ancella è il suo libro più famoso; i suoi temi sono spesso invocati anche nelle discussioni contemporanee sui diritti delle donne e le teocrazie.

Il tema dei ruoli di genere

Gilead è una società strettamente gerarchica, con un’enorme differenza tra i generi. Non appena i rivoluzionari gileadiani prendono il potere, dopo che il terrorismo distrugge il governo degli Stati Uniti, licenziano tutte le donne dal loro lavoro e prosciugano i loro conti in banca, lasciando Offred disperata.  Presto, tutte le donne di Gilead si vedono sottrarre ogni libertà, dal diritto di scegliere i propri vestiti al diritto di leggere.

Sebbene la storia critichi la destra religiosa, mostra anche che la sinistra femminista, come esemplificato dalla madre di Offred, non è la soluzione, poiché anche le femministe radicali sostengono i roghi di libri, la censura e la violenza.

Il libro evita le divisioni nette, in bianco e nero, costringendoci a prendere in considerazione le nostre ipotesi e il nostro pensiero riguardo la questione di genere. Possiamo incolpare Offred di essere troppo passiva, senza riconoscere che è un prodotto della sua società. Possiamo biasimare la Moglie del Comandante per non essere solidale con le donne, ribellandosi contro Gilead.

Queste complicate questioni di colpa, così come le brutali rappresentazioni dell’oppressione delle donne, fanno guadagnare a “il racconto dell’ancella” la reputazione di una grande opera della letteratura femminista.  

Il tema della ribellione

Ogni personaggio principale della storia si impegna in qualche tipo di disobbedienza contro le leggi di Gilead. Questi atti di ribellione, provenienti dal gruppo privilegiato di Gilead, aggiungono complessità ai loro personaggi e alla distopia nel suo complesso.

Nessuno nel libro è puramente malvagio, e nessuno è così diverso dagli umani del mondo reale da abbracciare completamente la mancanza di indipendenza a Gilead. Che sia grande o piccolo, tentando di distruggere il governo gileadiano o semplicemente per rendere le proprie circostanze personali più tollerabili, ogni personaggio commette atti di ribellione, evidenziando sia l’orrore invivibile della società gileadiana, sia l’instabilità delle sue fondamenta.

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